il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

L'intervista

Voglio riportare anche qui, a futura memoria, la mia intervista su SanremoNews.

Imperia: intervista ad un giovane del PD, Giorgio Montanari

Giorgio Montanari, membro del direttivo del circolo di Oneglia del PD, imperiese di 27 anni. Sin dai tempi della scuola si era impegnato in politica: prima nei DS/Sinistra Giovanile, attualmente nel Partito Democratico. Oltre a fare politica lavora nel mondo del web e per hobby fa il DJ. Lo abbiamo intervistato per conoscere il suo pensiero sulle questioni di rilievo ad Imperia.

Montanari, cosa spinge un giovane a voler entrare attivamente nella vita politica di Imperia?

Principalmente l’attaccamento a Imperia stessa. Credo che senza un forte amore per la propria città sia difficile trovare le motivazioni per tentare in prima persona di migliorarla. Nei giovani c’è più predisposizione ad apprendere, maggiore comunicatività, la voglia di mettersi alla prova: è utile che queste qualità siano messe al servizio della collettività anche attraverso la politica.

Quali le 3 problematiche più urgenti della città?

Innanzitutto il ritardo sulla modernizzazione, in tutti i campi. Per esempio, riguardo all’ecologia, ci sono azioni importanti che non possono essere rimandate: attivare la raccolta differenziata porta a porta, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilizzo dell’acqua del rubinetto, terminare il depuratore, installare pannelli solari sugli edifici pubblici, ottimizzare i riscaldamenti e l’illuminazione pubblica. Così come è importante procedere all’informatizzazione di una serie di servizi per il cittadino. Sono tutte scelte virtuose che hanno grandi benefici sia sull’ambiente, sia sull’economia, sia sulla vivibilità della città.

Un altra problematica riguarda gli spazi cittadini, che vanno ndispensabilmente difesi e progettati secondo le reali necessità. Per citare un caso emblematico: il parco urbano dev’essere consegnato per intero agli Imperiesi, senza campo da golf. E sarà importante la destinazione d’uso che si darà al tracciato della vecchia ferrovia, e ciò che potrebbe influire in maniera determinante sulla viabilità.

Un problema estremamente delicato è poi rappresentato dalla situazione finanziaria in cui si trova il Comune. Il gruppo consiliare del PD ha da poco presentato un esposto alla Corte dei Conti poiché sembra che vi siano alcune irregolarità nel bilancio; se è così sarebbe grave, si andrebbe ad un passivo di 2 milioni di euro, mancando di rispettare il Patto di stabilità. Al di là di questo occorre al più presto rivedere le priorità con cui vengono utilizzate le risorse e i criteri con cui vengono distribuite. Troppo spesso la manutenzione stradale, l’arredo urbano delle periferie (ma non solo), la qualità delle mense scolastiche, lo svolgimento dei tanti piccoli interventi di cui la città ha bisogno, sono stati posti in secondo piano rispetto alle cosiddette “grandi opere” cui è stato destinato la maggior parte dell’impegno economico.

Quale la sua posizione sul caso La Talpa?

Come ho già avuto modo di dire, il centro sociale rappresenta un’enorme ricchezza per la città, e dev’essere fatto il possibile per garantirne le attività. In questi ultimi anni si è concluso un percorso che ha portato alla legalità la Talpa e L’Orologio, e ritengo che lo spostamento della sede a Barcheto sia una soluzione cui non vi sono ostacoli reali. Sono fiducioso nel fatto che se ne renderanno conto anche gli abitanti del quartiere, che tramite il dialogo ed il confronto potranno conoscere meglio La Talpa, i suoi membri, e le innumerevoli iniziative che promuovono, lasciando così da parte i pregiudizi.

I giovani imperiesi di cosa avrebbero più bisogno?

E’ evidente che Imperia non riesce a fornire le giuste rispondere alle loro esigenze. Hanno manifestato più volte il loro malessere; si dice sempre più spesso che si annoiano, che la città è morta, a misura di anziano ed è un dato consolidato che il 70% di loro vede nel proprio futuro il trasferimento da Imperia. Una buona amministrazione non solo ha l’obbligo cercare di sopperire alle varie mancanze, magari con interventi mirati riguardanti l’occupazione e la casa, ma deve anche coinvolgere direttamente i più giovani nei processi decisionali che li riguardano. Devono essere responsabilizzati, mettendo nelle loro mani gli strumenti adeguati per poter organizzare e gestire, in forma individuale e associata, luoghi di aggregazione musicale, artistica, ludica e culturale.

L’università è meglio farla a Genova, Milano e Torino o fermarsi sotto casa?

Ogni giovane prende questa decisione in base a molti fattori: dalla facoltà scelta alle disponibilità economiche, alle amicizie, alla comodità. Quindi non credo che esista un’opzione in generale migliore; c’è da dire che la vita dello studente fuori sede è senza dubbio formativa, o almeno lo è stata per me a suo tempo.

Le opportunità di lavoro in città sono coerenti per i giovani che ambiscono a ruoli importanti o devono mettersi in testa di ‘emigrare’?

Imperia, con i suoi numeri, non potrà mai fornire tutti gli sbocchi lavorativi che possono essere trovati in grosse realtà come Genova, Milano o Torino. In alcuni casi l'”emigrazione” è inevitabile, ma può essere limitata favorendo sbocchi alternativi. Si devono creare opportunità nuove, ad esempio potenziando il settore turistico e rilanciando e valorizzando il settore agroalimentare e quello ittico, risorse inestimabili del nostro territorio.

Quale è secondo lei l’identikit di chi le darà il voto?

Direi i più giovani che vogliono scegliere qualcuno che dia loro voce e li rappresenti nel Consiglio Comunale, così come i meno giovani che auspicano un rinnovo generazionale e che desiderano votare persone nuove con idee nuove.

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