
Secondo i negozianti che si “affacciano” su Piazzetta Bianchi, la manifestazione indetta sabato scorso contro i bombardamenti su Gaza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Molti negozianti dicono che, sabato scorso, in occasione della prima giornata dei saldi, sono stati costretti a chiudere per colpa della manifestazione accusata di aver fatto scappare tutti i clienti.
Come dar loro torto: in confronto agli ultimi mesi (pregni di lotta popolare, picchetti, manifestazioni, cortei, scontri armati, insurrezioni, guerriglia, cariche dell’esercito) l’autunno caldo del ’69 sembra acqua fresca.
Visto che a quanto pare il posto si presta ad accogliere rumorosi assembramenti di facinorosi locali, perché non cambiano genere di prodotti? Si potrebbero aprire nuove attività commerciali, sfruttando a proprio vantaggio la situazione.
Propongo: “La casa della Molotov”, “Kefiah per tutte le età” e “Dallo scudo al manganello.” Affari d’oro assicurati.
Per protestare e far sentire la loro voce, i commercianti annunciano numerose manifestazioni di protesta. Ovviamente, appuntamento in Piazza Bianchi.
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