il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

PPP – Primarie per i Parlamentari

Prima dell’estate io e altri giovani iscritti – nonché amministratori locali – chiedemmo pubblicamente al PD di attrezzarsi a fare le primarie per la scelta dei candidati al Parlamento.  Ci rivolgemmo al Partito Nazionale (forse più per forma che per la reale convinzione che dalla Capitale qualcuno ci ascoltasse) e al Regionale (in questo caso invece sì, con una maggiore speranza che il messaggio venisse recepito). Soprattutto perché nell’organizzazione di una consultazione di questo genere è fondamentale che come minimo si agisca in maniera uniforme e coordinata in tutta la Liguria (una consultazione limitata a una Provincia non avrebbe senso, e a livello tecnico sarebbe sostanzialmente inutile).

A sostegno della nostra richiesta citammo una decisione già presa dagli organi provinciali, e citammo pure Bersani, che già si era espresso in maniera netta sull’esigenza di restituire agli elettori la scelta dei nomi. E da oggi potremo orgogliosamente citare anche il nostro Segretario Regionale Lorenzo Basso, che ha parimenti annunciato la propria volontà a procedere con le primarie se a Roma non riusciranno per tempo a mettersi d’accordo sulle nuove regole del gioco in vista delle politiche del 2013.

Restano da compiere passaggi non meno importanti, come la definizione di un regolamento sensato che permetta di tenere conto della rappresentanza territoriale e della parità di genere e naturalmente di individuare CHI avrà il diritto di candidarsi e soprattutto CHI avrà il diritto di votare (iscritti o non iscritti al Partito, all’albo degli elettori, oppure marziani e venusiani con non meno di 1000 anni di età, e via dicendo). Le proposte sul tavolo non mancano (ne parlavo già qui ad inizio anno) e insomma, prima o poi bisognerà affrontare anche questi nodi.

Apro una parentesi su Renzi: qualche giorno fa un articolo di Federico Marchi su Sanremonews titolava “A.A.A. Renziani cercasi nel Pd della provincia di Imperia. Rottamatori se ci siete battete un colpo”.

C’è un silenzio che nel dibattito politico locale lascia perplessi. Mentre infatti i botta e risposta tra gli Scajolani ed i Minassiani non mancano, seppur a distanza, sul fronte opposto c’è un vero “buco”. Riguarda i possibili simpatizzanti, per non dire seguaci, di Matteo Renzi. Il rottamatore, come ormai sta già facendo da molti mesi, continua ad accentrare su di sè le discussioni ed i confronti politici nazionali interni al Partito Democratico.

Tradotto: il PdL sta implodendo sotto i colpi dei due leader locali (tutt’altro che politicamente giovani, e tutt’altro che rottamatori) che da tempo sono in guerra per la leadership, e non è possibile che in questo periodo il PD non fornisca nessuno spunto per il classico articolo “PD diviso”, “PD dilaniato dalle correnti” et similia. Semplificando all’estremo: se discutiamo siamo colpevoli di futili divisioni correntizie, mentre se nessuno da queste parti ha (ancora) iniziato a sostenere Renzi allora siamo colpevoli della creazione di un “buco”.

Per quanto il termine rottamatori non mi piaccia nemmeno un po’, capisco bene che oramai sia entrato prepotentemente nella vulgata. Quindi, giusto per capirci, se per rottamatore intendiamo chi ritiene che il partito (anche se sarebbe da dire in generale “la politica”) vada svecchiato – a iniziare dai modi e dalle persone oltreché – allora io sono un fiero rottamatore. Se però si assimila la spinta verso il rinnovamento esclusivamente con Renzi, allora no, non sarò più rottamatore né tantomeno sarò Renziano. In attesa che qualcuno provi a farmene una colpa, anche di questo.

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