il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

The lion sleeps (tonight?)

Siamo nel mezzo della – politicamente parlando – sonnecchiosa estate imperiese, e gli articoli che sui giornali locali parlano dei nuovi avvisi di garanzia (qualcuno è arrivato a quota 6, vincendo il gran premio della montagna) e degli ulteriori sequestri su aree demaniali (a occhio e croce nessun cantiere navale si è salvato) destano lo stesso stupìto interesse dei servizi con cui i TG spiegano come in questa stagione il gelato possa essere un degno sostituto del pasto.

Non ha quasi nemmeno fatto notizia che il capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale, Giuseppe Soria, abbia lasciato in favore della lista civica “Con Imperia”, il cui unico componente fin’ora è stato Gianni Rollero. Notare bene: si può tranquillamente uscire da un gruppo e restare (in questo caso da soli) nel cosiddetto “misto”, un po’ come succede in parlamento per quelli che abbandonano e vanno in quel limbo da cui poter ‘liberamente votare ciascuna pratica per rispettare il mio mandato’ e atre simili rituali esternazioni d’intenti. Qui invece il salto è netto: dai banchi del secondo partito di maggioranza e di governo – e per di più dalla carica di Capogruppo (con un bagaglio di preferenze personali secondo nella Lega solo a quello dell’Ass. Gagliano) – Soria ha deciso di spostarsi direttamente in uno dei gruppi di quell’opposizione che sostenne l’altro candidato Sindaco.

Posso provare a descrivere il suo profilo dal punto di vista personale e poi da quello politico. Per quel poco che fin’ora l’ho potuto conoscere, è persona ironica, gentile e pacata. I suoi interventi – in vero non così lunghi né frequenti – sono sempre sembrati fatti un po’ in punta di piedi, come a non voler disturbare. Da qui nasce la bonaria presa in giro del leone che ruggisce. E riconoscendogli appunto l’ironia, so che non me ne vorrà nemmeno per l’altrettanto bonario fotomontaggio, se mai dovesse vederlo. Dal lato politico è più difficile, forse proprio perché la mancanza di una certa incisività l’ha portato a delegare molto spesso gli interventi sulle pratiche salienti agli altri membri del suo gruppo;  gruppo che di per sé non è molto loquace. Non mi pare di aver mai sentito alzare la voce o sforare i limiti di tempo dai banchi della Lega, nemmeno sulle pratiche più esagitate e turbolente. Sono spesso rimasti un po’ fuori dai giochi, quasi in disparte. Brevi dichiarazioni di voto, e qualche complimento all’Amministrazione. E’ anche per questo, immagino, che le critiche da loro rivolte di quando in quando al PdL si sono fatte notare ancora di più. Si distanziavano dall’anonimato degli interventi-tipo, mediamente privi di quella verve ed eloquenza che invece molti altri sfoggiano con autentica passione oratoria.

C’è da dire, però, che qualche divergenza in casa leghista era stata avvertita in aula. Battibecchi e musi lunghi, soprattutto se avvengono all’interno dello stesso Partito o della stessa coalizione, raramente sfuggono agli occhi degli interessati avversari (peraltro facilitati dalla posizione frontale) e sono sempre oggetto della curiosità collettiva. Nella discussione sul progetto Dal Parasio al Mare, recentemente, la  Lega aveva sfoggiato una presa di distanze forse un po’ più netta del solito, non senza causare qualche malumore. E all’approvazione del bilancio, una delle ultime sedute, Soria era assente. E come avrebbe votato? Perché alla fine è questa la distinzione tra maggioranza e opposizione: il bilancio è una di quelle pratiche che più di altre definiscono la politica programmatica, ed è su queste che la maggioranza vota a favore e l’opposizione vota contro, si può dire ‘a prescindere’. Come con la fiducia in parlamento: è il momento in cui si vede chi ci sta e chi no. Oppure come due anni fa, quando all’insediamento si votarono gli intenti programmatici del Sindaco e il PD si astenne anziché votare contro (e in casa PD a non tutti piacque). Soria ha rimandato il problema, lo aspettiamo al varco alla prima occasione utile.

Alla domanda: l’opposizione ne esce rafforzata? rispondo certamente di no. Non cambia sostanzialmente nulla: Soria, come ho già detto, non ha mai spiccato per protagonismo o per eccessiva vivacità, e di sicuro domani non inizierà a bacchettare il Sindaco come invece fà Fossati dalla scissione PdL/Fli. Riguardo al cambio di casacca, però, almeno un ruggito me lo sarei aspettato. Magari piccolo piccolo, ma quale occasione migliore per togliersi qualche sassolino dalla scarpa? Invece l’annuncio è stato tutto in un comunicato stampa di cinque righe: le prime due per dire che la ‘sofferta iniziativa’ deriva da non meglio specificate ‘insanabili divergenze’ con la Lega, e le altre tre per giustificarsi di aver preferito la lista civica alle dimissioni.

Non ho motivo di dubitare di quello che Soria scrive (e cioè: che assolutamente avrebbe voluto dimettersi, ma poi ha deciso di non voler tradire gli impegni assunti, e allora rimane sostenuto dalle persone che lo hanno votato e che glielo chiedono, eccetera). Ma se diamo per buono questo, e lo sommiamo al fatto che le citate ‘divergenze’ sarebbero esplicitamente ‘con la Lega’ (e non con l’amministrazione o con il Sindaco) allora la scelta di entrare nel gruppo della Lista Civica non sembra del tutto conseguente. Avrei capìto Fli, o l’UdC,  se non il PdL. Ma non una lista civica concepita e nata come supporto dalla cosiddetta ‘società civile’ alla candidatura di Paolo Verda per una coalizione in antitesi con l’asse PdL-Lega, e che in questa direzione si è sempre espressa (salvo qualche rara astensione d’eccezione).

Io propongo una seconda interpretazione: Soria non è alla ricerca di visibilità, e forse avrebbe davvero voluto dimersi mandando tutti a quel paese, se non fosse che lo sgarbo ai suoi ex compagni sarebbe stato eccessivo, e da persona garbata qual è (tutto torna) non se l’è sentita. Il primo dei non eletti della Lega è Giovanni Bonifazio (che ultimamente è stato visto al congresso di FLI) e che ovunque si collochi è comunque in rotta con la Lega di cui è nemico dichiarato (e ricambiato). Soria non poteva farlo entrare in Consiglio al suo posto. E il ruolo di ‘battitore libero’ (cioè da solo nel gruppo misto) non è adatto a chi cerca un po’ di tranquillità e relax dopo due anni di conflitti politici interni e ‘insanabili’: non si sarebbe trovato affatto bene a doversi completamente auto-gestire. Senza dubbio il gruppo capitanato dal consigliere Rollero è stata la soluzione più adatta alle sue esigenze.

Ma l’importante è che adesso, senza più la pressione da capogruppo e le ‘insanabili divergenze’ con il proprio Partito che lo incatenavano faticosamente nel proprio ruolo, il consigliere Soria potrà finalmente essere quel che tutti ci aspettiamo: un leone. E ora potrà tirar fuori gli artigli, ruggendo come solo lui sa fare.

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