il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Venerdì si sono riuniti i comitati

Venerdì sera scorso sono stato alla “riunione di ringraziamento” che è stata convocata dal Comitato anti-centrale di Barcheto. A dire il vero questa definizione è incorretta, o solo incompleta: tra i 150 che il 26 ottobre scorso hanno fatto irruzione durante il consiglio, molti erano sicuramente residenti della zona interessata, mentre gli altri provenivano da altre zone, ma hanno preso comunque a cuore il problema, ritenendolo – com’è – un tema che riguarda tutti quanti.

Per la centrale il risultato è stato ottenuto, almeno per ora: è stata trovata una maniera tecnica per impedire l’inizio della attività. Rimane il fatto che la Bioenergon ha fatto ricorso al Tar e l’aria che si respira è piuttosto tesa. Non è sicuro che la motivazione addotta riesca a “tenere” in tribunale. Se il Tar darà torto al Comune lo scenario sarà questo: la Bioenergon vedrà definitivamente legittimata la propria attività a Barcheto, e l’Amministrazione dovrà pagare i danni (si parla da uno a due milioni di euro).

E’ ovvio quindi che il Comune debba comunque prendere una posizione politica sul tema, e non solo puramente tecnica. A tal riguardo la minoranza consiliare ha presentato un apposita mozione che è stata calendarizzata per il consiglio del 3 dicembre.

Tornando al comitato, c’è stata la presa di coscienza che l’azione coordinata di un gruppo autonomo di cittadini può raggiungere lo scopo se, come in questo caso, si superano divisioni ideologiche o partitiche all’insegna di un unico obiettivo comune specifico. Pertanto è stato deciso di mantenere frequenti rapporti tra i vari gruppi (Barcheto, Via Don Minzoni, Campirossi, Borgo Prino, etc…) formando un gruppo simile alla famosa “consulta dei comitati” che si era formata prima delle elezioni. Il coordinatore era Emilio Broccoletti, oggi diventato assessore; da allora non se n’è più sentito parlare.

Tema caldo, su cui i partecipanti hanno espresso vari pareri e proposto una serie di azioni, è quello della privatizzazione dell’acqua. Mentre dal punto di vista istituzionale se ne discuterà in Consiglio Comunale lunedì prossimo 30 novembre, è in corso una petizione popolare per richiedere che “si riconosca il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico”.

Un altra bella idea è stata lanciata dai rappresentanti del centro sociale La Talpa e l’Orologio, parte attiva nella mobilitazione anti-centrale. Si tratta della proposta di non limitarsi a dire “no” alla produzione termodinamica di elettricità, ma di dire “si” all’installazione di fonti di energia veramente pulita come il fotovoltaico. Gli ampi tetti dei capannoni industriali come quello in cui si è trasfeita la Talpa potrebbero essere adatti ad essere ricoperti da pannelli solari che andrebbero a generare elettricità e guadagno. Esistono tra l’altro alcune forme di finanziamenti agevolati ad-hoc come quelli promossi da Banca Etica. C’è da fare un approfondimento, ma lo spunto è a mio avviso ottimo.

Si è fatta purtroppo notare l’assenza di esponenti della maggioranza e della giunta, che mentre avevano partecipato ad una delle precedenti riunioni del comitato per tentare di placare gli animi, ora si sono eclissati. E’ un peccato, perché il fatto che dei cittadini si interessino a tematiche concrete che li riguardano da vicino non deve essere intesa come una seconda opposizione né tantomeno un’emanazione di quella “ufficiale” e partitica. Anzi, al contrario, è utile e auspicabile che chi governa la città si interfacci con gruppi di questo tipo, composti tra l’altro da elettori di ogni colore. Non solo perché le circoscrizioni sono state abolite, ma anche perché calarsi nella realtà cittadina e tenere un dialogo costante con chi ne fa parte dev’essere considerato un dovere da parte di ogni amministratore.

Credo sia palese la differenza tra l’andare a cena da una famiglia diversa ogni mese e il trovarsi davanti ad un centinaio di imperiesi che mettono sul piatto le proprie conoscenze e le proprie esperienze per parlare di energia, fonti rinnovabili, diritti, acqua, elettromagnetismo, raccolta differenziata, rumore, traffico, discariche, stili di vita. E si può andare ad ascoltare anche senza portare le famose due bottiglie di vino bianco.

Commenti

commenti

Powered by Facebook Comments

Commenti (per chi non usa Facebook)

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.