Cliccare per ingrandire
Queste iniziative mi piacciono molto, sia per la sostanza – il fotovoltaico – sia per lo spirito: si passa dal dire un sacrosanto “NO ALLA CENTRALE” ad un propositivo “SI ALLE ALTERNATIVE”. Perché le alternative ci sono, sono lì, basta saperle vedere e saperle sfruttare.
L’incontro si terrà domenica 23 Maggio alle 15 nel teatrino parrocchiale di Cristo Re (via Trento).
21 maggio 2010 a 23:36
A proposito di centrale a biomasse per la produzione di energia elettrica e cogenerazione, mi sembra evidente che tutto l’interesse a realizzarla è data dal fattlo di poter accedere alla facilitazioni previste, altrimenti cessa la convenienza e non si fa la centrale.
Mi chiedo: se la centrale( bruciando olio importato dalla Francia o dalla Germania, quando non olio esausto)non “cogenera” niente( o peggio, l’acqua calda prodotta va a riscaldare i cavedani del torrente Impero anzichè essere utilizzata come “teleriscaldamento” o a mezzo pompe di calore per rinfrescare d’estate), le provvidenze previste dalla legge sono sempre valide?
SE così fosse, sarebbe ora che qualcuno in parlamento si prendesse la briga di rendere più stringenti i vincoli in materia. Premetto che non sono assolutamente contrario all’utilizzo di biomasse(meglio se sfridi dei nostri boschi) ma deve essere un’agevolazione legata al territorio ( dove potrebbe anche incrementare l’occupazione e migliorare le difese del suolo) e non una squallida operazione finanziaria pagata colla fiscalità generale(cioè da tutti noi).
24 maggio 2010 a 10:07
Mi sembra una buonissima idea, quella di vincolare i finanziamenti all’effettiva eco-sostenibilità della centrale, calcolando che il “bilancio” energetico sia favorevole.
Nel caso della centrale di barcheto non lo è, e i motivi erano stati spiegati bene surante l’incontro di marzo con il prof. Valerio
(http://www.giorgiomontanari.com/2010/03/biomasse-si-biomasse-no/)