il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

Consiglio Comunale del 28 luglio 2010

Il Consiglio sarebbe dovuto essere diviso in due sedute, ma quella del 29 non si terrà dato che l’originale ordine del giorno si è ristretto. La pratica riguardante l’ex-caserma dei vigili del fuoco è stata ritirata dall’Amministrazione, mentre il sottoscritto ha ritirato la mozione sul testamento biologico, che sarebbe finalmente dovuta andare a votazione dopo l’iter nella commissione speciale salute (i dettagli verranno in un post a parte).

Pertanto è stato ritenuto più che fattibile esaurire i restanti argomenti in un’unica seduta, che si è aperta con il ricordo di Mirko Setti, partigiano che fu anche Consigliere Comunale.

1) A seguire il Sindaco ha comunicato la nomina di Luca Volpe come Assessore, e di conseguenza è subentrata Piera Poillucci, la 31esima nella lista del PdL in ordine di voti.

5) Il Consiglio ha unanimemente approvato la mozione del collega Indulgenza sull’amianto, con cui ci si è assunti l’impegno di trattare il problema all’interno della Commissione Speciale Ambiente, convocando anche gli altri soggetti interessati (ad esempio l’ASL). Il fatto è che la nocività dell’amianto è conclamata, ma in città rimangono tantissimi punti, che andrebbero mappati, cui occorre una bonifica definitiva.

2) Riguardo al palasanità che dovrà sorgere in via Acquarone a Porto Maurizio, è stata approvata la variante al PRG che è più o meno identica a quella che già il Consiglio approvò a gennaio. Le modifiche riguardano le questioni idrauliche; sono stati introdotti accorgimenti idraulici che aumentino la sicurezza in caso di eventuale esondazione del rio Artallo (che facendo gli scongiuri sembra fortunatamente non essersi mai verificata).  In realtà poi il dibattito si amplia toccando la questione dell’ospedale unico e altri aspetti salienti. Dal PD, che ha votato favorevolmente, viene invocata la convocazione della commissione sanità per trattare il tema della sanità nel suo complesso.

E’ stato invece bocciato l’emendamento proposto da Rifondazione Comunista, e se ricordo bene sempre con la stessa motivazione con cui venne bocciato quando a gennaio la pratica passò in consiglio nella sua prima versione.

3) Il Consiglio ha approvato all’unanimità un piano particolareggiato che consentirà il sorgere di attività artigianali ed industriali dalle parti di Caramagna. In molti sottolineano come sia davvero raro che non si parli di edilizia residenziale bensì di attività produttive.

Commenti

commenti

Powered by Facebook Comments

7 commenti

  1. L’esondazione del rio Artallo sembra che(fortunatamente) non si sia mai verificata… Sembra. Un po’ approssimativo come approccio, oltre che fatalista. Anche non si è mai verificata l’esondazione del rio, è bene che i consiglieri sappiano che, come è successo ancora lo scorso anno, nel momento in cui arriva un pioggia forte via Acquarone diventa impraticabile, l’acqua raggiunge le portiere delle auto e saltano i tombini.
    Se non erro questo piano prevede anche la costruzione di nuovi alloggi sulle colline intorno, ciò significa che l’acqua si riverserà a valle con maggior impeto. Dal Pdl non mi aspettavo una grande sensibilità a queste tematiche ma quel che mi ferisce e mi disturba è l’atteggiamento del Pd. E poi il problema viabilità, altro disastro. Continuiamo così, facciamoci del male.

  2. A dire il vero il piano prevede solo il palasalute, se ci saranno altri insediamenti sono indipendenti da questo.

  3. Per quanto riguarda il rio, c’è un rischio esondabilità di cui occorreva tener conto e così è stato secondo quanto prescritto dalla Regione.
    E’ comunque una soluzione temporanea perché la tombinatura dovrà essere completata per la totale messa in sicurezza.

  4. Infatti, chiedo venia. In passato s’era parlato di nuovi insediamenti per poter effettuare la tombinatura del rio utilizzando gli oneri incassati… In pratica si volevano limitare gli effetti della cementificazione con proventi derivanti da altro cemento, era un progetto curioso… Ma ora le cose sono cambiate, per fortuna. Ora la tombinatura non è più importante, pare siano intervenute le modifiche a scongiurare ogni pericolo, qualche muretto e voilà, il problema è risolto.

    Oltre a ciò non sappiamo se sorgeranno nuovi insediamenti come già si era paventato e, nel caso, l’allagamento ad ogni(pure breve) pioggia intensa sarà non probabile bensì certo. Sarà ben difficile tamponare con dossi e muretti… Abbiamo visto lo scorso dicembre, noi che eravamo in via Acquarone ce lo ricordiamo bene, in pochi minuti la strada è diventata un torrente, altro che rio Artallo.
    Se si farà il Palasalute in quel punto sarà meglio porre una speciale attenzione alle colline che si affacciano sulla vallata. Continuando a costruire lì intorno(come si sta facendo) non ci saranno dosso o barriera in grado di fermare l’acqua in caso di forti piogge.
    Inoltre: la commissione esaminatrice ha detto che il rio è esondabile in tre punti? Vorrei capire se la commissione si sbagliava o se qualcuno ha deciso che non è più importante…

  5. La natura se ne infischia abbastanza delle soluzioni temporanee.
    Il problema non è tanto il rio in sè quanto il cemento che stendiamo sulle colline(molto ripide). In questi anni il cemento è cresciuto molto e, in maniera esponenziale, anche la quantità d’acqua che vediamo scendere verso via Acquarone. Quindi, proteggiamo le colline, lasciamo la terra ad assorbire l’acqua così, tombini a parte, evitiamo(se va bene) di dover andare al Palasalute in canotto o(se va male) di fare la solita tragica conta degli effetti del disastro ambientale che abbiamo causato…

  6. Alcune annotazioni, secondo quanto uscito dal consiglio e dalla commissione:
    1) il rio Artallo è già tombinato e messo in sicurezza;
    2) il rio Artallo non è mai stato “indagato”;
    3) il rio Artallo storicamente non è mai esondato;
    4) in vista dei progetti relativi a nuovi insediamenti abitativi nelle colline circostanti e per la costruzione del palasanità si è reso necessario indagare il rio Artallo (con ipotesi di esondazione in 500 anni);
    5) l’indagine – a quanto sembra pagata dai privati interessati a costruire nei dintorni – ha evidenziato che il rio potrebbe esondare almeno in tre punti (uno è dove c’è il palasanità);
    6) l’indagine ha evidenziato che con pochi accorgimenti tecnici – muretto e dosso – il palasanità è messo in sicurezza senza dover rifare la tombinatura;
    7) ora se il privato vuole costruire DEVE anche occuparsi della tombinatura (è vincolato al rispetto della zona di esondazione e deve pertanto eliminare il pericolo) e dovrà anche pagare gli oneri di urbanizzazione. Non può limitarsi a rifare il tratto di tombinatura e scomputarlo quale oneri di urbanizzaione.
    La tombinatura prevista è in tre parti, quella a valle già finanziata ed interessata dall’intervento pubblico, quella di mezzo dovrebbe farla il privato (e se vuole costruire è l’unico modo per aggirare il vincolo
    idrologico) e l’ultima rimessa alla volontà del Signore;
    8) che il rio sia esondabile in tre punti non l’ha detto la commissione, ma il tecnico incaricato di valutare l’aspetto idraulico della pratica

  7. Grazie mille per i chiarimenti.

Rispondi a Giorgio Montanari Annulla risposta

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.