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Parco De André: la richiesta consegnata in Comune

Devo dire che la mia proposta di intitolare il parco urbano a Fabrizio De André ha avuto un ottimo successo.  Sono state raccolte più di 400 firme in un mese, mentre su Facebook siamo oltre 1300 adesioni.

Giovedì 30 ne ha parlato approfonditamente La Stampa (qui l’articolo in PDF). Come ultimo atto la formale richiesta è stata depositata in Comune indirizzata al Presidente della Commissione Toponomastica, l’Assessore Giuseppe Fossati. Ad ogni modo ad occuparsene sarà la nuova Commissione che immagino si instaurerà un po’ dopo le elezioni di giugno.

Insomma, tutto quello che si poteva fare è stato fatto, non resta che aspettare. Sono fiducioso perché l’idea è stata appoggiata da tutti, soprattutto coinvolgendo persone appartenenti ad ogni schieramento politico; il che rappresenta senza dubbio una buona premessa.

PREMESSO CHE
– l’area costiera di nuova realizzazione, che comprende sia gli spazi attualmente già fruibili sia quelli la cui realizzazione verrà completata nel prossimo futuro, è denominata genericamente “parco urbano” e non dispone di un nome proprio che la caratterizzi
– è buona prassi puntare all’individuazione di un nome che sia oltre ogni ragionevole dubbio gradito e condiviso dalla cittadinanza, nonché riconosciuto da quest’ultima come degno di tale onore e consono alla destinazione prescelta
CONSIDERATO CHE
– Imperia potrebbe in tal maniera rendere omaggio a Fabrizio De André, uno dei più stimati artisti liguri contemporanei, le cui opere sono apprezzate all’unanimità in tutta la Nazione
– a testimonianza dell’importanza della figura di Fabrizio De André, il numero delle Amministrazioni e degli Enti che hanno già deciso, a soli 10 anni dalla scomparsa, di omaggiare Sua figura è già molto elevato ed in continuo aumento così come riportato dall’omonima Fondazione
– l’intitolazione in oggetto potrebbe costituire il primo passo verso una possibile ed auspicabile destinazione dell’area o di una porzione di essa allo svolgimento di manifestazioni di carattere musicale ed artistico
– la cittadinanza ha già avuto modo nel recente passato di dimostrare il proprio attaccamento ed affetto a Fabrizio De André (ad esempio con la sentita ed ampia partecipazione ad eventi musicali pubblici presso il Teatro Cavour)
PRESO ATTO CHE
– la Fondazione De André, preventivamente interpellata dallo scrivente, ha espresso parere positivo in merito alla presente proposta ed ha inoltre richiesto di poter ricevere informazioni inerenti l’eventuale buon esito della stessa
CHIEDE
che la Commissione Toponomastica prenda in considerazione quanto prima la possibilità di intitolare l’area de quo a Fabrizio De André, omaggiando in maniera formale e duratura il grande Artista nostro conterraneo e legando il Suo nome, sotto il quale si può riconoscere la cittadinanza tutta, al nuovo parco della nostra città che alla cittadinanza tutta è destinato.
La richiesta è stata sottoscritta in poco più di un mese da 430 persone, di cui si allega fotocopia delle firme autografe, da considerarsi come una spontanea e simbolica adesione alla presente causa. Ciò costituisce ulteriore conferma del fatto che tale intitolazione risulta gradita ai cittadini di qualsivoglia età, sesso, appartenenza politica ed estrazione sociale.
Si rende infine noto, a titolo informativo, che tramite il sito web Facebook, le adesioni “virtuali” hanno oltrepassato nello stesso arco di tempo le 1300 unità.

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4 commenti

  1. Sono contento del successo che ha avuto la raccolta di firme e la raccolta di adesioni al gruppo di Facebook al quale spero che si iscrivano ancora altri.
    Sono anche molto molto contento che la cosa non abbia preso la piega iniziale. Cioè che sia apolitica!
    Sono certo che la richiesta verrà accettata dalla prossima commisione Toponomastica della Città, qualsiasi sia l’esito delle prossime elezioni di giugno!

  2. Complimenti, Imperia ha bisogno di idee giovani come le tue… in tutti i sensi!!!

  3. Pingback: Un parco in cerca di nome (?) | il blog di Giorgio Montanari - Consigliere Comunale a Imperia

  4. Fabrizio De André, un’ombra inquieta.
    Ritratto di un pensatore anarchico – Edizioni Il Margine

    Libro di Federico Premi
    Recensione di Laura Tussi

    Fabrizio De André ha sempre praticato consapevolmente l’esercizio del pensiero e la sua opera politica e musicale rappresenta una sapiente e radicale critica alla concezione borghese dell’esistenza.
    L’autore del libro, Federico Premi, avvalora questa ipotesi tramite l’analisi dei manoscritti inediti di De André, disponibili presso il centro studi Fabrizio de André dell’Università di Siena, dove appaiono ricorrenti i riferimenti alla tematica anarchica e alla critica della società borghese. “È tempo di tornare nomadi. Siamo stati sedentari per troppo tempo. Bisogna rimettersi in cammino”. Fabrizio De André continua a ripetere questo concetto nelle sue canzoni e nei moltissimi appunti manoscritti.
    La vita infatti è un continuo processo di metamorfosi, di cambiamento, di ricerca nella costante resistenziale e febbrile dell’erranza.
    Secondo De Andrè, l’anarchia, oltre che forma di autogoverno alternativa all’attuale sistema di potere, rappresenta il solo antidoto contro l’omologazione sociale e culturale, contro la pianificazione categorica e l’arbitrio imperante. Tra gli aspetti più inquietanti dell’immobilismo della società contemporanea è l’assuefazione universale alla logica capitalista. Il verbo del fondamentalismo capitalista si è imposto ovunque, operando una drastica reductio ad unum, un’inaudita uniformizzazione, pianificazione, normalizzazione del sistema e omologazione culturale. L’umanità dovrà attuare presto un nuovo sistema politico ed economico e una diversa e più virtuosa cultura del confronto e dello scambio, non più fondate esclusivamente sul torvo e bieco valore del profitto e del tornaconto, nella realizzazione di un’utopia sommessa e confessata in versi, all’interno di un discorso cifrato ed elusivo nelle canzoni di De André, che canta una critica serrata al mondo borghese del conformismo allineato. Infatti, borghese è, in ogni tempo, l’invincibile inerzia dello spirito, l’ossessione per l’agio e la stabilità, matrice di ogni idolatria, che costituisce il momento statico immortale dell’esistenza del singolo e della società. La morale borghese è mortifera, in quanto vuole bloccare il divenire, nella pretesa di uniformare, omologare, conformare e rendere tutti gli uomini simili fra loro, equivalenti, intercambiabili, perché il borghese si preoccupa di essere integrato, allineato e leale con il sistema. Un’autentica rivolta esistenziale consiste nel riconoscere il proprio stato di uomini colonizzati e allineati, per liberarsi dagli ingranaggi del sistema e divenire Anime Salve, riappropriandosi di se stessi e della propria vita in modo unico e originale. Il potere persuasivo di ogni sistema, fondato su valori fissi e indiscutibili, provoca paura e disorientamento per ogni diversità e alterità anarchica, opposta all’ingranaggio del quotidiano. Il borghese non sa riconoscere il proprio intimo essere, l’ “ombra inquieta” che si muove nelle pieghe dell’anima e della storia.
    Il Faber pensatore affronta dunque i temi della borghesia e dell’anarchia come categorie dello spirito, del potere e della costante resistenziale, tra morte, solitudine e natura, tra follia e diversità, per cui l’artista diviene anticorpo del sistema vigente e cantore di bellezza e utopia.
    Laura Tussi

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