il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

L'addio di Sappa

Spesso quando m’è capitato di descrivere a qualche “foresto” il nostro beneamato sindaco Sappa, ho usato l’espressione “basso profilo”, e non so se ho sempre reso l’idea. Diciamo che non ha mai fatto sentire troppo la propria voce, non ha mai suscitato un qualche scalpore, o almeno a mia memoria. Ma 10 anni sono lunghi e può darsi che qualcosa mi sfugga. D’altronde quando si è insediato io ne avevo solo 17, e non seguivo certo la politica come oggi.

Difficile imputargli comportamenti arroganti o eccessivi protagonismi; poi non è un presenzialista, anzi diciamo che nei momenti salienti sono perlopiù Assessori e Consiglieri a metterci la faccia, a giustificare le decisioni più impopolari o miopi, ed a rispondere alle critiche dell’opposizione. Forse è per questo che risulta essere molto amato dagli imperiesi (senza voler riaprire la questione sulle classifiche!).

Per fare un paragone, niente a che fare con lo Scullino (sindaco di Ventimiglia) che un giorno sì e uno pure fa parlare di sé in un modo o nell’altro.

In un’intervista uscita oggi su La Stampa, Sappa fa con qualche tempo di anticipo rispetto alla fine del mandato (le elezioni sono a Giugno) il classico bilancio. Definendo i suoi due mandati “di buongoverno” si dice ovviamente soddisfatto del suo operato, e fin qui. Poi però sono rimasto interdetto nel leggere la risposta alla domanda “E le maggiori difficoltà?”

Ho avvertito le maggiori problematiche politico-amministrative durante il Governo Prodi, quando è venuta meno una, per me naturale, rappresentanza politica, e intendo dire quella del Ministro Claudio Scajola in seno al Governo Berlusconi. E in modo analogo ho avvertito maggiori
difficoltà, a livello regionale (tono che purtroppo permane) allo scadere della Giunta Biasotti. Durante questi periodi ho temuto che i ritardi nei finanziamenti delle opere avviate e dei servizi alla persona penalizzassero Imperia. Per buona sorte siamo riusciti ad ovviare a queste cadute
con una creatività che ci è stata comunque riconosciuta.

Sintetizzando: gli unici problemi di Imperia sono derivati dal fatto che al governo e in regione non c’è sempre stata la destra. Questo non me lo sarei aspettato, da un gentiluomo: ridurre tutto a questa apologia Scajoliana.

Chessò, poteva dire: “è spesso difficile conciliare le esigenze di una città che ancora tentenna tra la vocazione turistica e quella residenziale” oppure “forse a volte l’attenzione è stata sovente sbilanciata verso le grandi opere rispetto ai problemi delle periferie e delle frazioni”. O al limite “sono un supereroe e non ho mai avuto nessun problema.” Ma una piccola ammissione, un attimo di sincerità, poteva starci. E poi avrebbe potuto andarsene tra gli applausi.

Veramente spiacevole che si faccia riferimento proprio a ritardi nei finanziamenti, quando tutti sappiamo che il raddoppio della ferrovia di cui si vanta è stato finanziato mentre Burlando era Ministro dei Trasporti, e che l’ultimo decreto per completare il depuratore (grande nota dolente) è stato firmato in extremis da Paoa Schioppa prima che gli sfilassero da sotto il sedere la poltrona da Ministro nell’ultimo governo Prodi.

Nessun accenno al patto di stabilità, all’ambiente, alla continua svendita di immobili, quote azionarie e porzioni intere di territorio, ed al fatto che in generale il nostro NON sia un comune virtuoso, aggrappato all’orlo del baratro finanziario grazie a mosse finanziarie che più che creative andrebbero definite scellerate.

E’ probabile che lo ritroveremo presto in qualche Ente o in un’altra Amministrazione, ed anche lì andrà sempre tutto a meraviglia, a patto ovviamente che dall’alto continuino a tirare i fili senza interruzione.

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