il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Consiglio Comunale del 29 novembre 2010

La seconda delle due sedute (quella del 30 novembre) alla fine è saltata perché una delle due pratiche in programma è stata ritirata: si tratta di quella relativa all’autoparco. Come al solito si era arrivati all’ultimo momento a discuterne, in maniera non sufficiente a prendere una decisione così impegnativa come quella proposta dall’Amministrazione. Dunque si è fatto tutto in una lunga seduta.

Nella variazione di bilancio (la quarta) la voce più sostanziosa riguarda i rifiuti. L’anno prossimo il Comune spenderà 780 mila euro in più di quanto l’Assessore aveva pronosticato nel bilancio di previsione. Dunque per il 2011 tra ritiro e discarica il totale arriverà a  8.634.000 Euro. Ovviamente questo aumento è derivato dai casini che sono successi, e stanno ancora succedendo, attorno alle due discariche provinciali. Il costo aumenterà così tanto perché attualmente la nostra rumenta va a Collette, viene separata (umido/secco) e quest’ultimo (circa l’80%) viene trasportato fino a Vado. Il riflesso sui cittadini è un altro aumento della TARSU. Un sentito grazie – ancora una volta – alle amministrazioni provinciali del centrodestra che in 15 anni non hanno saputo fare nulla per evitare questa situazione.

Alla fine tutto il dibattito su questa variazione è stato attorno alla questione dei rifiuti, e come al solito dal PdL hanno tenuto un atteggiamento imbarazzante, dove secondo loro la colpa è della Regione, del commissario, degli eventi (perché loro mica “potevano presagire” che la discarica sarebbe stata chiusa), dell’elfo domestico, insomma di tutti tranne che degli esponenti del loro partito che hanno governato a livello locale per tutti gli ultimi 15 anni. Eh già, chi l’avrebbe mai detto che non si sarebbe potuti andare avanti  con le proroghe, anno dopo anno, all’infinito?

Per quanto riguarda la variazione successiva, si è parlato dell’argomento SAIRO. Nel 2007 la società Imperia Sviluppo, già partner del Comune nella Porto di Imperia spa e proprietaria della vecchia raffineria comprata all’asta, stipulò un accordo con il Comune: si impegnava a cedergli, bonificato, l’edificio in cui dovrebbe nascere l’incubatore d’imprese; in cambio avrebbe avuto grosse agevolazioni per costruire, sempre lì, una residenza turistico-alberghiera.

Il primo problema è nella bonifica: secondo il parere del dirigente comunale non è stata fatta come da contratto. Il secondo problema è che se entro metà gennaio l’immobile non è pronto si perde il finanziamento, indisensabile per avviare l’incubatore.

Dunque si è voluto/dovuto inserire a bilancio la somma necessaria a completare la bonifica per tempo, 1.235.000 Euro, affinché il Comune possa farsene carico nel caso in cui sorga – com’è probabile – un contenzioso legale con l’Imperia Sviluppo. L’atteggiamento viene definito “prudente” dalla maggioranza, e in effetti è così. Resta il fatto che trattasi di un bello “scherzetto” che i soci preferiti del Comune giocano alla città. Nattero l’ha definito “regalone urbanistico”, confezionato utilizzando la buona causa dell’incubatore come all’epoca fu fatto al Prino con l’allargamento del campo di atletica. E come ha detto Verda nel suo intervento, non è nemmeno detto che siano loro a concludere la loro parte di opera; chissà, magari un domani faranno intervenire un terzo, un po’ come accadde col porto.

Entrambe le pratiche sono state approvate con i voti della maggioranza, mentre l’ultima – una presa d’atto della mancata presenza di osservazioni su un piano particolareggiato, viene votata senza dibattito quasi all’unanimità (qualche astenuto nella minoranza).

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