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candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Per quest'anno non cambiare

Succede che sono scadute le concessioni demaniali di tre SLA (spiagge libere attrezzate) di Imperia. Sono queste: “Ex sorriso d’Italia” (alla Marina); “Borgo Foce” (all’inizio di Via Moriani); “Borgo Prino” (su Lungomare Colombo). Il Comune ha indetto una gara per trovare a chi darle in gestione per i prossimi 6 anni, rinnovabili di altri 6. Per vincere occorreva il punteggio più alto, calcolato secondo vari parametri come la qualità del progetto di gestione, i titoli professionali, le esperienze formative e lavorative in ambito turistico-ricettivo, la rapidità (tra 1 e 6 anni) nel portare a termine i lavori di manutenzione/ristrutturazione obbligatori dei fabbricati e dei vari servizi.

Non era un’asta al rialzo, e cioè non si poteva in alcun modo “offire di più” per vincere. Non per scelta, ma perché proprio non è possibile farlo: il Comune può chiedere solo una determinata cifra annuale per ciascun “lotto”, non un euro di più. Per la cronaca, stiamo parlando di 13.000 euro per il Prino e 2.600 euro sia per la Marina che per la Foce.

Succede che più di dieci soggetti hanno consegnato le proprie offerte, chi per una spiaggia, chi per l’altra, chi per più d’una. Ma per un motivo o per l’altro sono stati tutti esclusi. C’è chi ha messo un documento in copia anziché in originale, chi ha consegnato come garanzia un assegno circolare anziché la fidejussione, persino chi era gestore “uscente” ma aveva delle pendenze economiche con il demanio (in poche parole: era in arretrato coi canoni). Il succo è che dal 4 marzo ci sono con 3 spiagge non affidate e una gara senza vincitori.

Tra la pubblicazione del bando e la fine del vaglio delle offerte è passato più di un mese e mezzo senza aver nemmeno aperto le offerte tecniche. Esaminarle per stilare i punteggi avrebbe allungato ancora i tempi tecnici di almeno un paio di settimane. Questo vuol dire che se anche domani stesso venisse ripubblicato un altro bando si andrebbe a finire a giugno, sempre che ci siano almeno tre che riescano a fare il “percorso netto” senza farsi escludere. E comunque non credo che l’intenzione sia di riprovarci, altrimenti non si capirebbe come mai aspettare fino a oggi. Qual è il rischio adesso? Che all’inizio dell’imminente stagione estiva le tre spiagge siano ancora chiuse (tra l’altro alcune in condizioni pessime), e per motivi che non c’è bisogno di dire sarebbe meglio che ciò non accadesse.

Come uscirne? Non è possibile prorogare gli attuali gestori, e non è possibile fare un’affido diretto a un privato scelto arbitrariamente senza una gara pubblica (e ci mancherebbe!). L’unica possibilità che rimane, prevista dalla normativa regionale, è l’affido diretto ad una società a maggioranza pubblica. Il cerchio si stringe, e possono essere individuati due candidati naturali: la Imperia Yacht S.r.l. e la SERIS S.r.l. che sono entrambe partecipate al 100% dal Comune di Imperia, interamente controllate. La prima gestisce la banchina di Oneglia, mentre la seconda si occupa dei servizi scolastici, ricreativi e sportivi (le mense, il palazzetto dello sport, altro).

Tra le due, SERIS è probabilmente quella che potrebbe avere più affinità con la gestione di una spiaggia, sia per il know-how (le mense: la più grande delle tre spiagge è corredata di ristorante) che per il personale, che Imperia Yacht non ha; tra l’altro la SERIS ha una parte della forza lavoro che d’estate per forza di cose non è impiegata, perché le scuole sono chiuse, e questo è un altro vantaggio.

In generale l’affido ad una società pubblica ha anche altri naturali punti di forza: innanzitutto un introito per le casse comunali, una garanzia sul tipo di gestione e sull’utilizzo dei beni demaniali così come sul pagamento del canone (che in sostanza esce da una tasca per rientrare in un’altra). Poi ci sono i risvolti sociali: per esempio “collegare” le scuole estive con varie attività da fare sulle spiagge, creare servizi di animazione e babysitteraggio al mare, oppure installare strutture di accesso all’acqua per i disabili, eccetera.

In pratica si può fare di necessità virtù e la situazione potrebbe rivelarsi vantaggiosa per l’ente pubblico. La decisione può essere presa direttamente dalla Giunta senza passare dal consiglio, e in definitiva penso che sarebbe da fare, salvo tirar fuori dal cilindro una soluzione migliore, ma comunque senza perdere altro tempo.

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