Sui giornali di oggi ci sono due articoli che vale la pena leggere.
Il primo è di Marco Preve su Repubblica, e racconta di come la Porto di Imperia Spa (di cui, ricordo per l’ennesima volta, il Comune di Imperia è socio per un terzo) sia – per motivi da acclarare – in ritardo sui pagamenti delle concessioni demaniali per l’anno 2008 (oltre 400 mila euro).
Avrei voluto riportare per intero l’articolo ma per fortuna ci ha già pensato ImperiaParla e posso risparmiarmi la fatica. Qui il testo.
La questione meriterà senza dubbio un accurato approfondimento.
L’altro articolo è tra le pagine della cronaca nazionale su La Stampa. Si tratta di una breve intervista al Sindaco Strescino riguardo al costruendo depuratore:
Il neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino, Pdl, la «patata bollente» del depuratore ce l’ha in mano da diversi anni. Prima di diventare primo cittadino, due settimane fa, oltre ad essere stato vicesindaco, era anche assessore all’Ambiente.
Dopo la denuncia del Wwf, che ha definito la città a «depurazione zero», ora Imperia finisce anche nella lista nera dell’Ue.
«Non siamo esattamente a depurazione zero. Le acque reflue della città, ma anche di centri limitrofi, attualmente sono convogliate in un’unica rete fognaria che sfocia in mare, a circa due chilometri dalla costa e a 40 metri di profondità».
Però non ci sono filtri di depurazione.
«Il sistema è studiato in modo tale da avere un’enorme pressione di uscita. Per cui, quando i residui arrivano in profondità, sono completamente dissolti. E’ come se venissero sparati ad altissima velocità da un cannone subacqueo. Praticamente non rimane nulla e l’acqua non presenta alcun problema. Il sistema è fornito anche di un diffusore atto a impedire la risalita dei materiali. I continui controlli che vengono svolti non evidenziano inquinamenti. Non dimentichiamoci che le balene del Mediterraneo vivono proprio qui da noi».
Ma Imperia ha in costruzione, da molto tempo ormai, un depuratore di «ultimissima generazione». Perché non entra in funzione? Possono esserci problemi per il turismo?
«Innanzitutto voglio dire che nella nostra Riviera il turismo non viene certo condizionato dalla temporanea mancanza del depuratore. Venendo alle ragioni per cui l’impianto non è ancora attivo, devo tranquillizzare tutti, WWF compreso: entro la fine dell’anno prossimo entrerà definitivamente in funzione. D’altra parte noi abbiamo ereditato questa situazione dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra».
Ma il depuratore è in costruzione da più di vent’anni…
«Per l’appunto. Nei primi dieci non è stato fatto nulla. Il cantiere sembrava abbandonato. Da quando nel 1999 siamo arrivati noi abbiamo rimesso le cose a posto anche con i finanziamenti statali. Grazie al presunto ritardo possiamo offrire non soltanto un impianto tecnologicamente all’avanguardia ma anche un perfetto inserimento nel panorama: guardando la costa dal mare il depuratore è invisibile».
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