il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Vuoi la cultura, la socialità, la musica? PAGATELA!

All’indomani del Consiglio Comunale al quale ha assistito una delegazione del Centro Sociale La Talpa e L’Orologio ci sono stati un paio di interventi a mezzo stampa.

Il primo è l’immancabile Bonifazio, che tra una critica a Raineri e un plauso all’operato dei Vigili, scriveva:

La manifestazione avvenuta ieri in consiglio comunale da parte del centro sociale è stata più che legittima, le manifestazioni democratiche e pacifiche devo essere rispettate da tutti e questa maggioranza deve prenderne atto.
Quello che mi ha stupito è che non si dichiara mai la verità ai cittadini, nessuno ha detto che per questi signori ogni cittadino imperiese, neonati compresi,devono pagare per farli divertire circa 10 euro a testa.
Considerato lo stato di crisi delle famiglie, vedasi, la chiusura delle circoscrizioni e i vari tagli sui servizi, un’amministrazione seria non deve tollerare questa situazione di spreco di denaro pubblico, un imprenditore mette mano al proprio portafoglio, lo faccia anche il centro “sociale”.

E’ evidente che a lui, come a molti, non è per nulla ben chiaro quale sia il problema. Di conseguenza è naturale che non si individui la giusta soluzione.

Successivamente il Consigliere Ghiglione ha dato il via al “gioco dei paradossi” con i “simpatici” giovani del centro:

Mi occorre chiarire che non c’è nulla di personale con i giovani del centro, anzi per fugare i dubbi sono pure simpatici, ma la situazione a cui siamo arrivati ha del paradosso.
Leggendo le dichiarazioni del centro sociale, dopo la visita composta nello scorso consiglio comunale, in cui esprimono la critica verso le istituzioni dichiarandosi poco fiduciosi assomigliano al gatto che si morde la coda.
Proprio da loro che con il loro agire hanno ignorato le istituzioni occupando uno stabile e che reagiscono allo sfratto o sgombero, come viene chiamato prosaicamente, proclamando una catena di Sant’Antonio tra i vari centri sociali, per contrastare il ritorno alla legalità.
Mi occorre chiarire che non c’è nulla di personale con i giovani del centro, anzi per fugare i dubbi sono pure simpatici, ma la situazione a cui siamo arrivati ha del paradosso. Tutti questi problemi, relativi al luogo di ritrovo, per incontrarsi, fare cultura, musica e altro fuori dagli schemi e dai circuiti commerciali che non siano i loro, non ci sarebbero se, come qualsiasi altra associazione o gruppo, pagassero la quota dell’affitto. Il modo? Semplicemente promuovendo una colletta tra gli associati. Tale azione li legittimerebbe dimostrando che non c’è bisogno di contravvenire a regole del vivere civile ed al senso civico per poter esprimere le proprie idee, gusti alternativi, incontrarsi. L’importante è che lo facciano come tutti gli altri giovani utilizzando la propria testa.

I ragazzi della Talpa stanno al gioco, e oggi hanno risposto (sempre su SanremoNews) con poche parole che però mettono bene in evidenza dove sta questo “paradosso”:

Anche a noi Davide Ghiglione è simpatico e proprio per questo continuiamo con lui il gioco dei paradossi: quella che Ghiglione considera una soluzione (vuoi la cultura, la socialità, la musica? PAGATELA!) è invece il problema, produce tristezza, noia e una città dove il 70% dei giovani vuole andare via, come succede ad Imperia.
Quello che Ghiglone considera il problema è invece la soluzione: cioè la Talpa, un posto dove centinaia di persone hanno lavorato gratis migliaia di ore per far suonare gruppi alle prime armi a cui nessun altro avrebbe dato spazio, ma anche star affermate che sono venute ad esibirsi al Centro per una frazione del compenso normale, perchè sapevano che lì si produce gioia, bellezza e voglia di vivere.
Ma c’è un altro paradosso: quella di occupare diciotto anni fa è stata una scelta giusta, se non l’avessimo fatta tutte le cose belle che abbiamo prodotto non sarebbero mai accadute, ma sono più di dieci anni che cerchiamo di superarla, trovando una soluzione ‘legale’ alla vicenda del Centro e se questo non è ancora avvenuto è per la superficialità e il disinteresse con cui gli amministratori pubblici si sono occupati della questione.

Che dire: parole sante.

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