il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Dunque, ci siamo: l’appello al voto (con relative istruzioni pratiche)

Caso 1 – vi piace il PD e vi piace Capacci

Tombola, siete nel posto giusto al momento giusto. Dovete solo scegliere di dare a me la vostra preferenza nominativa, e i buoni motivi per farlo sono tutti qui, sul mio blog. Quando nel 2009 sono stato eletto ho capito che c’era da farsi il mazzo, e che la mia attività in consiglio sarebbe stata la mia referenza principale. Ecco: io metto sul piatto i tre anni (qui condensati) di riunioni, votazioni, sedute, commissioni, mozioni, question-time, iniziative, mal di pancia, mal di testa, dibattiti, frustrazioni, risultati, incontri e scontri. Scegliete me, dunque, perché è la cosa migliore da fare.

Caso 2 – vi piacerebbe il PD, ma non vi piace la nostra scelta

Abbiamo passato la campagna elettorale a cercare di spiegare come mai s’è scelto di aderire al progetto che ci è stato proposto da Carlo Capacci. Spero che abbiate capito che se il nostro candidato è sostenuto anche da forze (e cioè da persone) con un passato ‘diverso dal nostro’ siamo arrivati qui perché pensiamo che questa sia la strada giusta per il bene della città. Non abbiamo voluto arroccarci sulle ideologie, e alla rassicurante (e perdente) strada della ‘difesa della posizione’ abbiamo preferito quella – ben più in salita – del dialogo, e della ricerca degli aspetti che ci uniscono anziché di quelli che ci dividono. Abbiamo capito che non bastava continuare a parlare esclusivamente ai ‘nostri elettori’ (che, per inciso, a Imperia sono minoritari e in costante diminuzione). Voi volete quanto me che chi ha il potere da così tanto tempo ceda finalmente il passo a qualcos’altro, a qualcun altro. Bene, quel “qualcun’altro” siamo noi, è Carlo Capacci. Votate me, e soprattutto votate il PD, affinché nella nuova compagine di maggioranza la sinistra abbia un buon peso, il maggiore possibile. Non è un appello al voto utile, ma piuttosto è un invito al voto di buon senso.

Caso 3 – vi piaccio io, ma non vi piace Capacci

Può capitare, e vi capisco, perché ho un appeal mica da ridere. Scherzi a parte, ho evitato fino a oggi di parlare di voto disgiunto. Ma sarebbe ipocrita da parte mia far finta di voler rifiutare le preferenze che mi arriveranno da chi mi sceglierà in abbinamento a un altro candidato Sindaco. Vedete solo di non far pasticci sulla scheda, altrimenti non sarà un voto disgiunto ma un voto distrutto. Barrate il simbolo PD, scrivete Montanari, e poi, se proprio non riuscite a trattenere la mano, mettete un’altra croce sul vostro sindaco preferito.

Il fac-simile della scheda

fac-simile-scheda-elettorale-imperia

Ripeto per l’ultima volta: è possibile (cioè è facoltativo, non obbligatorio) scrivere DUE COGNOMI ANZICHE’ UNO accanto al simbolo della lista, a DUE CONDIZIONI: devono essere un uomo e una donna, e devono essere DELLA STESSA LISTA.

Non è possibile barrare un simbolo e scrivere i nomi accanto a un altro simbolo.

Vi chiedo di non sprecare l’occasione di votare anche una donna. Votate anche Chiara Corinni, perché c’è bisogno di donne in politica (lo dico perché lo penso sul serio e non per fare il ruffiano) così come c’è bisogno di gente giovane.

Votando me e votando lei, farete filotto.

Ci risentiamo lunedi sera.

Addendum: si vota domenica 26 maggio dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 27 maggio dalle ore 7 alle ore 15. Per votare serve la scheda elettorale. Se non la trovate potete chiedere un duplicato in Comune. Gli uffici sono aperti durante tutte le operazioni di voto. E’ gratis e la fanno subito (coda permettendo). Ma per non intasare gli sportelli, prima di andare a chiedere il duplicato, per favore ricontrollate bene:

– in quello zainetto che avete nell’armadio
– nella cassettiera dove tenete i documenti, perché forse è rimasto là in fondo, nascosto sotto quella ricetta medica
– nella cassaforte (per chi ce l’ha)
– nel portagioie (per chi ce l’ha)
– nella giacchetta che non mettete più da mesi ma che avevate addosso quando siete andati a votare l’ultima volta
– nel bauletto del motorino
– nella cartellina dove tenete il passaporto e quelle poche sterline che vi sono avanzate da quel week-end a Londra

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