il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Sui gettoni e sulle riprese tv

Non ancora scritto su un paio di questioni che mi ero ripromesso di approfondire con un post a parte: sui gettoni di presenza e sulle riprese televisive delle sedute del Consiglio Comunale.

Riguardo alla prima cosa, l’argomento mi è tornato in mente dopo aver letto il Buongiorno di Gramellini di qualche giorno fa; racconta di un eventuale e immaginario Tremonti che in Parlamento annuncia innanzitutto di dimezzare gli stipendi dei Parlamentari. Misura neanche minimamente risolutiva per uscire dalla megacrisi che ci sta mandando gambe all’aria, ma che tuttavia avrebbe permesso a lui e quegli altri privilegiati dei suoi colleghi Onorevoli di “poter guardare in faccia i contribuenti” nel delicato momento in cui all’intero Paese viene chiesto di tirare la cinghia.

Su La Riviera dell’8 luglio (qui l’articolo) il collega Zagarella proponeva a tutti i consiglieri comunali imperiesi di rinunciare ai propri gettoni di presenza. Io ho già scritto lungamente su quanto guadagna un consigliere comunale (tra l’altro risulta in assoluto il post più letto di tutto il blog) e non sto a ripetere tutti i ragionamenti e i calcoli che avevo fatto allora e che oggi confermo. Che la ‘paga’ sia minima – e dunque la ‘retribuzione oraria’ quasi ridicola – è piuttosto chiaro, così come il fatto che il consigliere comunale non lo si fa per soldi. Tuttavia ammetto che la proposta di Zagarella, benché avanzata con buone intenzioni e per tentare di risolvere un problema reale, inizialmente non mi ha fatto impazzire.

Non perché la reputassi demagogica (non per forza è un motivo valido per bocciare una proposta, come poi ha fatto la maggioranza) ma per un’altra ragione, che mi rendo conto essere decisamente più impopolare. E cioè: io quei soldi – per pochi spiccioli che possano essere – credo di meritarmeli. Detto con altre parole: non vedo perché io e gli altri consiglieri avremmo dovuto rinunciare a quel poco con un beau geste, mentre altri corposi capitoli di spesa non vengono tagliati. Infatti andando a vedere il bilancio scopriamo che per il 2011 si sono preventivati 40.000 € di spesa complessiva per i Consiglieri (10.000 € in meno rispetto al 2010) e ben 385.000 € (5.000 € in più rispetto al 2011) per gli stipendi degli Assessori.

[Per questi 5.000 in più c’è in realtà una motivazione tecnica: dopo l’avvicendamento in giunta (entrò Volpe al posto di Rambaldi) era necessario un adeguamento contributivo (Rambaldi era già dipendente pubblico e pagava già i contributi, eccetera). Nessuno scandalo, insomma.]

Resta comunque il fatto che se non sono stati aumentati, lo stipendio (e/o il numero) degli assessori non è stato nemmeno diminuito, mentre per i consiglieri evidentemente è stato stimato un decremento del numero di sedute (il valore assoluto del gettone, infatti, rimarrà il medesimo).

A quel punto, allora, abbiamo ritenuto più saggio presentare un emendamento che andava un po’ oltre: ok diminuzione dei gettoni per i consiglieri, ma anche ‘taglio’ ai membri della Giunta. In cifre, abbiamo proposto di diminuire del doppio (20.000 € anziché solo 10.000 €) i gettoni dei consiglieri, ridimensionando contestualmente la spesa per gli Assessori della stessa percentuale: il 20%.

Qui entrano in gioco le riprese TV, affidate da anni (salvo una breve parentesi qualche tempo fa) all’emittente locale Imperia TV. Il nostro emendamento proponeva di destinare i soldi “risparmiati” dai gettoni proprio al mantenimento delle riprese televisive, che sono state messe in forse da un drastico taglio nel capitolo ‘spese di rappresentanza’. Il problema è nato da una legge recente, che ha imposto un’enorme sforbiciata (-80%) alle ‘spese di rappresentanza’, calderone in cui vengono fatte rientrare appunto anche le riprese televisive.

Questa nostra proposta è stata bocciata due volte. La prima dai Revisori dei Conti del Comune, che interpellati in diretta durante il consiglio (immagino che li tengano in un freezer negli scantinati del Comune, e all’occorrenza li sbrinano) hanno espresso parere tecnico negativo. In sostanza, è il totale delle spese di rappresenzanza che dev’essere entro un certo limite, e non importa che le risorse ci siano oppure no: sia che i soldi vengano presi dai gettoni di presenza, sia che crescano sugli olivi di Piazza Dante, il problema resta comunque.

La seconda bocciatura è stata ‘politica’, da parte della maggioranza. Come dicevo, e com’era ampiamente prevedibile, hanno bollato la proposta come ‘demagogica’ e quindi automaticamente non degna di essere approvata. E qui torniamo al Tremonti iniziale: è vero che i problemi di bilancio di Imperia non si possono risolvere tagliando un po’ gli stipendi degli Assessori, ma è pur sempre un inizio. Se il Comune non ha soldi, i servizi diminuiscono, le tariffe aumentano e la cittadinanza è chiamata a fare dei sacrifici, allora anche la ‘classe dirigente’ deve far la sua parte.

Successivamente al consiglio c’è anche stata una riunione di commissione per affrontare il problema delle riprese tv; per prima cosa abbiamo espresso dei dubbi sulla correttezza dell’inquadramento di questa spesa, che forse sarebbe dovuta essere inserita in un capitolo più consono. In secondo luogo, non è da escludere che questo taglio (che a prima vista si direbbe obbligato e puramente ‘tecnico’) possa celarsi una volontà politica ben precisa: infatti mentre la maggioranza ha tutti i mezzi economici per acquistare spazi televisivi a pagamento per la propria propaganda (e ultimamente questo accade non di rado), è un dato di fatto che la minoranza non è nella stessa condizione. Tagliare le riprese televisive dei consigli comunali, che di fatto permettono la divulgazione delle posizioni politiche dei vari partiti, vorrebbe dire penalizzare più l’opposizione di centrosinistra che non la maggioranza di centrodestra. E’ un discorso di visibilità mediatica e può risultare antipatico dirlo – o sentirlo – ma è nella realtà delle cose.

Infine si è anche parlato di priorità. Perché se è vero che le riprese sono state inserite nelle spese di rappresenzanza, non sono l’unica voce di questo capitolo, in cui per esempio è inserito anche il contratto di collaborazione dell’addetto stampa. Il discorso è spiacevole perché ci si riferisce a una persona specifica, un professionista, ma è stato giusto sollevare la questione. In pratica il Comune è dotato di un ufficio stampa, a beneficio dell’Amministrazione, composto da un addetto ‘interno’ e da uno ‘esterno’ (quest’ultimo costa sui 20.000 € all’anno, se ben ricordo). Dovendo scegliere tra il mantenimento delle riprese TV e tale ufficio stampa, và da se che il primo rappresenta un servizio alla cittadinanza ben più importante e utile, mentre alla mal parata le mansioni svolte dall’ufficio stampa (o da metà di esso) possono essere tranquillamente delegate alle segreterie del Sindaco e della Giunta. E’ una semplice questione di priorità.

Se ne riparlerà senza dubbio al rientro di settembre, e nel frattempo dal Comune dovrebbe essere partita una richiesta di chiarimenti alla Corte dei Conti per valutare la correttezza del capitolo di spesa in cui erano state inquadrate le riprese televisive. Se il capitolo ‘rappresentanza’ sarà confermato, allora qualcosa bisognerà tagliare. Altrimenti è possibile che i consigli rimangano a essere trasmessi su ImperiaTV. L’unica cosa certa è che gli stipendi dei membri della Giunta, comunque vada, non cambieranno di un euro.

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