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I panni sporchi

Nell’immediato post-elezioni fatto di ringraziamenti, considerazioni, analisi e valutazioni, il segretario provinciale del mio partito Giancarlo Manti aveva espresso alcune opinioni sull’esito del voto. Parlava del fatto che Giordano ha perso ma non nel peggiore dei modi; del fatto che occorre costruire un’alternativa di governo dalle nostre parti; del fatto che l’UdC – nostra alleata di maggioranza in regione – alle provinciali ha ottenuto un buon risultato e si potrebbe puntare ad una convergenza programmatica. E poi dedicava un pensiero speciale a Marco Bertaina:

[…] altre liste, basate su personalismi, che si sono presentate per la corsa in Provincia con persone provenienti da storie completamente difformi, non sono state premiate dall’elettorato, a conferma che esiste un quadro bipolare in cui si muovono le forze politiche.

Manti si era voluto togliere un sassolino dalla scarpa, è evidente, e tutto sommato l’ha fatto in maniera soft. La sua è una valutazione politica, ardua da confutare e confermata dai fatti. Per chi ha seguito un po’ le vicende nostrane, non è altro che la prosecuzione di una lunga serie di battibecchi tra lui e l’ex sindaco di Camporosso. Solo una parte – fortunatamente minoritaria – è pubblica (alcuni assaggini qui, qui e qui) mentre c’è dell’altro che è rimasto nei corridoi (e nelle email) del PD.

Non la pensa com me Giuseppe Famà, membro della Direzione provinciale del partito, che si è affrettato a rispondere a Manti sostenendo in particolare:

– che è anche grazie al quasi 3% di Bertaina che Sappa è rimasto sotto il 60%
– che è anche grazie al contributo di Bertaina che lo stesso Manti è stato eletto Consigliere Regionale (Manti era nel listino del Presidente e solo in caso di vittoria di Burlando sarebbe salito, n.d.r.)

Motivato – e a tratti un po’ rincuorato – dal fatto che non solo nel PD c’è l’usanza di lavare in pubblico i panni sporchi (ma questo argomento lo rimando a dopo) mi vengono da fare un po’ di commenti. Li posso classificare  in due categorie distinte: la prima è circoscritta ai contenuti, mentre l’altra è riferita all’opportunità di mettere in piazza polemiche di questo genere. Perchè nonostante ci sian voluti mesi e mesi per ammetterlo, mi pare finalmente assodato e condiviso che una delle principali cause del mancato decollo del PD sia stata una palese litigiosità nazionale, incessante e deleteria. E qui in periferia sembra invece che ancora non l’abbiamo capito. La posizione che Manti ricopre gli conferisce tutto il diritto di fare un’analisi elettorale ed esprimerla a nome del PD, e l’ha fatto con toni tutt’altro che sprezzanti, come dicevo più su.

Passando ai contenuti, innanzitutto voglio tranquillizzare Famà: è già in progetto l’installazione (in bella vista nell’atrio della sede provinciale di via S. Giovanni) di un busto bronzeo raffigurante Bertaina, così gli verrà reso l’adeguato ringraziamento che a quanto pare merita.

Battute a parte, sulla questione del 60%: Famà dà per scontato che quel 3% sia stato tolto a Sappa. Ma qualcosa non torna: Bertaina è un (apprezzato) politico di sinistra che si è professato fino all’ultimo “iscritto al PD” – addirittura firmando così alcuni suoi comunicati recenti. Com’è, come non è, si è candidato con una lista sua; e magicamente i voti che ha preso, ora provengono dal centrodestra? Dov’è scritto? Mistero.

Il secondo mistero è quale sia stato il fantomatico contributo diretto o indiretto di Bertaina all’elezione di Burlando, dato che la “lista collegata” (ma che vuol dire poi?) denominata “Alleanza democratica/pensionati” che cità Famà ha portato a casa un altamente prescindibile 0,76%.

C’è poi un altro elemento discretamente fumoso, e cioè il concetto di “rispetto politico” che Famà dice di non scorgere nelle parole di Manti. Lascia sottintendere che non fare ponti d’oro a chi si è posto come un avversario del PD e della coalizione intera e anziché stare alle regole apportando un contributo al coro ha preferito fare il cantante solista, sia “politicamente irrispettoso”. Io piuttosto la chiamerei coerenza. Comunque sia, ho detto di bronzo, il busto? Ma no, facciamolo d’oro, dài!

Passando infine alle grane in casa altrui, è da mettere a verbale che al congresso del PdL (pardon, i loro si chiamano “stati generali”) il coordinatore provinciale Ambesi ha avuto una parola buona per tutti. Della Lega sembra che abba detto che non ha politici di valore, e quelli si sono arrabbiati. Ha definito l’UdC “come la peggior sinistra”, e quelli si sono arrabbiati. Infine ha tirato le orecchie al capogruppo consiliare del suo stesso partito, rimproverandogli di aver espresso un’opinione nettamente contraria (e già solo per questo condivisibile) alla boutade pre-elettorale di Gagliano sulla chiusura delle moschee di cui già parlai. E anche Fossati, manco a dirlo, si è arrabbiato.

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