Se avete un’oretta di tempo passate dal Cremlino di Piazza Dante: troverete ancora per qualche giorno un’esposizione di lavori svolti dagli studenti della facoltà di Architettura dell’Università di Genova.
Ad accogliervi nel palazzo da poco ristrutturato e inaugurato (tra parentesi: non c’ero ancora entrato, gran bel lavoro) un plastico tridimensionale che riproduce in scala 1:500 lo “stato di fatto” di Imperia.
In 5 altre stanze, i plastici relativi alle elaborazioni di altrettanti gruppi in cui i ragazzi sono stati suddivisi: ciascuno ha ridisegnato ciò che c’è e inventato cosa ci potrebbe essere.
Sono state trovate soluzioni anche un po’ stravaganti, ma non per questo fantascientifiche. Per esempio: in uno dei progetti la costa tra i due porti cittadini è frastagliata ed accoglie un buon numero di insenature spigolose con all’interno altrettanti porticcioli, mentre ad unire Porto ed Oneglia sull’acqua è stato ipotizzato un vero e proprio arcipelago di isolette.
Un secondo progetto propone il bacino onegliese con un’insolita forma quadrata, col molo lungo a formare un angolo di 90 gradi. Al centro, nientemeno che un casinò seminterrato nel fondale marino.
In un’altro i futuri architetti hanno posto una copertura su tutta l’area della Carli e dell’attuale stazione, a creare un parco verde sopraelevato che integra l’industria con la città e viceversa.
Insomma, esercizi di stile forse di fatto irrealizzabili che tuttavia possono offrire spunti interessati per intendere Imperia come una città viva, che muta, si ripensa, in costante evoluzione.
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