il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Ce lo dico alla maestra

Sembra che Sindaco e vicesindaco non abbiano capito, o facciano finta di non capire, i motivi per cui abbiamo chiesto, insieme al resto della minoranza, di essere ricevuti in Prefettura. Dovrebbero avere il buon senso di accettare il fatto che non siamo nel mezzo di una lite da cortile, e il Prefetto non è la maestra a cui per capriccio si chiede di punire il compagno dispettoso.

Quella che abbiamo voluto portare all’attenzione del dott. Di Menna è una serie di circostanze e avvenimenti ben più gravi di un battibecco. Si tratta di comportamenti non congrui con il ruolo istituzionale e di garanzia che un Sindaco dovrebbe assumere. E’ quindi del tutto inutile e insensato che egli ci risponda “avete cominciato prima voi”, perché in questa maniera svela ancora una volta la sua assoluta sordità alle regole, scritte e non scritte, che regolano il normale dibattito politico.

Un Sindaco che in continuazione accusa la minoranza di “lavorare contro la città”, non è un Sindaco di tutti. Un Sindaco che non rispetta le opinioni e le critiche dell’opposizione, democraticamente espresse tramite voti contrari, non è un Sindaco di tutti. Un Sindaco che durante il Consiglio sbeffeggia gli avversari con battute di terz’ordine, non è un Sindaco di tutti. Un Sindaco che permette (e vota) pretestuosi rinvii e fantasiose inversioni dell’ordine del giorno pur di guadagnarsi la scena davanti alle telecamere, non è un Sindaco di tutti.

Quelle appena elencate non sono semplici “prese di posizione”, come le definisce Strescino, ma veri e propri tentativi di delegittimare gli avversari e di privarli dei diritti che il regolamento, e il buon senso, stabiliscono a garanzia del ruolo di ciascuno. E’ per ottenere il rispetto di questi diritti che continueremo la nostra azione in tutte le sedi che riterremo opportune, e sulla base del mandato che ci hanno conferito gli elettori non verremo mai meno ai nostri doveri di vigilanza, di controllo, e naturalmente di critica.

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