Ieri durante l’Assemblea d’Istituto del Ruffini, i futuri ragioneri e i futuri geometri hanno ospitato l’Assessore alle Politiche Giovanili, nonché Vicesindaco del Comune di Imperia, per discutere dei risultati di un questionario che li ha coinvolti.
Che i giovani vedano nel loro futuro l’abbandono di Imperia è un fatto consolidato e, come dice ImperiaParla sull’argomento, non sembra sia stato fatto granché per invertire la tendenza. E’ emerso che il 70% degli studenti vogliono andarsene verso altri lidi. Ahimé, niente di nuovo.
Personalmente ho cercato di tenerne conto nella stesura della parte riguardante i giovani del programma elettorale del PD, in fase di ultimazione. Occorrono incentivi sia dal punto di vista economico, ma soprattuto sociale, formativo e lavorativo, coinvolgendoli nelle scelte dell’amministrazione e nella gestione delle iniziative. E si devono fornire tutti gli strumenti necessari affinché siano i giovani stessi a contribuire allo sviluppo della propria città.
Non è solo un problema riguardante la costruenda multisala, che ha visto nell’ultima versione del progetto scendere i posti rispetto all’idea iniziale. Certo è importante, ma non basta.
Credo che i giovani si sentano ignorati, come appendici di una società che non si preoccupa troppo delle loro esigenze e del conseguente fenomeno di “emigrazione”.
“E’ una città per vecchi”, si dice. Si inaugurano centri ricreativi per anziani (nobile iniziativa) ma ancora non si è trovata una sistemazione per La Talpa e L’Orologio.
Ci sarà un motivo se a Imperia “Dove ogni attivitá culturale, che non sia nel segno di accontentare gli anziani e le famiglie, trova porte chiuse e barriere insormontabili” sia nato un progetto che per colpa del “malessere che colpisce la gioventú imperiese” si chiama proprio “Brucia Imperia Brucia“?
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