il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Consiglio Comunale del 6 settembre 2010

Della serie “spigolature”: l’articolo 57.2 del Regolamento del Consiglio Comunale prevede che

L’adunanza si tiene all’ora fissata nell’avviso di convocazione ed il Presidente fa eseguire, dal Segretario comunale, o da chi ne fa le veci, l’appello nominale dei Consiglieri, che sarà ripetuto una seconda ed una terza volta nello spazio di un’ora, a decorrere da quella stabilita nell’avviso di convocazione.

Il primo appello dovrebbe essere fatto all’ora esatta di convocazione (le 19.00) ma a memoria non mi pare che sia mai accaduto. In questo caso particolare, siccome molti Consiglieri del PdL erano evidentemente ancora in ferie, il numero legale è stato in forse fino all’ultimo. E quindi per evitare la brutta figura di non aver garantito almeno inizialmente la presenza, nonché di aver rischiato il rinvio della seduta, il primo appello è stato saltato a pié pari come al solito, aspettando che un paio di Consiglieri, con tutta calma, arrivassero quando mancavano pochi minuti allo scadere di quei 60. Quindi l’appello in zona cesarini e la seduta è finalmente iniziata.

1) Essendo Luca Volpe diventato Assessore, il suo posto nelle tre commissioni di cui faceva parte verrà occupato da tre altrettanti Consiglieri del PdL. Pratica di routine votata all’unanimità senza discussione.

2) Il diritto di superficie di cui si è trattato è la concessione che il Comune di Imperia fa all’ASL per la zona di Via Acquarone in cui dovrà sorgere il nuovo palasalute. Alcune porzioni dell’area sono già a disposizione del Comune, mentre altre stanno per essere definitivamente acquisite.

La pratica si è incentrata quasi soltanto su un singolo aspetto, e cioè il valore del terreno: per tutti i 50 anni di concessione (rinnovabili allo scadere di altri 50 salvo eventuali sopraggiunti “superiori interessi pubblici”) il Comune riceverà una certa cifra (inizialmente intorno ai 20.000 euro) calcolata con una determinata stima del valore del terreno. Questo “canone” sarà poi rivalutato annualmente secondo l’indice ISTAT.

Rollero con un emendamento ha chiesto che la stima del valore del terreno venga rifatta ogni 10 anni, per rivalutarlo rispetto al passare del tempo a i cambiamenti urbanistici che interesseranno la zona. L’emendamento, nel contenuto, è stato condiviso unanimemente ma il problema si è posto dal punto di vista formale: la delibera riprendeva (in pratica “ratificava”) una preintesa del 2008 in cui l’allora sindaco Sappa si accordava con l’ASL sui termini della concessione. Di conseguenza, poiché una rivalutazione decennale di questo tipo non era stata messa in conto in quel frangente, secondo l’Assessore Calcagno non è possibile inserire oggi questa clausola andando a modificare la preintesa.

In conclusione, e lo ha esplicitamente ammesso anche del capogruppo del PdL, se pratiche di questo tipo arrivano in Consiglio sempre all’ultimo momento non c’è più alcun margine di manovra per poter fare modifiche migliorative nell’interesse del Comune. L’emendamento, votato favorevolmente da PD e dal resto dell’opposizione, è stato respinto. La pratica è stata poi votata favorevolmente da tutti con esclusione di Rifondazione (contrario) e SEL (astenuta).

3) La variazione di bilancio che è stata approvata tiene conto di alcune voci minori e alcune più importanti. In particolare c’è un contributo del Ministero dell’Interno per il progetto “Insieme è più facile” (relativo ai servizi sociali) di 145.000 euro, e un aumento di 70.000 delle entrate da parte del Casinò di Sanremo che andranno a essere impiegati per spese turistiche. La discussione è stata in buona parte sulla questione della “programmabilità” dei servizi sociali; in particolare il consigliere Indulgenza ha lamentato la mancanza di una dettagliato bilancio sociale e di una eccessiva aleatorietà dei contributi. Nella votazione finale il gruppo del PD si è astenuto.

4) Nel lontano 1995, a seguito di un incidente alluvionale alla foce del torrente Prino, la società che gestiva un parco vacanze intentò una causa di risarcimento danni (circa 80.000 euro). Il tribunale condannò il Comune a rifondere il danno per il35% e le Ferrovie per la parte restante. A quel punto il Comune cercò di far coprire la somma dalla propria assicurazione RAS (poi Allianz) che però rifiutò di pagare. Il Comune fece quindi causa all’assicurazione, che vinse in primo e secondo grado visto che evidentemente l’incidente non era “coperto” dalla polizza.

Restano quindi da pagare le spese legali e processuali sia per la causa contro il parco vacanze sia per quella con l’assicurazione, per un totale di circa 11.000 €, che sono stati riconosciuti come debito fuori bilancio. Su questa pratica ci siamo astenuti.

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