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Il futuro museo navale

Ieri pomeriggio ho fatto un giro nel futuro museo navale, all’interno dei docks di Porto Maurizio. Non ero mai entrato in quegli enormi e labirintici locali ed è difficile non subire il fascino della loro riconversione moderna.

Nel nuovissimo auditorium, ricavato in un area trapezoidale dove prima c’era un cortile interno, ho ascoltato “Da Magazzini a museo”, conferenza tenuta dalla Dott.ssa Bottini della Soprintentenza ai Beni Archeologici della Regione e dall’Arch. Redaelli, il progettista. Mancava l’ideatore/direttore/fac-totum del museo, Comandante Serafini, immagino per tener fede alle recenti e infuocate parole rivolte all’Amministrazione Comunale.

La Bottini ha illustrato il percorso che ha trasformato, nel giro di secoli, quattro pietre e qualche palafitta nel bacino che conosciamo (o perlomeno che conoscevamo fino a qualche anno fa) ricostruendone la storia con documenti d’epoca reperiti nell’Archivio di Stato.

La seconda parte, più tecnica, è stata dedicata al museo e al suo allestimento; gli ampi spazi permetteranno non soltanto una migliore e più ragionata esposizione dei tanti reperti attualmente stipati nei sempre più inadeguati locali di Piazza Duomo, ma anche di creare qualche spazio commerciale (comunque “in tema”, almeno nelle intenzioni) e di apprendimento ludico (immagino specificatamente per i bambini). Inoltre, come già annunciato, nella cupolona azzurra che sovrasta l’edificio dovrebbe essere installato il planetario, che sarebbe un sicuro richiamo per i visitatori.

Personalmente sono d’accordo con la creazione di un’offerta diversificata che non punti solo ed esclusivamente sull’esposizione di reperti storici, che per quanto interessanti rischiano di non avere il necessario appeal per rendere il museo una reale forte attrazione per i turisti. Un po’ di perplessità l’ho avuta sentendo da Redaelli che “si dovrà fare concorrenza non tanto agli altri musei, ma piuttosto ai centri commerciali e a Gardaland” (testuale, giuro). Insomma, va bene unire l’utile al dilettevole, dato che i costi di gestione del complesso non saranno trascurabili, ma senza esagerare.

Parchi di divertimento a parte, i presupposti per dotare Imperia di qualcosa di nuovo con un buon appeal ci sono tutti, compresa Luna Rossa il cui arrivo, a suo tempo preannunciato per l’inaugurazione del raduno, è poi slittato a data da definirsi. Bisogna vedere se dall’Amministrazione arriveranno risposte concrete in merito ai finanziamenti, necessari per la gestione e per gli arredi; un’ipotesi, sempre degli ultimi giorni, è quella di creare un’apposita fondazione che se ne occupi.

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