il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Giri di valzer

Le imminenti elezioni, oltre ovviamente a stabilire i nuovi assetti amministrativi a livello provinciale e regionale, avranno (anzi, stanno già avendo) conseguenze “a cascata” anche in altri ambiti. A Imperia, per esempio, dopo un’eventuale (nonché probabile) elezione di Marco Scajola, qualcuno lo dovrà rimpiazzare nell’importante ruolo di vice-sindaco e assessore. Stessa cosa dicasi per Gagliano, anch’egli in lista; per non parlare poi delle indiscrezioni che danno Lanteri come papabile per la carica di Assessore Regionale ai porti. Ma qui siamo già un po’ oltre la fantasia.

Di sicuro c’è che la Lega per il posto di Gagliano, nel caso di una sua elezione genovese, sceglierebbe un sostituto esterno e non uno dei consiglieri attuali: altrimenti entrerebbe in comune Bonifazio, primo dei non eletti. Che però nel frattempo è entrato (anzi, ri-entrato) nella lista dell’UDC per le provinciali, dopo che sbattendo la porta del carroccio si era tolto dei sassolini dalla scarpa con la rivelazione dell’inquietante storia di una presunta “lettera di dimissioni in bianco” che gli venne chiesto di firmare.

Mentre lui ha cambiato maglia, c’è chi ha finalmente deciso di indossarne una e gettarsi nella mischia con l’IdV. Ma nemmeno lì mancano i malumori: a un mese dal voto Sergio D’Aloisio ha lasciato il partito di Di Pietro assimilandolo ad un “porto di mare dove avventurieri e opportunisti entrano ed escono a piacimento solo alla ricerca di una facile collocazione personale”.

Venendo al Partito Democratico, le mine vaganti non mancano di certo neppure da noi. Giovanni Trucco, consigliere provinciale uscente, ha rifiutato di ricandidarsi nel collegio di Castelvecchio e così, con grande senso di responsabilità, spirito di squadra, e un’indubbia coerenza, ha annunciato di sostenere alle provinciali l’UdC, che ovviamente incassa gongolando. La parabola del figliol prodigo non sempre è applicabile alla vita reale: Trucco – entrato da qualche mese nel PD – pretendeva il collegio di Oneglia centro (dove però si è candidato Fulvio Vassallo, capogruppo uscente ed ex candidato alla presidenza), oppure niente. Ok: niente.

Sostenere un’altra lista, oltre che contro il buon senso, è da Statuto di per se una condizione sufficiente per il ritiro della tessera come successo recentemente per un’altra testa calda, Marco Bertaina. Tra l’altro il vice-sindaco di Camporosso proprio oggi, presentando i candidati che lo sostengono nella corsa alla presidenza della provincia, dice di essere equidistante da PD e PDL. Salvo farsi prendere dall’orticaria quando è il partito a metterlo alla porta.

E a proposito del candidato presidente, non mi è piaciuto come sono andate le cose con il Prof. Podestà, per il quale – se ci fosse bisogno di ribadirlo – la mia stima è notoria. E’ successo che il circolo cittadino dell’IdV aveva proposto il suo nome per la presidenza, e fin qui. Poi podestà aveva dato la sua disponibilità, ma successivamente la scelta è ricaduta su una personalità di spicco, Riccardo Giordano, Sindaco di Pietrabruna e Presidente dell’Ucflor. A questo punto il PD aveva chiesto all’ex direttore dell’osservatorio una sua disponibilità a candidarsi come consigliere, ricevendo un cordiale rifiuto. Tutto bene, se non fosse che ora troviamo Podestà candidato in ben 3 distinti collegi imperiesi nella lista civica che sostiene Giordano.

Pare insomma che qualcuno abbia scambiato il PD per un gioco: si entra quando fa comodo e quando non ci si diverte più… si fa sempre in tempo ad uscirne, meglio se con annesso vittimistico piagnucolamento. Però, contrariamente a come andava a finire al campetto quando si era bambini, qui la palla ce la teniamo noi che restiamo in campo.

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