Parafrasando J.F. Kennedy: non chiedete cosa possa fare la città per voi: chiedete cosa potete fare voi per la città. Ci sono dei cittadini che qualcosa fanno, sostituendo le lamentele con azioni di gruppo. C’è per esempio il gruppo “Osservatorio su Imperia” che si occupa di bonificare giardinetti, giochi per i bimbi e cassonetti dell’immondizia. E il prossimo 19 maggio c’è un altro evento dedicato alla pulizia delle spiagge libere: un modo di stare assieme e rendersi collettivamente utili alla collettività. A entrambi i gruppi di attivisti va il mio plauso e la mia gratitudine, da concittadino a concittadino.
Ne sto scrivendo per dire che mi piacerebbe dare la mia adesione, fattiva e pratica oltre che morale, ma siamo in campagna elettorale. Questo significa che qualsiasi cosa io faccia in questo periodo (e vale anche per gli altri 300 e passa candidati) c’è il rischio di essere fraintesi e di passare come opportunisti in cerca di visibilità. E siccome la strumentalizzazione è dietro l’angolo, ho deciso mio malgrado che è meglio non partecipare e non rischiare che la mia presenza venga mal interpretata.
Oppure, terza opzione, “vengo ma sto in disparte”, come diceva qualcuno.
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