il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Out of control

Oramai il termine “blitz” associato al porto di imperia non fa quasi nemmeno più notizia. Tutti hanno capito che siamo nel baratro, e ogni giorno sempre più giù. L’ha capito la città, e l’ha capito anche l’amministrazione comunale, anche se ancora non viene ammesso in pubblico. Però siamo passati dal “va tutto bene” al rituale e più cautelativo “ci auspichiamo che tutto si risolva”.

E pensare che solo a luglio il sindaco diceva

Tutto sta procedendo nel modo giusto verso il completamento di un’opera che i nostri concittadini stanno già apprezzando.

La presenza del Comune nella Porto di Imperia SpA contribuisce alla completa trasparenza di tutte le decisioni prese […]

Già quest’ultima frase faceva a pugni con un’altra, dell’anno scorso:

Il Comune riuscirà a esercitare meglio il suo controllo stando al di fuori della Porto d’Imperia Spa che al di dentro

Col senno di poi mi viene seriamente da credere che se qualcuno avesse comprato le azioni sarebbe stato molto meglio, anche se non ho mai pensato che il controllo potesse essere davvero migliore “stando al di fuori”. Se nessuno si è fatto avanti per portarsi via il 33% del Comune, un motivo potrebbe essere che non esiste un imprenditore disposto a spendere 23 milioni di euro per entrare in una società senza fare almeno un controllino su quelli che diventerebbero i suoi futuri soci e su come vanno le cose. E non si può escludere che l’amministrazione cercasse di vendere proprio perché un certo sentore di castello che si sgretola era già in giro. Ma evidentemente era troppo tardi.

Ora il “sentore” si è concretizzato nelle ben note indagini suddivise, stando alla stampa, in 5 filoni: Capannone, la montagna di terra, posti barca, subappalti, associazione a delinquere. Non ho contato la mediatrice russa che è in causa con Caltagirone, sciocchezze rispetto al resto. Anche se le cifre sono comunque di tutto rispetto: 400 mila euro di fatture non pagate per mediazioni relative a posti barca da 30 milioni. Dopo le serrature cambiate da un fornitore creditore, ci manca solo che l’Enel domani stacchi la corrente al molo per bollette non pagate. Se arriveranno pure la Guardia Forestale e il Tenente Colombo saranno intervenute tutte le forze di polizia esistenti.

A ben vedere, questa situazione potrebbe ulteriormente fornire una spiegazione riguardo alla modalità con cui le quote vennero messe in vendita: era quella “opzione put” per cui all’acquirente sùbito sarebbe andato solo il 10%, mentre il restante 23% doveva essere obbligatioriamente pagato (e acquisito) solo su decisione del Comune. In pratica prima ci vendiamo quel che serve per tappare qualche buco e poi, siccome potrebbe andare tutto a rotoli,  senza il rischio che le quote perdano valore ci teniamo pronti a dar via il resto e salvare tutto il salvabile.

Attualmente da salvare resta sempe meno. Oltre al porto, anche la faccia, perché sembra che l’ipotesi di una revoca della concessione sia qualcosa di più di una remota ipotesi utilizzata come “minaccia”. Se questo avverrà, allora occorrerà fare un bello sforzo per non ammettere che la gestione di tutta la vicenda portuale, dagli albori ad oggi, è stata un mezzo disastro; ma ci proveranno, e immagino che sarà difficile incolpare l’opposizione: data la portata e le dimensioni che hanno le varie inchieste, e la quantità di torbidume che sta uscendo fuori, si passerebbe per fessi.

Se la Porto di Imperia Spa dovesse uscire di scena, sarebbe il massimo leggere qualcosa di simile: “eravamo in dubbio tra dentro e fuori, e abbiamo tagliato la testa al toro.”

Commenti

commenti

Powered by Facebook Comments

2 commenti

  1. Pingback: il blog di Giorgio Montanari - Ci si mette anche il Ministero

  2. Pingback: il blog di Giorgio Montanari - Presidente, mio presidente

Commenti (per chi non usa Facebook)

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.