il blog di Giorgio Montanari

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Sconsiderazioni

Foto da Il Secolo XIX

Sul piano degli eventi, dell’arredo urbano e del commercio, non ne azzeccano una. Non c’è nulla da fare. E non parliamo di massimi sistemi, di servizi, di finanze, di porto, di piano regolatore. Si tratta di temi molto più spiccioli ma comunque evidentemente troppo difficili per poter avere una cosa – che sia una – fatta bene. Il più chiamato in causa nelle continue e sempre più decise lamentele delle associazioni di categoria, è l’Assessore Broccoletti, anche se in realtà ce n’è un po’ per tutti. L’ultima è bella tosta: la Confcommercio chiede senza troppi giri di parole le sue dimissioni.

Dopo che per mesi si è parlato di restyling e di dehors, di sperimentazioni e di riunioni, non tutto è andato come previsto. Anzi, nulla. L’ultima è di domenica: dopo che era stato varato il ‘calendario delle manifestazioni’ (nemmeno fossimo a Disneyland) sono riusciti a sovrapporre la fiera di San Leonardo e Olioliva. Bravi, bisogna essere dei geni. Alcuni negozianti portorini hanno pure chiuso per protesta (vedi la foto). Per non parlare dell’apertura dei negozi al giovedi per l’ora di pranzo (solo a Oneglia). Prima l’annuncio dell’Amministrazione; poi il CIV di Porto Maurizio che dice “ma perché da noi niente?”; poi il CIV di Oneglia che dice “veramente nemmeno qui si sono messi d’accordo con noi”.

Senza contare tutto il resto (cito in ordine sparso quel che mi viene in mente, a titolo non esaustivo):

– il Comune che da un giorno all’altro decide di multare tutta una serie di cartelli pubblicitari ritenuti abusivi (e i commercianti annunciano la class action).
– il restyling di Piazza Dante (mesi e mesi di annunci per mettere due panchine e qualche orribile fioriera) che non piace a nessuno
– la città ancora piena delle bandierine per il raduno degli Alpini. (Enrico Ferrari su La Stampa del 5 novembre: “Quello che resta ora sono tre colori stinti dal sole e dalle intemperie, che sembrano quasi indicare lo stato attuale dell’Italia, una nazione che decisamente ha visto tempi migliori”). Viene da chiedersi se tra 10 anni saranno ancora lì, decolorate e sgualcite come certi manifesti del Circo Orfei che sopravvivono a lustri di abbandono
– quest’anno niente luminarie Natalizie nonostante i commercianti fossero disposti a pagarle con soldi propri

Come se non bastasse, due giorni fa l’Assessore bacchettava i commercianti dalle colonne de Il Secolo XIX perché le vetrinette sotto i portici hanno i vetri zozzi. Per carità, in alcuni casi sarà anche vero, ma c’è modo e modo. Bastava dirlo in privato, e senza fare i maestrini in cattedra. Dopotutto se certe zone di Oneglia sono inguardabili non è certo per questo motivo.

La torta è pronta, e la ciliegina manca ancora, ma sta per arrivare: è il regolamento dei dehors. Ci eravamo lasciati a Marzo con una riunione in Comune un po’ turbolenta; terminava con l’Assessore Falciola che sbraitava “ma chi sono questi? io con loro non ci parlo!”. Da allora silenzio, fino ad oggi quando spunta dal cilindo il regolamento fatto e finito. Arriverà in Consiglio a breve, ma nel frattempo le associazioni di categoria non sono più state interpellate e potrebbe succedere un putiferio.

E se alla fine se si incazzano, ne hanno tutti i motivi. L’Amministrazione non fa nulla per salvare almeno la forma. Per esempio l’Assessore Gagliano (proprietario del Bar Nikki in via Cascione) ha scambiato Piazza Ricci per il suo garage; ci mette il proprio dehor quando gli fa comodo, e senza uno straccio di autorizzazione.

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2 commenti

  1. Grinta Gió!!

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