il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

“Amo la mia città”, ovvero: la campagna elettorale 2013 tra banner e santini

A pochi giorni dalla conclusione (o quasi, perché poi ci saranno ancora 15 giorni e infine il ballottaggio) scrivo un paio di cose sulla campagna elettorale. Appunti sparsi che qui annoto più che altro per tenerne traccia a mio uso e consumo; un po’ perché comprensibilmente mi interessa il tema in sé, cioè la campagna elettorale come evento sociologico e antropologico che cambia e si evolve nel tempo, e un po’ perché dal lato professionale mi interessano i risvolti digital-tecnologici della comunicazione politica (dove comunicazione, mi rendo conto, è una parola grossa). Provo a fare un’istantanea di quel che ho potuto vedere, con un po’ di attenzione in particolare agli aspetti multimediali; se qualcuno ne ha voglia, aggiunga pure altri dettaglii nei commenti in modo da contribuire ad avere un quadro un po’ più completo e oggettivo della situazione.

– numero di candidati: ho già scritto che la diffusa opinione di avere quest’anno una marea di candidati è sostanzialmente falsa: il numero è inferiore dell’ultima volta, e l’impressione che siamo di più dipende soprattutto da questi fattori: la percentuale di candidati locali (nel senso stretto di residenti) è probabilmente più alta – sebbene non totalitaria – e per di più essendoci molti novizi, che quindi non hanno un elettorato consolidato proprio, sono giustamente molto attivi e in cerca di visibilità. Inoltre la penetrazione crescente di internet (di Facebook in particolare) ha creato un sensibile aumento delle campagne online. Risultato: ‘sembriamo’ di più

– social network (FB): nel 2009 ero stato forse l’unico a utilizzare le inserzioni a pagamento di Facebook per pubblicizzare il mio blog e portare gli internauti a conoscermi; in questi 4 anni gli utenti sono cresciuti esponenzialmente e in tanti – compreso me – hanno creato una pagina appositamente per la propria candidatura. Dato che FB propone in automatico di aumentare i “mi piace” con inserzioni a pagamento (e l’utilizzo di questo strumento è decisamente facile e intuitivo) un po’ tutti hanno deciso di buttare qualche euro per sponsorizzarsi

– Twitter: non pervenuto. Come strumento stenta a decollare, perché il tasso di utilizzo tra gli imperiesi è quasi zero. Per dire: Annoni ad oggi ha twittato due volte (entrambe il 2 maggio, giorno della creazione del suo profilo) e poi mai più. Ha ben 17 followers, mica pizza e fichi (tra cui Berlusconi, Burlando, e il sottoscritto). Capacci pochi di più. Gli altri non pervenuti

– santini: a valanghe, come al solito, per la felicità delle tipografie; pochissime le idee creative, diffusissimo il cattivo gusto; nella massa c’è qualcuno che ha deciso di giocare la carta dell’ironia, mentre fortunatamente mancano all’appello alcune chicche che ci hanno deliziato in passato (una su tutte la promessa di rendere navigabile il torrente Impero, ve la ricordate?). Mi è stato fatto notare – ma la notizia è tutta da verificare – che c’è chi usa la tecnica del ‘santino per terra’, lasciandoli apposta in luoghi strategici (ad esempio vicino al distributore di sigarette o alla pompa di benzina, nei parcheggi, oppure accanto ai portoni) così da generare curiosità in chi ci passa accanto e si china per vedere di che si tratta. Mah

– “amo la mia città”: immancabile e intramontabile. Se mai farò un’altra campagna elettorale nella mia vita potrei decidere di puntare su un innovativo “io NON amo Imperia, ma la stimo molto”, giusto per differenziarmi dalla massa

– banner (e santini elettronici): anche a Imperia si è scoperto l’uso dei banner di Google Adwords (benvenuti!) che sono stati affiancati ai già ben sperimentati spazi pubblicitari che vengono venduti dalle testate online locali specialmente ai candidati più tecnologicamente arretrati; tecnicamente parlando, però, in pochi hanno capito come funzionano. Cliccando sulla maggior parte dei banner non si va da nessuna parte, nemmeno si arriva alla paginetta di cui sopra che il candidato si è creato su Facebook (quando ce l’ha). Quello di Annoni, per esempio, porta sul suo sito ma a una pagina inesistente (ah, parentesi: non sono ancora riusciti nemmeno a pubblicare il programma elettorale; forse aspettano lo spoglio, oppure sono dei geni e hanno capito che non lo avrebbe letto nessuno). E a proposito delle testate giornalistiche, è notorio che gli spazi pubblicitari vengono dati in abbinamento ad articoli cosiddetti ‘redazionali’ (tradotto: tu candidato paghi, e io giornale pubblico il tuo faccino e scrivo un articolo/intervista su di te). Ma mi pare che una sola testata espliciti che tali articoli sono a pagamento, scrivendo nel titolo la parola ‘publiredazionale’, mentre altrove sono indistinguibili dagli articoli veri (e secondo me neanche si potrebbe fare, ma vabbé)

– www: a parte il sottoscritto non mi risultano altri candidati consiglieri ad avere un blog/sito degno di questo nome. Non è per forza un male: per aprirlo due giorni prima delle elezioni e pubblicare solo la propria biografia, tanto vale lasciar perdere. Bravi

– video: non tantissimi, ma ce n’è: piccoli spot destinati alla trasmissione sulle tv locali che poi in rete vengono visti giusto dal protagonista e dai suoi parenti. Immagini di repertorio (vele d’epoca in primis), giacchecravatte, “amo imperia”, e qua e là l’immancabile mezzo busto ripreso al monte Calvario con le spalle al Parasio. Niente di realmente accattivante, interessante, e men che meno virale

– satira: una raccolta dei fotomontaggi migliori (…) l’ha fatta Sanremonews qualche giorno fa, mentre PuntoImperia pubblica una raccolta dei video. Tra tutti la parodia in stile ‘Luce’ del ‘filmato verità’ (…) prodotto dal PdL è l’unico degno di nota in uno scenario tutto sommato piuttosto piatto e limitato

– eventi: il PdL aveva annunciato l’arrivo di Berlusconi, che invece non si è visto. Il PD non ha annunciato nessuno, perché – diciamocelo – far venire uno dei ‘big’ nazionali in questo periodo può solo far perdere dei voti più che guadagnarli. L’unica presenza è stata quella di Beppe Grillo, su cui il moVimento locale ha puntato tutto

– deluxe: niente merchandising vario, né giovani pulzelle volantineggianti, né candidate scorrazzanti su limousine infiocchettate; non per questo voglio spingermi a dire che questa campagna sia stata sobria, ma alcuni sfarzi del passato fortunatamente non si sono proprio visti

– defezioni: non mi pare che qui fosse mai successo che dei candidati si tirassero indietro a corsa già iniziata; sono tutte e tre donne: una ha deciso di lasciare per la legge sull’incompatibilità, un’altra si è tirata indietro in polemica (l’ennesima) col proprio gruppo di grillini, e un’altra che è straniera ha avuto problemi burocratici con l’ambasciata

– sondaggi: l’unico diffuso è stato quello commissionato da Carlo Capacci, e naturalmente sarà interessante confrontare – comunque vada – i risultati delle urne con quelli usciti dalle interviste telefoniche. Menzione d’onore a quel candidato del PdL che ha pensato di essere furbissimo nel pubblicare su Facebook i dati farlocchi di un finto sondaggio, sulla falsa riga di quelli che vengono diffusi da alcuni siti che, per bypassare la legge che ne vieta la diffusione, utilizzano nomi di fantasia che richiamano i partiti/candidati reali; non solo la percentuale che ha attribuito ad Annoni è inverosimile (51,4%) ma è anche riuscito a dimenticarsi il M5S nonostante la somma delle percentuali che si è inventato facesse sempre e comunque 100%

– meteo: campagna bagnata, campagna fortunata. Ha fatto un freddo che pareva novembre. Questa foto l’ho scattata due giorni fa, e a tutt’oggi dalla costa si vede ancora la neve sulle prime montagne; anche questo mi pare piuttosto inedito

neve a imperia

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