Nel giro di pochi giorni il Sindaco è riuscito a dire sul tema della movida tutto e il contrario di tutto: che sono solo polemiche che annientano il turismo, poi che la legge è legge, che lui vuole farla rispettare ma andrebbe cambiata, poi ancora che a dover essere cambiata è la mentalità, che le risse sono peggio del rumore (?), che il regolamento attuale è stato approvato anche da “illustri esponenti del PD” (??) e infine che naturalmente è tutta colpa dell’opposizione che non propone e che distrugge solamente. [leggere per credere – articoli su Il Secolo XIX di sabato 3 e di oggi].
Siccome la mia proposta dev’essergli sfuggita, gliela ripeto: il rumore è regolamentato dal Comune? Bene, che il Comune lo faccia rispettare trovando metodi di controllo più efficaci che abbiano un carattere preventivo e non esclusivamente punitivo. Occorre che la ‘movida’ venga gestita dal lato amministrativo prima di scomodare esposti, tecnici, Autorità Giudiziaria, Arpal.
Il regolamento attuale, che Strescino dice di voler cambiare ma che forse non ha mai letto fino in fondo (qui il link al documento), già prevede sanzioni progressive a seconda della reiterazione. E’ un criterio corretto e probabilmente mai applicato che penalizza i recidivi, a cui andrebbe integrata un’attività di prevenzione “sul campo” che permetta agli eventuali trasgressori di essere avvisati subito (e non dopo 24 ore, come nel caso dell’Afrik, elemento ben evidenziato nell’articolo di sabato e su cui il Sindaco non dice mezza parola). Ai locali dev’essere data la possibilità di poter rimediare all’istante rientrando nei limiti; non serve a nulla lasciarli continuare per poi sospendere la licenza l’indomani.
Pensiamo se una macchina sfrecciasse continuamente in città a 200 Km orari: proporremmo solo multe più salate oppure cercheremmo in qualche modo di fermarla? La sicurezza sulle strade è ben più importante della sanzione, e per i locali bisogna seguire la stessa ratio: non ci sarebbe nulla di eretico nell’introdurre una sorta di ammonimento, perché lo scopo dev’essere quello di far rispettare i limiti ma senza arrivare a estemporanei blitz che alla fine danneggiano tutti: gestori, clienti, e in generale il sistema turistico.
Non si tratta di mano morbida, si tratta di buon senso e di ‘riduzione del danno’. Ma vaglielo a spiegare.
Commenti
Powered by Facebook Comments
3 commenti
Rispondi →