il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Il punto sulla situazione del porto di Imperia

Il quadro attuale, variegato e in continua evoluzione, è riassumibile per punti.

Penale

Caltagirone e Conti sono in carcere, gli altri indagati tacciono. Rispetto ai nomi già noti (perché usciti in uno dei vari filoni d’inchiesta) e quelli in qualche modo prevedibili (chi ha avuto a che fare direttamente nella società, cioè Carli, Isnardi e tutti i vari presidenti fino a Parisi) ci sono un paio di new entri notevoli. Uno è Ilvo Calzia, dirigente comunale, e poi l’Avvocato Giardini. Il dato inquietante è che il marciume sia andato oltre la spregiudicatezza imprenditoriale. Si delinea la possibilità concreta di scoprire una macchina amministrativa comunale non solo succube ma anche complice delle misfatte. Ancor più grave che sia sospettato di patrocinio infedele anche il difensore del comune durante il discusso ricorso al TAR di inizio 2011. Giardini potrebbe non aver difeso appieno il Comune. Perché? Il fatto che già all’epoca siano stati sentiti dagli inquirenti i giudici di quella sentenza getta pesanti ombre sulla sua validità. Invece Claudio Scajola parla, indagato per associazione a delinquere dall’anno scorso, per dire che non ha mai comprato posti barca ma sua moglie invece sì, con uno sconto del 18% che è “in linea con gli sconti diffusamente applicati”. Poi ha querelato Repubblica (qui l’articolo) il Fatto Quotidiano (qui l’articolo) e pure il TG3 per averlo assimilato a un corrotto.

Intercettazioni

Giorno per giorno i giornali snocciolano nuovi virgolettati, e viene il voltastomaco. Pare che Caltagirone facesse il buono e il cattivo tempo, influendo pesantemente sull’attività del Consiglio Comunale e del Sindaco, chiedendo di modificare preventivamente le delibere e facendo dettare dal proprio avvocato i “discorsi politici” al Sindaco. E’ sua la strategia (non così innovativa in fin dei conti) di attaccare l’opposizione dicendo “voi volete il male della città” ripresa e ripetuta a pappagallo dalle marionette in maggioranza. Qualcuno chiama “balubba” quelli che sono nella minoranza come me, e “cazzatine” le cose che diciamo, pur ammettendo la totale sproporzione tra quel che andava ad Acquamare e ciò che rimaneva alla Spa di cui il Comune è socio (i famosi gabinetti). E se il Comune non si allinea, “apro le fogne del porto” minacciava Caltagirone. Il Sindaco da degli “stupidi” a quelli della Lega, e chissà quali altri imprevedibili sputtanamenti potrebbero ancora venir fuori.

Sindaco

Ha ammesso che è improbabile arrivare a fine mandato (2014) e che probabilmente si voterà un anno prima. Lo strappo con il suo PdL, o almeno una parte di esso, è lampante. Il motivo è semplice: qualsiasi retromarcia o ammissione negativa sul porto è un boomerang politico che infrange il “sogno” di Scajola & co., e non può essere contemplato. Anche se Strescino ha già detto molto con quel “mi rendo conto che solo oggi ho com­pre­so le con­di­zio­ni dram­ma­ti­che”. Dato che quello che sta venendo fuori rispecchia quasi alla lettera quello che noi diciamo da anni (l’incongruità della permuta, la necessità della gara, la svendita del porto ai privati, etc) delle due l’una: se seriamente non ha mai capito nulla nonostante la sua posizione (vicesindaco prima e da sindaco poi) siamo davanti ad una manifesta incapacità amministrativa, dato che non serviva essere sindaco per accorgersi di queste criticità ma bastava leggere le carte; se invece aveva capito e ora cade dal pero, vuol dire che ha fatto buon viso a cattivo gioco oppure che il gioco non gli pareva nemmeno poi così cattivo. Ha anche ammesso (e chi non se ne era accorto?) di aver chiamato in giunta Leone controvoglia, piegandosi ad una sorta di commissariamento Scajoliano. Eppure era stato lui ad elencare i nomi dei consiglieri di minoranza che votarono contro questo porto, additandoli come nemici del popolo. Ora la musica è cambiata, e a quegli stessi dissenzienti viene chiesto di collaborare alla risoluzione dei problemi creati esclusivamente dalla sua parte politica. Da settimane annuncia l’imminenza di un consiglio monotematico.

PdL

Nel prossimo consiglio verranno fuori le diverse posizioni, se veramente ce ne sono. Dal “siamo uniti” ad oggi è successo di tutto: votazioni in cui “liberi tutti”, un consigliere che è uscito dal partito e dal gruppo consiliare (“questa giunta non ci rappresenta”), altri che hanno smentito di voler fare lo stesso ma che rimangono comunque critici. Sta di fatto che in molti hanno finalmente capito che alzare la mano come belle statuine non sempre è senza rischi e senza conseguenze.

Lega

La lega nicchia, ripetendo come un mantra che al momento delle decisioni importanti, nelle due passate amministrazioni, loro in giunta non c’erano mica. Durante il confronto televisivo a cui ho partecipato un paio di settimane fa è stato detto chiaramente che al momento attuale – parimenti di quanto succede nel resto d’Italia – non si presenterebbero alle elezioni assieme all’attuale alleato PdL. Sembra scontato che la loro intenzione sia di sfilarsi appena possibile per avere le mani – e la bocca – libera di rinnegare alcune scelte di fondo (già ora “il porto forse sovradimensionato”). Sono da sempre al traino del PdL, e ora che quelli affondano loro preferiscono star distanti per tagliare la corda prima di essere risucchiati nell’abisso.

Imperia e il suo porto

La situazione è disastrosa, le prospettive per il futuro ancora di più. I PM ipotizzano una truffa da 140 milioni di euro. Caltagirone avrebbe drenato 270 milioni di euro in tutto. Gli imperiesi, ammaliati e forse stregati dal “sogno” del porto con 7mila posti di lavoro stanno finalmente capendo la verità. E la proroga per il completamento non è stata concessa. Cosa resta? Per ora una società che è “un morto che cammina” come dice l’attuale (chissà ancora per quanto) presidente Vinti; bilancio in passivo e una concessione che rischia di sparire;  problemi strutturali enormi; concreto rischio di inconpiute; i proprietari dei posti barca sanno che può finire come a Lavagna (se la concessione salta, loro perdono tutto quel che han già pagato); i cantieri navali sono fermi da mesi e mesi; le ditte creditrici sono messe ancora peggio; tutta l’economia che gira attorno all’opera è in seria crisi e sfiora il tracollo. Partiranno ricorsi e controricorsi in una serie lunga chissà quanto di ulteriori beghe giudiziarie che posticiperanno qualunque sbocco.

PD e resto dell’opposizione

A seguito della “richiesta di aiuto” di Strescino i partiti di opposizione hanno risposto in maniera sostanzialmente simile in maniera diversissima tra loro, così diversa diversa che parlerò solo del punto di vista del PD*. Il problema dei problemi è che in caso di commissariamento potrebbero non essere fattibili i tentativi fondamentali di salvare Imperia dal precipizio. In particolare: costituzione di parte civile nel procedimento penale, decadenza della concessione, azioni di responsabilità contro gli amministratori che hanno causato il danno, nuova gara per trovare un soggetto disposto a terminare le opere. Il tutto affiancato dall’istituzione di una commissione speciale di controllo che acquisisca gli atti e li esamini. E’ per questo motivo che il PD si è reso disponibile a partecipare in questi passaggi, non per strani tornaconti se non la volontà di salvare il salvabile. Le notizie che davano il PD a caccia di assessorati erano fantasiose panzane, già smentite categoricamente sia nell’ultimo consiglio sia a mezzo stampa. Il supporto di cui si parla è ben altra cosa, e cioè: se è vero (e lo scopriremo presto) che la maggioranza attuale non è in grado di prendere certe decisioni forti, un commissariamento potrebbe non essere funzionale per il bene della città. In questo caso il PD farà la propria parte, com’è giusto che sia, e non starà a guardare mentre Imperia affonda. E’ una scelta politica impegnativa, ma va fatta per il bene comune. Fermo restando che questa giunta è arrivata al capolinea e che su almeno una cosa siamo d’accordo col Sindaco: arrivare alla naturale scadenza del 2014 non è fattibile e bisogna tornare alle urne per verificare se i cittadini hanno capito quel che è successo e si rendono conto del fallimento generale della classe politica che ha governato nell’ultimo decennio.

*la rettifica mi è stata richiesta dal “resto dell’opposizione”

Commenti

commenti

Powered by Facebook Comments

2 commenti

  1. Rettifiche sulle maiuscole niente?
    Comunque grazie, hai fatto un ottimo riassunto!

Commenti (per chi non usa Facebook)

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.