il blog di Giorgio Montanari

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Capolavoro di autoironia

Oramai il Parlamento italiano è sostanzialmente immobile: togliendo le conversioni dei decreti, le ratifiche dei trattati e qualche altro atto di routine, come sappiamo sono state partorite ben 10 nuove leggi negli ultimi 10 mesi. E’ il Governo che fa tutto. E oggi dal Consiglio dei Ministri è finalmente uscita la tanto attesa modifica del decreto Pisanu sulle restrizioni d’accesso alle reti wi-fi (anche se bisogna vedere come verrà tradotto nella pratica “mantenendo tuttavia adeguati standard di sicurezza”).

Ma non è tutto: il GovernoDelFare quest’oggi si è superato: giro di vite sulla prostituzione. Che – come scrive Sarubbi – sembrerebbe un capolavoro di autoronia. E invece no.

A tal proposito c’è un bel post di Marco Braccioni (“Escort e mignotte“):

Un buon governo, nel terzo millennio, non si muove ideologicamente. Non va per titoli, e non butta l’acqua sporca con il bambino. Sa distinguere. Sa che ci sono negri e persone di colore, per esempio, e che i primi vanno stipati nei Cpa mentre i secondi vanno tirati fuori in qualche modo dalle questure. Non solo. Questo moderno governo, che non fa di tutta l’erba un fascio, sa che ci sono omosessuali e froci, e allora questi li sfotte nei motoshow e quegli altri li piazza alla direzione di Chi.

Se si vuole un’altra prova di questo talento nel cogliere le sottili differenze della contemporaneità basta ascoltare le parole pronunciate oggi da Berlusconi e Maroni (video). L’annunciato giro di vite sulla prostituzione è la dimostrazione che ci sono prostitute e prostitute. Quelle che battono per strada, che vanno cacciate col foglio di via, e quelle in tubino nero che invece si invitano a cena per fare il coretto sulle canzoni di Apicella.

Quelle si chiamano mignotte, queste escort.

Non è certo colpa di Berlusconi se la lingua italiana, dai tempi di Dante, è tanto ricca da avere almeno due nomi per dire la stessa identica cosa.

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