il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

SuperTeleBelinone


E’ estate anche su questo blog, e mica vogliamo farci mancare un po’ di ameno sollazzo. Allora è il momento della classifica delle meglio belinate che sono riuscito a scovare. Di quelle quelle che inizialmente fanno un po’ sorridere, e dopo un po’ incazzare.

Nella rete in generale, e su Facebook in particolare, ci sono idiozie e superficialità in gran quantità come del resto nel mondo reale. Dal mazzo ho sapientemente selezionato le tre più spumeggianti tra quelle collegate in qualche modo al sottoscritto e/o alla politica cittadina.

Non citerò gli autori dei tre capolavori, ma non per timore né per questioni di privacy: d’altronde si tratta di esternazioni pubbliche che sono state diffuse da chi le ha scritte – scusate la tautologia – appositamente perché fossero lette. Piuttosto, mi riservo la speranza – “vana”, direte voi – che omettendo le firme si possa ancora risparmiare a qualcuno un seppur minimo sentimento di vergogna. E poi c’è un secondo motivo, più serio: partendo dall’assunto “se uno l’ha scritto, in cento l’hanno pensato” si può ipotizzare che gli stessi frettolosi ragionamenti (più avanti capirete che questa generosa definizione è eccessiva) che hanno partorito queste esternazioni frullino anche nella testolina di molti altri. Quindi non è tanto dei tre singoli fini pensatori che digitarono codeste sciocchezze che ci si deve preoccupare; il loro nome non ha alcuna rilevanza. Sono le belinate in sé, quelle che contano.

#3: “NON E’ PIU’ AMMINISTRATORE PUBBLICO” – Quando non vale la pena rispondere

La medaglia di bronzo va a questo breve commento al comunicato – pubblicato dai vari giornali online – che parla della gita del vostro affezionato e del buon Lanteri in quel di Bruxelles. Ad oggi non ho ancora ben capito cosa volesse intendere, anche perché “staremmo qui a fargli le critiche” senza dire quali sarebbero queste critiche è sibillino e geniale al tempo stesso. Io mi sono fatto qualche idea: la prima è che giudicasse la notizia come non degna di essere pubblicata. Ci può stare, anche se in confronto agli articoli riservati ai vari gatti spariti e poi ritrovati, questo di noi due a Bruxelles – con annessa foto goliardica – sembra uno scoop da Pulitzer (e comunque se proprio devi, prenditela coi giornalisti, mica con me). Le altre ipotesi che mi sono venute in mente sono talmente contorte che mi rifiuto di scriverle e di confutarle, tanto la cantonata è già abbastanza chiara.

#2: “A NOI NON IMPORTA” – Quando il tifo è una malattia

Qui si parla dell’avviso di garanzia ricevuto da Strescino qualche giorno fa, e il commento è rivolto a lui. “Vedrai che ne uscirai pulito” è un augurio sincero e legittimo, una dichiarazione d’incredulità e un’attestazione di stima nei confronti di qualcuno che si ritiene ben lontano dall’aver potuto compiere reati. E infatti ci sta, fin qui tutto normale. Me lo, e glie-lo, auguro anch’io, che ne “esca pulito”. Sia come auspicio personale, sia perché mi girerebbero le pelotas se venisse fuori che oltre ogni dubbio un Sindaco della mia città (anzi due, visto che c’è dentro anche Sappa) avessero realmente abusato della loro posizione istituzionale infrangendo la legge.

Ma la chicca è quel che viene dopo: “se no, a noi non importa!”. Ma certo, che ci importa? Se anche tu fossi giudicato colpevole, noi siamo con te! Siamo la curva nord! Sempre fedeli! Comunque e ad ogni costo! Tu sei nel giusto! Sono gli altri a doversi discolpare, tu no! (eccetera, ad libitum)

Questo atteggiamento totalmente irrazionale da pasdaran mi irrita, perché è distante anni luce da un comportamento obiettivo e civicamente sano. Tipico di chi sfacciatamente smarrisce ogni capacità di discernimento tra bene e male, tra giusto e sbagliato, e punta tutto sulla bandiera. Per quanto mi riguarda, quando vengo a sapere di qualche colpevole conclamato – anche e soprattutto nel mio Partito – io provo un unico desiderio: non vederlo mai più. Ma sarò strano io, che ci volete fare.

#1: “SOLO IL CASO PORTO” – Quando parlare (a vanvera) di rimborsi elettorali e di casta fa figo e non impegna

In questi giorni è in distribuzione il Libro Bianco sul porto di Imperia. Io me lo sono trovato nella buca delle lettere proprio ieri.

Se non piace, si può cestinare. Si può anche criticare, o al limite (beh, ci vorrebbe del coraggio) dire che contiene balle; ma sostenere che sia inutile e che il PD spenda male i “rimborsi-finanziamenti” (ma quali poi?) perché tratta approfonditamente in 60 pagine “solo il caso del Porto”, fa più ridere di una puntata di Voyager sui templari. Se avessimo composto 60 pagine di endecasillabi sull’altezza dell’erba nell’aiuola di Piazza Dante, capirei. Ma la vicenda porto è la più importante ed evidente testimonianza di una metodologia di gestione del potere che ha portato Imperia nella situazione in cui si trova, ed è indiscutibilmente fondamentale conoscere e capire il passato per evitare certi tragici errori nel futuro. Qui, invece, l’intento divulgativo da merito diventa inspiegabilmente difetto. E a quel punto il passaggio sulla “casta” non è che la ciliegina che giustifica la meritatissima medaglia d’oro. Mentre se vogliamo andare un attimo sul pratico, sul venale, il PD decide di investire i propri fondi – che a livello locale sono veramente pochi, vi garantisco – un po’ come meglio ritiene. Ok?

And the winner is.

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Un commento

  1. Scommetto sulla DUE!!!! speriamo che ne esca pulito lui…del mare “checcifrega”

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