il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Princìpi fai-da-te

Rimango sull’argomento del giorno, dato che i giornali continuano a parlarne: la modifica proposta (e poi approvata) in Consiglio dalla Lega Nord sul regolamento dei servizi sociali.

Nel nostro comunicato abbiamo fatto un esempio: un indigente che abita da 6 anni a Imperia (extracomunitario o no, è uguale) adesso ha meno diritto a un alloggio provvisorio rispetto a un’altra persona che che è italianissima da generazioni, ma che semplicemente ha vissuto a Prelà per trasferirsi nel capoluogo 5 anni fa (anziché i 6 dell’altro).

Questo esempio (me ne sono reso conto stamane, quando l’ho riletto sulle colonne de La Stampa) rischia di essere male interpretato: noi non reputiamo affatto che sia un male che un extracomunitario abbia più diritto a un alloggio rispetto a qualcuno che viene da Prelà (o da Tavole, o da Villa Talla, fate voi). Ma il diritto uno se lo “conquista” in base alla propria condizione economica, familiare, lavorativa, etc. Non in base a “quanto tempo fa ha preso la residenza”, perché è un dato che non indica minimamente lo stato di “bisogno” in cui versa il richiedente. Solo il “bisogno” è il metro con cui si misura la necessità di un aiuto.

E’ un’enorme idiozia sostenere, come hanno sparato in coro sia dalla Lega sia dal PdL (per cercare di giustificare l’introduzione di questo aberrante criterio) che “così si dà priorità a chi ha pagato più tasse”. (aggiornamento post-pubblicazione: anche Fossati di FLI – che ha votato l’emendamento – usa lo stesso argomento)

Mi dispiace, cari signori, ma semplicemente questo principio non esiste e non ha senso di esistere. Ve lo siete INVENTATO voi. Ma vi rendete conto? Ok, so bene che non ve ne rendete conto, e allora micro-Bignami di educazione civica: le tasse, una volta pagate, non hanno proprietari. Sono di tutti, e le risorse vengono redistribuite (siano sotto forma di alloggi, o di cure mediche, o di istruzione, etc.) a chi ne ha (più) bisogno. In base al bisogno, non in base a “quanto-ho-versato-prima”. Punto.

La strampalata teoria del “chi ha versato di più ha più diritti” porterebbe a conclusioni paradossali (e non dovremmo stupirci, dato che è paradossale e contradditoria il 99% della politica leghista). Innanzitutto perché chi chiede aiuto al Comune ed entra in graduatoria, economicamente è messo così male che di tasse, probabilmente, ne ha pagate pochine. Ma poi immaginiamoci dove potrebbe portare questa stortura di ragionamento: qualcuno potrà proporre che chi va a farsi curare in ospedale debba avere un trattamento migliore se ha pagato più tasse degli altri. Sei un miliardario che in vita sua ha versato allo Stato centinaia di migliaia di euro? Corsia preferenziale e primari d’eccellenza. Sei un poveraccio col sussidio di disoccupazione? Ti cureremo solo se abbiamo un po’ di tempo che ci avanza… d’altronde hai contribuito poco o nulla! E via così anche negli altri settori.

La Lega va arginata e tenuta d’occhio, con le sue stupidaggini retrograde e la sua mala-amministrazione. Le catastrofi non le fanno solo a Roma, e questa è la prova concreta che anche nel piccolo di una cittadina come la nostra, certe idee – chiamiamole così – possono avere effetti devastanti.

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