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Parco San Leonardo vince su Parco De André. Ubi maior…

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Era una proposta di buon senso, condivisa, moderna, laica, bipartisan, intergenerazionale. E proprio per questi motivi, scartata.

Nella seduta di lunedì 9 novembre la Commissione Toponomastica del Comune di Imperia ha deciso che il parco prenderà il nome del nostro Santo Patrono, con le solite buoniste motivazioni “unificatrici” tese a “superare campanilismi” che oramai sono solo negli occhi di chi li vuole vedere. Come se poi servisse veramente a qualcosa.

Molti dei membri erano inizialmente a propensi a scegliere De André, forse perché non vedevano (semplicemente perché NON C’ERA) un nodo politico in quella mia proposta, tra l’altro accettata com’è noto anche da esponenti di partiti diversi dal mio. Tuttavia – una volta che sono stati richiamati all’ordine – tutti i nominati dalla maggioranza si sono schierati a fianco del nome suggerito dall’Amministrazione. “Dovevano volere” San Leonardo. In pratica: non si poteva dare questa “soddisfazione” alla sinistra.

L’occasione l’ha persa tutta la Città, non io né tantomeno “la sinistra”. Incuranti del fatto che “replicare continuamente lo stesso nome sul territorio è tautologico ed inutilmente celebrativo di un personaggio già ampiamente celebrato dai suoi fedeli in varie forme”, come ha scritto uno dei componenti “dissidenti” della commissione, Roberto Moriani, in una lettera aperta ai suoi colleghi toponomasti:

Che la motivazione addotta di voler chiamare così il parco per “unire idealmente Oneglia e Porto Maurizio” (dopo quasi 90 anni dall’evento) è pretestuosa, debole e casomai valida solo per chi fa stretto riferimento non solo alla fede cattolica, ma “idealmente” al personaggio in questione anche quando va a fare una passeggiata.

Hanno cercato di suggerire che sarebbe più rispettoso culturalmente non dare per scontato che i “valori” leonardiani quali la “Via Crucis”, sostenuti nell’occasione dal “Donato di Devozione dell’Ordine dei Cavalieri di Malta” Avv. Ditta, siano buoni per tutti, che essa per molti è una realtà quotidiana già così, che sovente chi la propone, la viacrucis preferisce farla fare agli altri. (Qui sorge anche un sospetto: non è che qualcuno sta covando l’idea di far suddividere il percorso del parco in 14 “stazioni” e obbligando chi lo percorre a cadere almeno tre volte?)

Ebbene, due cose mi domando: se De André fosse stato proposto da un’altro, non riconducibile ad un Partito, sarebbe andata diversamente? Non lo sapremo mai, ma ipotizzare che ciò sia in effetti plausibile un po’ mi demoralizza. Quando ho delle buone idee cosa doveri fare, mordermi la lingua e tenermele dentro? Conoscendomi, non sarà mai così. Continuerò a farmi avanti sebbene consapevole di trovare un muro per la strada.

Seconda cosa: se è vero che qualsiasi cosa avessi proposto sarebbe stata bocciata a prescindere, perché non mi è venuto in mente di proporre proprio San Leonardo? Chissà come se la sarebbero cavata!

Resta solo un po’ di amaro in bocca; nella mia, in quella dei 430 che hanno sottoscritto la petizione lo scorso aprile, e dei 1500 che su Facebook hanno dato il loro appoggio alla causa, facendola propria. A questo punto la cosa più importante è che tutti sappiano com’è andata.

Aggiornamento: Sanremonews ha pubblicato la mia lettera agli iscritti del gruppo Facebook a sostegno di Parco De André (non ho chiesto io la pubblicazione, ma nel gruppo ci sono anche dei giornalisti…)

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