il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Stato di agitazione

Stamane c’è stata l’annunciata assemblea dei lavoratori comunali, che all’unanimità ha proclamato lo stato di agitazione e l’interruzione degli accordi sindacali. I sindacati, come auspicavo, hanno risposto sia dal punto di vista “tecnico” riguardo alla punizione al vigile (in sostanza: si può punire solo alla fine del procedimento disciplinare, e non “preliminarmente” per mettere sotto pressione il lavoratore) e poi anche alla presa di posizione del Sindaco che cercava di ribaltare la frittata (i sindacati parlano solo di diritti e mai di doveri, pochi fannulloni che danneggiano l’immagine degli altri, gente che fa la spesa in orario di lavoro e si lamenta quando viene punita…).

Mi è stato detto che si è anche parlato della questione del consulente esterno per le pratiche edilizie paesistiche; ma non tanto per la questione anagrafica (da cui la mia interrogazione) ma in generlare per il fatto che forse certe figure professionali forse potrebbero essere già individuabili all’interno dell’organico ordinario.

Non ho potuto partecipare perché contemporaneamente a palazzo si riuniva anche la commissione che sta esaminando le famose buste per il bando delle spiagge. E quale modo migliore per perdere qualche ora del mio tempo? La seduta, che era ovviamente pubblica, è stata interminabile per via di un po’ di rimostranze messe a verbale. Alla fine della fiera, nonostante le varie esclusioni (almeno 3 o 4) attualmente sono rimasti in gara abbastanza concorrenti per aggiudicarsi tutte e tre le spiagge (ciascuno ne può vincere una sola). Quindi è già qualcosa, se non fosse che la probabilità che arrivino dei ricorsi mi pare ragionevolmente esistente (e nel caso si andrebbe alle calende). Questo comunque lo vedremo quando si arriverà alla fine, e dato che il bando prevede che il primo giugno le spiagge aprano, la commissione deve spicciarsi e concludere l’esame delle offerte entro una settimana.

Resta il fatto che dal lato politico non ce l’hanno racconta (ancora) tutta. Bignami delle puntate precedenti:
– la prima gara non viene vinta e le spiagge rimangono inaffidate
– io propongo una gestione comunale diretta o tramite una controllata
– Sindaco e vice tentennano, dicono che ci pensa il Comune, ma non si sbilanciano
– poi scelgono di fare un secondo bando, procedura d’urgenza, durata dell’affido: 4 mesi
– Lunghi pubblica il bando e va in malattia
– il Sindaco nomina con decreto il dott. Dolmetta come sostituto pro-tempore di Lunghi
– lo stesso giorno il dott. Dolmetta pubblica una modifica al bando
– allo scadere dei termini per la presentazione delle offerte si presenta la polizia giudiziaria, che apre le buste pervenute, prende nota dei nomi delle società partecipanti, e se ne va

E’ interessante vedere nel dettaglio cosa fa la variante: per prima cosa cambia “Comune di San Lorenzo” in “Comune di Imperia”. Evidentemente era sfuggito in qualche copia-e-incolla. La seconda modifica è ben più sostanziale: a chi ha già in concessione una spiaggia (libera o no) verranno dati 30 punti in più nella graduatoria. Infine una terza modifica: vengono cancellate queste 4 righe, che nella versione originale di Lunghi erano ripetute ben due volte in punti diversi:

Sarà motivo di esclusione dalla gara essere titolari di ditte individuali o di quote di società di capitale o socio di cooperative titolari di concessioni demaniali per stabilimenti balneari o gestori di spiagge libere attrezzate, alla data di pubblicazione del presente bando di gara.

A questo punto l’intento parrebbe chiaro: favorire chi ha già una spiaggia eliminando questo vincolo. E non è un mistero, visto che proprio nelle premesse che accompagnano la modifica si motiva l’atto con la necessità di “ampliare l’audience” ed evitare che le condizioni economiche non troppo favorevoli possano portare di nuovo all’assenza di un vincitore.

Siccome è noto che il diavolo fà le pentole ma non i coperchi, non è finita qui. Nel bando è rimasta una clausoletta che invece mantiene comunque quel vincolo: verso la fine, nell’elenco delle autodichiarazioni che ogni partecipante deve allegare, c’è quella di non essere titolare di altre spiagge in concessione. Insomma: un pastrocchio, una modifica sostanzialmente inutile.

Se a questo aggiungiamo che stando a quanto scriveva La Riviera di venerdì. la Polizia Postale ha interrogato delle persone, è evidente che potrebbe esserci qualcosa sotto. Un errore nell’errore? Una svista voluta? Perché rinunciare a gestire direttamente almeno una di queste spiagge e ricavarci qualcosa e invece ributtarsi su un bando in extremis (per di più fatto male, se poi han dovuto correggerlo…)? Lo sapremo presto.

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