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candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Giovinezza

No, questo non è né un post ironico sul 25 aprile, né sul sindaco, né tantomeno sul 25 aprile del sindaco. Invece, la giovinezza in questione è proprio quella del “non c’è lavoro”, dei “ci vuole il ricambio generazionale” e degli “ora tocca a voi”; quella che tutti, almeno a parole, auspichiamo, ricerchiamo, e vorremmo favorire ad ogni costo. Ma poi apri il giornale, e ti cascano le braccia:

Titolo Secolo XIX 75 enne assunto in Comune

Se quanto si dice in giro è vero, e cioé che durante una conferenza stampa (in cui, per di più, si parlava di tutt’altro) e davanti a molti spettatori (compreso un assessore che non capiva bene cosa stava succedendo) si sia estemporaneamente scaricata l’ira nei confronti dell’ardito giornalista (sotto accusa per essersi riferito ad uno slogan in realtà mai adoperato) io molto modestamente suggerirei al sig. sindaco di fare un bel respiro e calmarsi. Anche se posso capire la sua necessità di sfogarsi dato che ormai è chiamato in causa praticamente solo in casi fondamentali come le celebrazioni con la banda, le inaugurazioni di ampi parcheggi, e questo qui del 75enne.

Ma slogan o no, sindaco giovane o sindaco vecchio,  non è tanto questo il punto. In verità non ho voglia di fare la polemichina scontata, col gioco delle parti in cui io, da copione, faccio il giovane che si indigna perché i suoi coetanei sono sempre tenuti fuori dai giochi, e allora “largo ai giovani” e compagnia. Piuttosto: siccome da semplice lettore del giornale sì che mi indigno, ma solo per quei cinque minuti sufficienti a voltare pagina, dal punto di vista politico mi interessa approfondire l’argomento per capire se un’alternativa esista, e quale sia.

Tecnicamente, se il 75enne ha vinto la gara, e quindi ha i requisiti richiesti dal bando ed è il primo in graduatoria, nulla si sarebbe potuto fare per favorire un aspirante collaboratore “esterno di natura autonoma per supporto al dirigente in merito alla consulenza in materia di pratiche edilizie, SUA connessi con i profili ambientali” più giovane. La legge vieta esplicitamente ogni discriminazione sulla base dell’età salvo casi particolari in cui questo non rientra. Ma siccome un problema evidentemente c’è, uno spera che dall’amministrazione arrivi almeno una presa di posizione o qualcosa che ci somigli.

Ai microfoni di ImperiaTV, tra le prime cose, sento dire che le politiche giovanili funzionano alla grande. E già viene da chiedersi: che c’entrano? E in effetti nulla, perché nel già scarno programma di iniziative presentato da poco (dove, giusto per far brodo, continuano a mettere il sito web imperiattiva.it così i gggiovani si agggregano) naturalmente non c’è alcunché sul lavoro. E ahimé ci saremmo pure ben meravigliati del contrario. Oltre a questo, nell’intervista c’è solo cerchiobottismo: “è vero che bisogna dare spazio ai giovani nel lavoro, ma nemmeno si possono infrangere le leggi” e “grande attenzione verso i giovani ma guai a tralasciare quelli che sono venuti prima di noi perché hanno saputo costruire qualcosa”. E quindi?

La politica, in casi come questo, può e deve fare la sua parte: indicare la direzione e possibilmente trovare le maniere per arrivarci. Almeno bisogna provarci, e per farlo è necessario sbilanciarsi un minimo. Al posto dell’alzata di spalle stile “non è mica colpa mia” si può usare un più deciso “questa volta è successo, ma la nostra volontà è quella di provare a favorire l’ingresso dei giovani e ci adopereremo in tal senso”.

Di tutto ciò ne ho fatto una question-time per il consiglio del 2 maggio. Quello che voglio sapere, e che chiederò al sindaco o a chi per lui, è proprio se ci sia questa volontà di trovare una soluzione. Se manca, allora ce ne faremo una ragione: continueremo a dare il sito web ai piccini mentre i più grandicelli che vorrebbero lavorare e fare esperienza… che se la cavino da loro. Viceversa, se decidiamo che ci piacerebbe di più se a vincere i prossimi concorsi fossero dei trentenni, allora possiamo dedicarci al come. Per esempio offrendo opportunità di stages e tirocini ai più giovani, in maniera che possano fare curriculum; altrimenti mai nessuno avrà l’esperienza che i bandi richiedono per avere determinati incarichi, ed è ovvio che la situazione rimarrà sempre la stessa. Bisogna interrompere questo circolo vizioso con i fatti, e confido che almeno su questo saremo tutti d’accordo; d’altronde lo slogan elettorale – stavolta quello giusto – era o non era “Imperia va avanti”?

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