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Sullo smaltimento dei rifiuti, scenari e relativi costi

Se a quello che è successo fin’ora volessimo dare un titolo, potremmo scegliere “10 anni di scellerata gestione dei rifiuti”. Riassumendo: gare d’appalto poco chiare, commissariamento della provincia che pensa a tutto tranne che a questo, e infine l’inchiesta che ha portato l’ex Presidente Giuliano ad essere indagato e la discarica di Ponticelli ad essere chiusa.

La situazione sta diventando preoccupante, dato che non si sa bene dove andare alternativamente a smaltire i rifiuti. Il problema “logistico” diventa, anzi lo è in partenza, un problema economico: i costi di conferimento sono una voce importante nel bilancio dei Comuni.

In quello previsionale di Imperia è stato preventivato di risparmiare più di 200.000 Euro rispetto all’anno scorso grazie all’aumento della raccolta differenziata, ed alla conseguente diminuzione dei rifiuti da portare in discarica. Ma la discarica in questione è (o meglio era, al momento della scrittura del bilancio) quella a cui poco dopo sono stati messi i sigilli. Ne deriva che anziché una riduzione, i costi subiranno un’impennata rischiando di far saltare il banco.

Oggi il nuovo Presidente della provincia Sappa ha incontrato i Comuni per decidere sul da farsi. Ne è uscita l’unica decisione che poteva uscirne, e cioè che fino a quando sarà possibile (per ora il termine è gennaio 2011, ma chissà) i rifiuti secchi andranno a Genova Scarpino.

Giusto per capire di quali cifre stiamo parlando, di seguito pubblico questa stima basata su dati raccolti ed elaborati da Riccardo Giordano, capogruppo provinciale del PD.

Attualmente nella nostra provincia vengono prodotte mediamente 400 tonnellate di rifiuti al giorno da conferire in discarica.

Il costo di smaltimento presso le due (ora solo più una, Collette Ozotto) discariche è fissato dalla Provincia in € 99 a tonnellata.

Quindi il costo complessivo di smaltimento giornaliero è di € 39.600.
(Pensate al business dei rifiuti nella nostra provincia, solo per i RSU si parla di un giro d’affari di circa € 14.500.000 all’anno di cui hanno beneficiato, quasi in parti uguali, due soli imprenditori.)

Ora, con la chiusura di Ponticelli e la quasi saturazione di Collette Ozotto, in attesa che si parta con la gara per la realizzazione dell’impianto di separazione e con l’individuazione della discarica di servizio, ci sarà un periodo transitorio che prevede:

– il conferimento di tutte le 400 tonnellate a Collette Ozotto

– il trattamento per separare l’umido, che rimarrà a Imperia, e il secco, che verrà trasportato nella discarica di Scarpino

Le percentuali saranno all’incirca tra il 20 e 30% della componente umida e del restante 80-70% della secca.

Si può ipotizzare che delle 400 tl iniziali circa 100 tonnellate rimarranno a Collette Ozotto e circa 300 tonnellate andranno a Scarpino.

Di conseguenza i costi saranno i seguenti:

– 400 tl trattate per 15€ a tl di trattamento = € 6.000

– 100 tl di umido per 99 € a tl per C.O. = € 9.900

– 300 tl di secco per 85 € a tl per Scarpino = € 25.500

– 300 tl da trasportare a 25 € a tl = € 7.500

– 300 tl da movimentare a 20 € = € 6.000

Totale: € 54.900

In pratica nel periodo transitorio si passerà da € 39.600 giornaliere a € 54.900 con un incremento di oltre € 5.000 al giorno pari al 38% in più di costo.

Tutti i Comuni della provincia dovranno mettere a bilancio un aggravio di costi per lo smaltimento del 38% e farlo pagare ai cittadini. Non è un caso che a Imperia la Tarsu sia già stata aumentata del 26%.

Ovviamente quei gufi del PD lo dicevano da tempo.

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