il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Consiglio Comunale del 18 febbraio 2010

Telecronaca differita del Consiglio Comunale del 18 febbraio 2010 (qui l’o.d.g.).

1.) Il dibattito, più che sulle osservazioni della Provincia, si espande sulla pratica per intero. Nel suo intervento l’assessore Lanteri tira un po’ le orecchie ad un suo dirigente, poichè nelle sedute della Commissione ci sono stati vari disguidi nella preparazione documentale. Anche il Capogruppo del PDL ammette di non aver trattato con il giusto riguardo la pratica sin dall’inizio, facendo autocritica e un paio di proposte a Lanteri su come operare in futuro.

Il nostro voto è  contrario, poichè si continua a far scelte su Barcheto al di fuori di un disegno generale che tenga conto della situazione del territorio.

2.) Si parla del parziale spostamento del mercato del giovedì di Porto Maurizio. Le bancarelle che solitamente occupano Piazza Duomo e l’adiacente Piazza Benza verranno ridistribuite su via Cascione. Questa “sperimentazione” durerà inizialmente 6 mesi, alla fine dei quali verranno tirate le somme e verrà deciso se continuare in questa direzione.

C’è qualche piccolo problema in realtà, perchè in alcuni pezzi di questa via – date le dimensioni dei marciapiedi e della sede stradale – per motivi di sicurezza non possono esserci bancarelle. Si parla del tratto tra l’incrocio con via XX Settembre e piazza Serra e quello grossomodo tra la galleria e l’orologio, da dove il mercato riprenderà per terminare all’intersezione con Via Mameli. Dunque risulterà “spezzettato” in alcuni tronconi, ma non c’era effettivamente alternativa praticabile.

Personalmente, come tutto il resto del gruppo consiliare PD, sono favorevole a questa decisione in quanto la intendo come una sorta di “prova generale” di pedonalizzazione. Cioè: è auspicabile che in questi 6 mesi di sperimentazione i benefici per i commercianti (parlo dei non ambulanti) a seguito della chiusura al traffico siano ben maggiori dei disagi per la (eventuale) perdita di clientela dovuta allo stesso motivo. E mi auguro ovviamente che gli esercenti siano i primi ad accorgersene.

E’ quindi un’opportunità per il rilancio del quartiere, una scelta un po’ coraggiosa che la città deve saper prendere.

Ad un certo punto della discussione ha preso la parola la consigliera Acquarone, che con vena polemica ha espresso il desiderio di sentir parlare meno “turco” e più “dialetto” per le vie del centro. Le ho subito risposto dicendo che anche a me piacerebbe sentir parlare dialetto diffusamente, ma che mi è parso fuori luogo il suo riferimento “etnico” nei confronti di chi, con indubbia intraprendenza, ha aperto esercizi in una zona che non deve certo alla presenza di extracomunitari il declino che da anni e anni la accompagna. Come ribadito anche da altri dopo di me, il mercato è sempre stato e sempre sarà luogo per eccellenza di integrazione sociale, viste le opportunità di interscambio interculturale nonché intergenerazionale che offre. Ed è proprio per questo anche un’occasione di integrazione.

Vengono poi presentati due emendamenti: il primo di Indulgenza, co-firmato anche dal sottoscritto, e prevede che vengano riservati due posteggi alle organizzazioni del commercio equo e solidale. L’altro della consigliera Nattero, che propone di spostare due bancarelle destinate ad occupare l’area accanto al Teatro Cavour, solitamente destinata al parcheggio dei mezzi che si occupano proprio del carico e scarico merci relativamente all’attività teatrale. Il rischio è che si possa disturbare l’attività del teatro, e viene dunque proposto di spostarli al fondo di via XX Settembre o in Piazza Roma. Nel frattempo insorge la consigliera Aimo, dato che la Nattero senza mezzi termini insinua che alcuni “spostamenti” delle bancarelle siano stati progettati proprio per favorire la “visibilità” delle vetrine del negozio della Aimo. Ne è seguito un piccolo battibecco fra le due.

Amoretti nella replica concorda con la proposta di Indulgenza riguardo ai parcheggi. Per quanto riguarda invece i banchi accanto al Teatro Cavour, l’Assessore riferisce che non è possibile spostarli nelle ubicazioni proposte, e che l’incidenza degli spettacoli nella giornata di giovedì è minima e del tutto trascurabile. In casi eccezionali verrà comunque disposto il loro spostamento altrove.

Nel mio intervento avevo proposto di prendere in considerazione l’idea di permettere ai commercianti che si affacciano sui due spezzoni di via Cascione che rimarranno senza bancarelle, di potersi “espandere” nello spazio prospiciente la loro attività con un proprio banco, in modo da colmare il “gap” che andrà a crearsi. Amoretti mi ha risposto dicendo che burocraticamente sarebbe difficile, ma soprattutto occorre tener conto che i banchi sono ben più grandi dello spazio effettivamente disponibile per strada. I “vuoti” saranno comunque colmati da banchetti di associazioni di categoria, associazioni di volontariato, onlus, etc…

Infine gli emendamenti sono bocciati mentre la pratica approvata all’unanimità.

3.) Si approva il nuovo regolamento per l’apertura delle sale giochi. Ho proposto a riguardo ben 5 emendamenti (scaricabili qui), che prevedevano:

– l’allargamento dell’obbligo di distanza minima (200 metri) oltre che per scuole, ospedali, luoghi di culto e case di riposo, anche ad altri insediamenti che per ragioni di ordine pubblico avessero bisogno della stessa tutela

– di contare anche i parcheggi per cicli e motocicli (oltre che per le auto) nel calcolo dei posti (pari al 70% del numero di macchinette installate) che devono esserci nel raggio di 100 metri da una nuova sala giochi

– di inserire planimetria con la distanza dagli edifici “sensibili” di cui sopra

– di inserire nella richiesta anche le planimetrie dei locali delle nuove sale giochi per identificare le aree in cui vengono installate le macchinette del tipo “art.110 comma 6” e cioè quelle che pagano in denaro

– idem come sopra, ma per gli esercizi commerciali (bar, etc…)

L’unico emendamento che è passato è quello relativo ai parchegghi, mentre gli altri sono stati respinti con il voto contrario della maggioranza. L’intento era quello di agevolare il lavoro degli uffici comunali e dei dirigenti, obbligando il richiedente a fornire elementi utili a facilitare il lavoro di chi deve controllare e vigilare sul rispetto della legge. Quest’ultima prevede infatti che i giochi che offrono vincite in denaro (i cosiddetti “videopoker”) oltre ad essere vietati ai minorenni devono trovarsi in aree ben riconoscibili e delimitate.

4.) La mozione sull’acqua è stata approvata, ma con un iter decisamente bizzarro e inedito. Riassumendo: il nocciolo era il riconoscimento dell’acqua come bene “privo di rilevanza economica”, che è una formula con rilevanza giuridica e che pertanto ha conseguenze concrete sulla gestione della risporsas idrica.

La maggioranza ha prima emendato la mozione (eliminando questa dicitura) per poi votare a favore della pratica. Essendosi però svuotata con questo “colpo di spugna” del significato principale, è diventata sostanzialmente un’altra cosa, ed è per questo che i gruppi di minoranza si sono rifiutati di votarla. Sarebbe stato più giusto e corretto se l’avessero bocciata “in toto”, senza questo escamotage dell’emendamento. Per approfondire la questione: questo il comunicato dell’indomani a firma PdL, qui il mio e qui quello di Pasquale Indulgenza, promotore della mozione.

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