Venerdì alle 17:30 Matteo Renzi sarà ad Arma di Taggia ospite del Sindaco Genduso, che si è già dichiarato suo sostenitore.
L’incontro si terrà a Villa Boselli. Io non potrò esserci, perché mi troverò fuori Imperia in altre faccende affaccendato. Siete comunque tutti invitati, renziani e non.
Renzi farà una campagna aggressiva e serrata sotto l’aspetto comunicativo, e in questo è innegabilmente molto avanti. La parlantina e il fare toscano gli danno una marcia in più che ha un certo appeal in grandi e piccini, e che si intona pure molto bene con l’operazione svecchiamento/rinnovo/giovane etc.
Anche se ogni tanto rischia di esagerare, come un paio di giorni fa nei confronti di Veltroni:
La battuta su Veltroni, oggi Renzi se la poteva risparmiare: non solo perché è una battuta scarsa, da deputato PdL di terza fila (“i successi maggiori li ha avuti come romanziere, piuttosto che come politico”), ma anche perché non è sostanzialmente vera e Veltroni ha combinato cose che resteranno nella politica italiana, e nella letteratura non ancora, malgrado i buoni risultati. (da Wittgenstein)
Quanto invece al logo che Renzi userà per promuovere la propria candidatura, si dice che abbia copiato lo slogan da quello di Franceschini. Anche se diceva proprio “Adesso”, mi pare che ci troviamo su due galassie diverse. Quel logo – di cui per inciso nessuno si sarebbe mai ricordato se non fosse stato rimesso in circolazione sui social network, anche perché perse – era tutt’altra cosa: anonimo e un po’ triste, non possedeva nemmeno la metà delle finalità comunicative di quello di Renzi. Che invece si avvale di tecnici che sanno il fatto loro in strategie di marketing; basti notare l’uso dei colori alla Obama, il punto esclamativo, quella specie di forfora (come l’ha chiamata qualcuno) a smorzare il colore del testo, eccetera. E poi il dettaglio – che forse tanto dettaglio non è – dell’impercettibile inclinazione che hanno le lettere. L’immagine l’ho presa da questo post di Paolo Cosseddu, che è andato a verificare se era solo un’illusione ottica oppure no (le righine azzurre evidenziano l’allineamento sghimbescio). L’inclinazione è minima, voluta e studiata per ottenere un certo effetto subliminale. Ribadisco: un’altra galassia.
ps: non malissimo la contromossa di Bersani, che ha commentato così: “va bene l’adesso, ma il dopo?”
17 settembre 2012 a 11:20
Cosseddu chi? quello che una volta gestiva il blog prossimaitalia.it di Renzi & Civati, e adesso è stato costretto a scegliere?
Mi sembra che per una ca….ta pazzesca come il marchio di Renzi (che sembra il packaging di un cattivo detersivo “unmbranded”, ci sia un eccesso di analisi.
25 settembre 2012 a 09:01
Che la scelta sia una “costrizione” è un ossimoro filologico degno di nota.
Per il resto, non mi pare che spendere qualche riga di caratteri su un marchio (non se ne vedono molti nuovi in capo politico, specie a sx) non sia affatto un eccesso, semmai una presa di coscienza di un fenomeno che si sta verificando.