il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Consiglio Comunale del 25 ottobre 2011

Prosecuzione del consiglio di ieri.

punto 5) “Liguria in rete” che è… “l’iniziativa di punta della Regione Liguria per attuare il processo di decentramento amministrativo in corso, in questi anni, nel nostro paese. E’ la risposta istituzionale, organizzativa e tecnologica alla spinta innovativa per la riforma della pubblica amministrazione. Nasce per aumentarne l’efficienza, la capacità di servizio e per garantire l’equilibrio nello sviluppo economico e sociale delle diverse aree della regione.” Definizione a parte, di sostanza ce n’è un po’ pochina – almeno fin’ora – ma almeno non ci sono oneri a carico del Comune di Imperia, che ha aderito al progetto così come gli altri Enti locali della Liguria. Approvato all’unanimità.

punto 6 – mozioni) Sulla prima mozione sono intervenuto io a nome del PD.  L’argomento è stato decisamente interessante, perché si è parlato di risparmio energetico e nello specifico dell’introduzione dei LED nell’illuminazione pubblica. E’ una scelta su cui non si può non essere d’accordo, perché la tecnologia è matura e i vantaggi molteplici e comprovati (economici, ambientali e tecnici). Tuttavia, la versione originale della mozione presentata dal cons. Diego Parodi del PdL conteneva delle perentorietà eccessive che ci hanno portato inizialmente ad annunciare un voto negativo. In pratica in non più di sei righe si obbligava il Comune a fare due cose: creare un Piano Regolatore di Illuminazione Comunale (fin qui nulla da eccepire) e poi di utilizzare esclusivamente i LED a partire dal primo gennaio 2012 per tutti i nuovi impianti e per quelli sostituiti. Innanzitutto, come ho detto in aula (sul momento non mi è venuta una metafora migliore), acquistare dei corpi illuminanti a LED anziché no, non è come comprare il latte al supermercato, dove sceglierlo di un tipo o dell’altro è solo questione di centimetri all’ultimo secondo. Tecnicamente, non basta svitare una ‘lampadina’ non-LED e infilarne una a LED. La faccenda è ben più complicata e bisogna sostituire tutto il lampione nella maggior parte dei casi, perchè ci sono incompatibilità nell’alimentazione, nella lampada, nell’ottica, e secondo com’è anche nella distanza tra i vari lampioni: va da sé che se cambia l’intensità (e la tonalità) della luce, allora si dovrà anche ridefinire la disposizione dei punti luce.

Non è tutto; va detto che per quanto i LED consentano un risparmio, occorre prevedere delle eccezioni. Un conto è l’illuminazione puramente “stradale”, un conto è illuminare dell’altro: fontane, scorci storici, piazze pedonali, portici, e anche le facciate di alcuni palazzi, potrebbero avere la necessità di essere illuminati con una luce più calda di quella che può fornire il LED. Immaginamoci come sarebbe il Parasio visto da ponente, se fosse illuminato da luce “bianca”.

Iinfine, la mozione non faceva alcun riferimento all’aspetto gestionale dell’introduzione dei LED, che invece è necessario ed è la prima cosa a cui pensare. Ci sono delle società denominate E.S.CO. (Energy Service Company) che fanno un certo mestiere, e lo fanno soprattutto con le pubbliche amministrazioni: innanzitutto uno screening completo dell’illuminazione pubblica attualmente installata, e poi lo studio delle alternative tecniche e i relativi costi, benefici, investimenti, finanziamenti, ammortamenti, etc. Poi si occupano di sostituire la vecchia illuminazione e manutenere la nuova per un tot di anni, alla fine dei quali a seconda del tipo di contratto che è stato stipulato (può essere ‘shared savings’, ‘first out’ o ‘guaranteed savings’) l’Ente si trova un’illuminazione a LED completa senza aver ancora speso nemmeno un euro in più del solito. Infatti la ESCO guadagna sul risparmio del cliente, che almeno non è tenuto a fare nessun investimento. La tecnologia LED permette di risparmiare, ma non nel breve periodo: i materiali costano più di quelli tradizionali, ma sono minori i costi in bolletta e la manutenzione.

Dunque i Comuni che vogliono intraprendere la strada dei LED lo devono fare ‘assisstiti’ da un partner unico che si occupi di tutto quanto, a partire dagli investimenti, altrimenti i benefici non ci saranno mai. Acquistare i materiali un po’ qua e un po’ la, e per di più senza nemmeno sapere se la ditta che attualmente si occupa della manutenzione possiede il know-how per operare su impianti diversi da quelli attuali, sarebbe stata una mossa suicida.

Per farla breve, dalla minoranza abbiamo detto un po’ dutti la stessa cosa e fortunatamente siamo stati ascoltati. Invece di procedere subito al voto, si è iniziata la discussione sulla mozione seguente (che quindi non ho potuto seguire quasi per nulla) e nel frattempo il testo è stato modificato (diciamo pure sostanzialmente modificato). Ne è uscita fuori una versione decisamente migliore senza più termini temporali perentori, che cita inoltre il piano triennale degli investimenti e indica di intraprendere celermente il percorso sopra citato. Alla fine, per questi motivi, la pratica è stata approvata all’unanimità.

La mozione seguente, del cons. Indulgenza, è stata anche quella approvata all’unanimità. Risultato non scontato, visto che si trattava di un documento sostanzialmente contro i tagli agli Enti locali effettuati dalla manovra finanziaria del Governo.

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