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candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Tempo, ritardo, commissioni e gettoni

Nella puntata precedente: in Consiglio si era discusso della mia proposta di mettere un limite di 15 minuti tra l’orario di convocazione delle commissioni e il loro effettivo inizio; dato che per iniziare c’è bisogno del numero legale, lo scopo dichiarato era quello di avere un tempo massimo in cui i presenti dovessero stare ad aspettare lorsignor ritardatari. Ad oggi il regolamento non prevede nessun limite, con l’ovvia conseguenza che spesso e volentieri si è aspettato delle mezz’ore costringendo consiglieri, segretari e non di rado anche invitati esterni a girarsi i pollici nell’attesa della loro venuta.

La maggioranza votò contro e bocciò la proposta, seppur con un PdL sostanzialmente diviso tra convinti permissivisti (non saprei come altro definirli) e decisi sostenitori della necessità di imporre una regola. In particolare su questa posizione si registra la cons. Angela Ardizzone, che ha spesso avanzato soluzioni ancora più estremiste delle mie, per così dire.

Siccome tra le motivazioni espresse in dichiarazione di voto dal cons. Mattioli spiccava la necessità di ‘parlarne in commissione’ (perché 15 minuti? magari 17? o magari 10? discuterne assieme! essere sicuri della regolarità della mozione!) non me lo sono lasciato chiedere due volte. All’indomani presentavo alla Presidenza questa formale richiesta di convocazione della commissione I “Affari istituzionale e organizzativi”:

[…] affinché il Consiglio Comunale sia assolutamente certo che tra le n. 20 (venti) parole che compongono il dispositivo de quo non si celino insidie tecnico-giuridiche che potrebbero pregiudicarne la regolarità, e che quindi la mozione possa successivamente essere riportata all’esame dell’Assemblea per essere nuovamente sottoposta al voto, il sottoscritto chiede che prima della prossima seduta del C.C. venga convocata la Commissione I Affari Istituzionali per procedere ad un attento e minuzioso esame di tutti i molteplici aspetti coinvolti.

Sarà ovviamente facoltà del Presidente della Commissione, al fine di coadiuvare i Commissari nel loro delicato lavoro, invitare a presenziare eventuali consulenti esterni come – a titolo esemplificativo – consulenti legali e/o membri della FICR (Federazione Italiana Cronometristi).

E qualche giorno fa la Commissione si è finalmente riunita, senza cronometristi né esperti di altro genere, ma alla presenza – quella sì – delle due fazioni di cui sopra ad animare un dibattito del tutto trasversale e in alcuni momenti surreale. Qualcuno ha sostenuto senza remore la causa del “15 minuti sono troppo pochi” come se abitassimo a Manhattan e sai, magari c’è folla nella metro. Variante: ok ai 15 minuti ma la minoranza dev’essere obbligata a garantire il numero legale anche se noi non ci siamo (!!). Per inciso: in certi casi il numero legale lo abbiamo permesso proprio noi, per responsabilità, altrimenti sarebbe saltata la commissione e di conseguenza anche la discussione in consiglio, con i problemi derivanti dal mancato rispetto di perentorie scadenze di legge eccetera.

In molti – e a ragione – hanno sostenuto che si tratta anche e soprattutto di una questione di educazione. E allora qualcun’altro ha filosofeggiato sul fatto che non è propriamente maleducazione perché le convocazioni non sono frutto di un accordo bilaterale (“ci si vede lì a quell’ora?” “sì, ci sarò”) bensì di un’imposizione! Per cui si ha il diritto di non poterci essere. E ancora, di contro, è stato detto che il diritto al ritardo non può prevalere sul diritto di essere puntuale e iniziare la riunione entro un limite ragionevole di tempo. E che il mio tempo vale come il tuo, e di qui, e di là.

Alla fine della fiera il risultato di cotanto brainstorming è il seguente: su richiesta di un qualsiasi membro, il segretario effettua l’appello. Se non c’è il numero legale si attendono al massimo altri 20 minuti; allo scadere, o ci siamo e si inizia, oppure ce ne andremo tutti a casa. Ma non è finita qua: come incentivo alla puntualità, chiunque arriverà dopo questi fatidici 20 minuti (perciò a riunione iniziata) non prenderà il gettone di presenza.

Questa modifica al regolamento sarà discussa in uno dei 3 consigli comunali che sono programmati questo mese, sotto forma di emendamento ad un’altra pratica che introduce modifiche al regolamento. Si tratta sempre di una mia proposta, quella sull’utilizzo della posta elettronica. Era già passata in consiglio (approvata) come mozione ma ho scoperto che non basta; è dovuta passare in Giunta (approvata anche lì) per tornare in consiglio come delibera.

Affari istituzionale e organizzativi

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