il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Il PdL perde il capogruppo

Foto da Riviera24.it

Gli effetti della scissione azzurra e del nascente partito finiano si stanno riverberando anche qui ai confini dell’impero. A quanto ho potuto capire dalla stampa, gli amministratori locali aderenti al nuovo movimento sono pochini – almeno in questa prima fase – e ciò non stupisce. Ma non perché la linea di Fini sia poco condivisa; sono decisamente convinto che siano più di quanti si creda, e non solo tra gli ex-AN, coloro che ammettono il naufragio del “progetto PdL” e riconoscono la necessità di (ri-)creare un’alternativa di destra che non sia succube dell’attuale premier, dei suoi affari, e dei suoi problemi con la giustizia.

Semmai è la convenienza politica che trattiene e tratterrà molti dall’uscire allo scoperto: se in questa Provincia si decide di lasciare il PdL si esce per sempre dalla scuderia del consolidato gruppo di potere che da anni fa capo all’ex-ministro Scajola (il quale tra l’altro è in odore di diventare il nuovo coordinatore nazionale). E così come è difficile per le opposizioni scardinare questa egemonia, nemmeno è facile prendere la coraggiosa decisione di lasciare la comoda ala protettrice per provare una strada nuova (senza sapere quel che si trova, come da proverbio).

Quando i giornali hanno azzardato qualche ipotesi di troppo su probabili imminenti “disertori”, in fretta sono arrivate smentite e prese di distanza. Nessuno vuol far la parte di chi sputa nel piatto in cui ha mangiato fin’ora, soprattutto se l’alternativa potrebbe essere un bel digiuno forzato.

Il PdL imperiese, tuttavia, ci rimette di sicuro una delle sue punte di diamante: il capogruppo in consiglio comunale Giuseppe Fossati. Provenienza Alleanza Nazionale, laico e liberale (come si auto-definisce ogni volta che ne ha occasione), oggettivamente molto preparato, con ampia esperienza amministrativa e una buona reputazione. In sostanza uno capace di camminare con le proprie gambe ed evidentemente dotato dell’audacia e dell’onestà intellettuale necessarie per preferire le proprie idee al puro interesse.

Venne quasi preso come eretico quando, in risposta ad una boutade elettorale del leghista Gagliano sugli enormi problemi viabilistici causati dalle moschee (per inciso: nel frattempo il problema è ovviamente scomparso in attesa delle prossime elezioni, come da copione) non esitò a prendere posizione innescando poi un battibecco interno con il coordinatore provinciale del proprio (ormai ex-) partito su “libertà di azione” e “linea ufficiale”. Incrinature che d’ora in poi non ci saranno più, e chissà che libero da dipendenze e pressioni non si conceda più spesso di cantare fuori dal coro. Comunque sia è prevedibile che il suo ingresso nel gruppo misto, in solitaria, non lo porterà a distanziarsi dalla maggioranza con cui è stato eletto e di cui fin’ora ha guidato l’azione in Consiglio.

E a proposito di Consiglio, adesso il PdL deve trovare un sostituto. Non azzardo ipotesi, benché abbia già il mio pronostico in testa e nei corridoi si sentano sussurrare già da un po’ i nomi dei papabili; non molti, a dirla tutta. Piuttosto sarà interessante capire se prima o poi qualcuno, tra i sedicenti consiglieri laici e liberali, lo seguirà; magari sull’onda di prossime eventuali elezioni politiche. Vedremo.

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