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Porto Maurizio non decolla, e i commercianti si arrabbiano

Escludo di poter essere definito come uno che non segue gli avvenimenti imperiesi oppure che non legge la stampa locale. Ma se non fossi passato dal centro di Porto Maurizio nello scorso week end forse non mi sarei accorto dell’evento “Sulle vie del Natale” organizzato dal CIV dal 5 all’8 dicembre scorsi. Qui forse sta il primo problema: la carenza, magari per la mancanza di fondi adeguati, di aspetti importanti come la comunicazione e la pubblicità. Inutile il paragone con Olioliva, che ha raggiunto ormai dimensioni e importanza ragguardevoli, ma si può e si deve fare di più affinché anche gli eventi “minori” come questo non passino in sordina.

La manifestazione è stata etichettata come un autentico “flop” dai commercianti della zona, che lamentano uno scarso afflusso di visitatori a fronte di una chiusura delle strade che è ha avuto inizio il 4 sera. Il loro punto di vista è chiaro: se in questo periodo di shopping pre-natalizio si vieta il centro alle auto, dev’essere per un motivo più che buono. E stando a loro il buon motivo, cioè i risultati, non si sono visti.

Dice il titolare del Bar Pepito:

La manifestazione non ha proiettato Porto Maurizio in un percorso di valorizzazione, in quanto ha paralizzato per quattro giorni la città per offrire alla vista di residenti e visitatori un triste spettacolo che non ha richiamato sicuramente l’atmosfera suggestiva e festosa dei Mercatini di Natale. Si è solamente assistito a una rassegna di gazebo sparpagliati per le vie con la quasi totale assenza di bancarelle tematiche che sarebbero dovute essere il vero e proprio mercatino natalizio.

Se la manifestazione è andata male (vuoi per il tempo inclemente, vuoi per la quantità e la qualità delle bancarelle) viene da chiedersi con chi se la possano prendere i 30 commercianti che stanno raccogliendo firme. Semplice: con il CIV e la sua presidentessa Luciangela Aimo. Perché se c’è una cosa in cui noi imperiesi siamo maestri, è l’arte del mugugno.

Ora, lasciando stare le battute su quella che Angelo di ImperiaParla chiama LMCP (La Mia Candidata Preferita), prendiamo in considerazione per un attimo l’altra campana: se è vero che il CIV ha toppato nella pianificazione – probabilmente sopravvalutando sia i benefici dell’isola pedonale sia il richiamo che il mercatino avrebbe avuto – qualcuno ci tiene anche a far sapere che alle riunioni tecnico-organizzative c’erano ben pochi dei commercianti che ora stanno prontamente sbottando.

I casi sono due: o la Aimo ha seriamente in mano tutta Porto Maurizio, ne dispone come meglio crede senza dover rendere conto a nessuno, ed esclude a forza i dissenzienti, oppure gli esercenti si stanno organizzando a mo’ di guelfi bianchi e guelfi neri, spaccandosi e conseguentemente negando una loro partecipazione attiva e complessiva. L’unità, e non solo d’intenti, è un passo indispensabile per cominciare una “rimonta” che rimedi all’evidente squilibrio creatosi tra Oneglia (i ghibellini) e Porto.

Che mi risulti, tra CIV e Consorzio Porto Maurizio, la Aimo da un bel po’ lega il proprio nome alle iniziative portorine: dalla “Fiera del libro” al “Dalle Alpi Congusto”, passando per la notte bianca. Aggiungerei: non senza risultati, piaccia o non piaccia. E il fatto che da qualche tempo sieda in Consiglio Comunale mi pare del tutto ininfluente sotto questo frangente. Nessun’altro trova lo spazio per inserirsi oppure la si lascia fare cosicché se va bene siam tutti d’accordo, mentre se va male… pronti con il tiro al bersaglio?

In tutto questo l’Amministrazione Comunale mi pare troppo silente; sempre pronta a salire sul carro dei vincitori quando le cose vanno bene ma del tutto assente in situazioni cruciali come questa. Della serie: “Siete autonomi? Allora sbrigatevela da soli”. Eccolo, il rilancio di Porto Maurizio prospettato da Strescino in campagna elettorale. D’altronde difficile prender posizione davanti a questo amletico dubbio: dalla parte della propria Consigliera, o dalla parte dei commercianti che si lamentano?

CIV e Consorzi vanno presi per quel che sono, ma alcune scelte strategiche devono essere prese a Palazzo. Decisioni cruciali, per l’appunto. Non si tratta semplicemente di una fiera andato male. Nello specifico: personalmente continuo a ritenere la pedonalizzazione della parte alta di via Cascione come una strategia da non scartare a priori. E’ un dato di fatto che dove si vuol togliere le auto si riceve innanzitutto la resistenza dei commercianti, che non la vedono come un’opportunità ma come una limitazione; poi questi, una volta che si accorgono dei benefici dell’isola, non vogliono più tornare indietro. Certo però che se i test riescono così male, facilmente lo scontento generale non porterà mai nemmeno a ripetere l’esperimento in futuro.

Non basta stare a guardare l’arena mentre le belve si sbranano per contendersi le ultime briciole rimaste. Bisogna che il Sindaco si dia una mossa, facendo in modo che il Comune prenda la situazione in mano ed azzardi. Possibilmente prima che finiscano anche le briciole.

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3 commenti

  1. E pure io sarei d’accordo sulla pedonalizzazione di Via Cascione alta.

  2. Certo che dobbiamo toglierci dalla testa di arrivare sempre in macchina dappertutto, come hai scritto nel tuo post sull’argomento.
    Così come non mi dispiace se i parcheggi di Piazza Dante costeranno di più di quelli sotterranei decentrati: vuoi prendere il caffé da Piccardo parcheggiando a mezzo metro dalla vetrina? Allora paghi.
    Ti accontenti di fare mezzo chilometro a piedi e parcheggiare sottoterra? Prima mezz’ora gratuita.
    Sciuscing and sciorbing is not possible.

  3. … at the same time!
    🙂

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