il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Giù, sempre più giù

Imperia è agli ultimi posti. In quale classifica? Un po’ in tutte.

Abbiamo scoperto di essere Cenerentola per la depurazione delle acque (“il depuratore è ancora in costruzione, è ovvio che siamo ultimi…”), così come per la raccolta differenziata (“…ma i dati non tengono conto della raccolta fatta dalle aziende, in realtà siamo più avanti…”).

Poi avevamo scoperto di essere al 75° posto come natalità. Gli imperiesi si riproducono meno della media.

Dulcis in fundo, qualche giorno fa l’affondo definitivo: Imperia è all’85° posto nella classifica dei capoluoghi in cui si vive meglio. Oppure in cui si vive peggio, se guardiamo la graduatoria all’inverso.

Innanzitutto bisogna capire di cosa stiamo parlando: i dati pubblicati qualche giorno fa da Italia Oggi non sono basati su di una qualche empirica rilevazione dell’umore degli Imperiesi. Cioè non è il risultato di un sondaggio telefonico del tipo “cosa pensa della sua Città?”. I sondaggi di quel tipo sono un’altra cosa, e tra l’altro vanno curiosamente nel senso opposto: Sappa, il nostro Sindaco, risulta quindicesimo. Tra i più amati d’Italia.

Italia Oggi si basa invece su una molteplicità di rilevazioni che riguardano l’economia e il lavoro, l’ambiente, la criminalità, i servizi. La graduatoria finale viene compilata incrociando tante sotto-classifiche tra cui (a titolo esemplificativo):

  • importo medio della pensione mensile
  • percentuale di fallimenti delle imprese
  • numero di sale cinematografiche pro capite
  • stato di occupazione/disoccupazione
  • concentrazione di biossido d’azoto
  • consumo annuo di carburanti pro capite
  • capacità di depurazione delle acqua reflue
  • uso del trasporto pubblico
  • numero omicidi colposi o dolosi

La posizione è altalenante: nel 2006 eravamo al numero 75, nel 2007 al 59, quest’anno all’85.

Volendo approfondire ci sarebbe da prendere in mano uno per uno ogni parametro, per identificare e valutare i singoli aspetti che ci hanno fatto perdere tutte queste posizioni. Ma lo scivolone che ha avuto Imperia resta comunque un dato importante, e per nulla rassicurante. Inutile negare che l’Amministrazione corrente, in questi 10 anni, si è focalizzata su alcune grandi opere (per lo più ancora in corso) senza tenere minimamente conto della vita dei propri cittadini e della sua qualità. Un conto è il megaporto, un conto è la raccolta differenziata, la viabilità, il trasporto pubblico, gli asili e le scuole.

Se mi occupo di politica e mi interessa la mia Città è per alcuni semplici motivi:

1. Amo Imperia e la considero magnifica, e vorrei che fosse la stessa cosa per tutti; nonostante qui non abbia radici profonde (sono io il primo della famiglia ad esserci nato) la sento in tutto e per tutto come la mia terra. Mi piace “esteticamente” e mi piace viverci. E vorrei continuare a farlo.

2. Voglio un futuro migliore per me, e voglio contribuire attivamente a costruir(me)lo. Posso ottenerlo solo se ogni giorno punto al massimo, alla “top ten”, senza accontentarmi mai.

3. Voglio una vita migliore per i miei figli, se mai ne avrò; in un ipotetico futuro che mi vedrà con prole a carico, spero di poter dire loro che ce l’ho messa tutta. Anche se fra 15/20 anni saremo scivolati all’ultimo posto, solo se avrò lasciato qualcosa di intentato – o peggio se mi sarò rassegnato – avrò perso la mia partita.

Da ora, però, per un anno cerchiamo di non parlarne più. Le classifiche mettono tristezza, a meno che non si stia in cima. Da domani dobbiamo impegnarci per riguadagnare qualcosa, punto dopo punto.

Ed io voglio esserci.

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