il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Vengo anch'io, no tu no

Inizia col piede giusto l’avventura del gruppo imperiese del Movimento 5 Stelle: sono arrivati i Carabinieri. Chiamàti dai vicini: si erano presentate molte più persone più del previsto e così la riunione si è dovuta spostatare in un parcheggio condominiale

Naturalmente la notizia non è l’arrivo della gazzella, che al limite fa sorridere, ma piuttosto il fatto che anche qui l’onda delle ultime amministrative sta avendo sul civichismo un effetto traino imprevisto presino dagli stessi organizzatori dell’incontro. O per meglio dire: l’eclatante e miliare vittoria del M5S, soprattutto a Parma, ha dimostrato che “si può fare” e che la voglia dei cittadini di far politica può organizzarsi attorno a Grillo ed al suo simbolo.

E questo, secondo me, è contemporaneamente un bene e un male. Se da un lato non può che essere accolta positivamente la spinta di rinnovamento che può passare dall’ingresso in politica di persone nuove che hanno voglia di informarsi, confrontarsi, capire e prendere parte alle decisioni, dall’altra è chiaro che chi ha perso sono i partiti tradizionali. Compreso il PD, nel cui progetto originario c’era anche la costruizione un partito che avesse al suo interno componenti diverse della società e un grande disegno condiviso.

Io la capisco, la disaffezione verso la politica, in generale. I Partiti hanno dato – e continuano a dare – un brutto spettacolo. E potrebbero invertire la rotta si sedessero al tavolo e riformassero, seriamente e il più velocemente possibile, la legge elettorale e quelle sui finanziamenti e la democrazia interna, per esempio. Invece non succede, e nemmeno la crescita dei movimenti civici per ora hanno saputo frenare l’astensionismo che in particolare al Nord ultimamente è cresciuto parecchio. Segno che i voti che ora vanno a Grillo non sono quelli degli “scontenti recuperati”, ovvero astensionisti che tornano a votare, bensì di “scontenti non persi”, ovvero elettori dei Partiti che hanno deciso di abbandonare il loro simbolo di riferimento alla volta del M5S. E all’ultimo giro questo fenomeno ha interessato con maggior forza PdL e Lega, sia grazie ai loro scandali interni e alla loro inconcludenza, sia grazie al fatto che Grillo ha saputo astutamente cogliere il momento diventando ben più “muscolare e destrorso”, come dice Civati, e raccogliendo consensi da aree ben lontane dalla sinistra.

Alle prossime elezioni politiche, se i sondaggi hanno ragione, il M5S entrerà in Parlamento e potrebbe ripetersi in versione attualizzata quel che accadde nel ’46 con l’ingresso del Fronte dell’uomo qualunque nell’Assemblea Costituente. Il fondatore Giannini riuscì a raccogliere il terzo numero assoluto di preferenze personali, dopo De Gasperi e Togliatti.

E così non poteva non succedere anche a Imperia, con un Comune commissariato dove – di fatto – la politica è già stata temporaneamente esclusa dalla sala dei bottoni e rimpiazzata fino alle urne. Anche se fanno sapere che nessuna decisione di formare una lista per le prossime Comunali è già stata presa, è ragionevole pensare che questo accadrà visto il momento più propizio che mai. Quello che mi interessa è capire se e come il M5S si interfaccerà con le altre forze politiche, e quale livello di dialogo ci sarà. Per ora nessuno, e ci può stare. Tra l’altro non mi è chiaro come sia venuto in mente agli esponenti politici citati in questo articolo di andare alla riunione nonostante l'”invito” diffuso sul web sbattesse esplicitamente, e direi comprensibilmente, la porta in faccia ai rappresentanti politici (sia attuali che “ex”).

Chi invece non ha chiuso nessuna porta è l’ex Sindaco Paolo Strescino che ha ufficialmente dato il via al suo nuovo progetto politico “laboratorio per Imperia” che si riunirà domani sera per la prima volta. Il “non mi ricandiderò mai più come Sindaco” era una boutade e la promessa se l’è già rimangiata durante l’intervista a Report (ah, per chi se la fosse persa qui c’è lo streaming).

Come potete vedere nell’immagine, l’invito è arrivato anche a me, tramite Facebook. Ma non ci andrò, perché sto preparando a mia volta una nuova lista civica in cui i politici non possono entrare, nemmeno io.

Scherzi a parte, lo dico per gli eventuali giornalisti che volessero intenderlo come uno scoop oppure in generale per chi non è pratico di Facebook: Strescino ha semplicemente invitato tutti quanti i suoi amici, quindi nessun mio personale coinvolgimento politico nel “laboratorio”. Però forse già questa è una notizia: io sono ancora tra i suoi amici di Facebook, mentre qualcuno non lo è più.

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