il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Spiagge bloccate

Il problema delle tre spiagge libere attrezzate non si è ancora concluso. Anzi, ci sono tutti i presupposti per un’ennesima storia infinita; e se non sarà infinita, sarà comunque molto lunga.

Quando ho proposto che il Comune seguisse la strada dell’affido diretto a una società interamente pubblica non ero a conoscenza dei due ricorsi al TAR avanzati da altrettanti gestori uscenti che erano stati esclusi dalla gara per il mancato pagamento dei canoni demaniali degli ultimi anni. Nonostante in entrambi i casi il Tribunale abbia già dato ragione al Comune, respingendo le richieste di sospensiva, oggi sul Secolo XIX parla il legale dei due ricorrenti e annuncia che il prossimo  passo sarà il Consiglio di Stato. Davanti a questa situazione bloccata si può solo aspettare il verdetto finale.

Nel frattempo passano le settimane, l’estate è sempre più vicina, e per ora l’Amministrazione ha solo farfugliato qualcosa senza troppa convinzione. C’è stato l’intervento di Fossati, che appoggia la mia proposta e sottolinea che se le spiagge sono affidate a terzi il Comune non ne ricava un euro, mentre potrebbe trarne un guadagno gestendole tramite una propria controllata. Poi sono intervenuti i Giovani Democratici con l’azzeccato paragone “è come se in val Gardena non si trovassero più maestri di sci”.

Oggi ho letto anche lo strano commento di Indulgenza (RC) che propone “spiagge libere, ma libere veramente”. Dico “strano” perché mi sarei aspettato una presa di posizione un po’ meno superficiale e più pragmatica, soprattutto quando ho letto che:

“Potremmo finalmente godere, ad Imperia, di spiagge per la cui fruizione non occorre spendere soldi se non, volendo, per qualche bibita. Liberi beni comuni a disposizione di chi voglia prender un pò di sole e fare un bagno.”

A parte che messa così sembra che a Imperia non ci sia nemmeno una spiaggia libera, e non è affatto vero, c’è poi un equivoco maggiore; forse il collega non ha ben presente cosa sia una spiaggia libera attrezzata, perché non c’è nessun pagamento obbligatorio, e “prendere il sole e fare il bagno” sono attività libere e gratuite per definizione mentre i servizi accessori sono del tutto facoltativi. Volerle rendere “spiagge libere veramente” affinché “non occorra spendere soldi” sarebbe come voler eliminare i TAXI cosicché ci si possa “muovere liberamente” da una parte all’altra della città senza che “occorra pagare”. Ovviamente non è così, perché la “libertà” sta anche nel permettere la creazione di un’offerta differenziata tra cui ciascuno possa autonomamente scegliere, senza voler imporre una spiaggia “nuda” solo perché si pensa arbitrariamente che possa essere più gradita a chi ne usufruisce.

Concludo evidenziando un ulteriore aspetto che non può essere tralasciato: all’interno di una spiaggia libera attrezzata, il prezzo giornaliero di sdraio e ombrelloni è calmierato e non può superare il tetto massimo imposto dal Comune, decisamente più basso dei prezzi di mercato applicati (legittimamente) dalle strutture private. Se per ipotesi eliminassimo tutte le spiagge libere attrezzate, elimineremmo anche la possibilità di poter avere sdraio, lettini e ombrelloni a prezzi popolari, perché rimarrebbero solo i due estremi: da una parte la spiaggia libera senza servizi, dall’altra la spiaggia privata che i servizi te li offre solo al prezzo deciso dal gestore.  E quindi avremmo i proletari sugli asciugamani e i capitalisti sui lettini. Libertà?

Commenti

commenti

Powered by Facebook Comments

Commenti (per chi non usa Facebook)

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.