il blog di Giorgio Montanari

candidato consigliere comunale a Imperia per Guido Abbo Sindaco

E' il traffico!

Sottotitolo: “Non siamo razzisti, sono loro che sono stranieri!”

La storia della scuola islamica, come sospettavo, è la solita bolla di sapone. Mentre l’Assessore leghista Falciola oggi si affretta a smentire che ci sia una qualsiasi pratica in un qualsivoglia meandro degli uffici comunali, inizia con solenne rullo di tamburi la temutissima.. raccolta di firme!

In questa disciplina (che speriamo diventi presto olimpica, così via di medaglie!) noi Imperiesi oramai non sono più secondi a nessuno. Potremmo puntare su “Imperia città dell’olio e dei Comitati” per fare turismo.

Suppongo che nelle tabaccherie vendano addirittura i fac-simili, pronti da sottoscrivere. Basta aggiungere la seconda parte dell’intestazione nell’apposito spazio libero. La prima parte è già stampata, perché è sempre la stessa: “Comitato per il no a…”

Quindi, rosario al collo e acquasantiera in mano, i nuovi crociati sono partiti. Siccome non c’è nulla contro cui combattere, la loro è una “guerra preventiva”. Per fortuna che – almeno qui da noi – ancora nessuno è così pazzo (o così imbecille) da associare l’Islam al terrorismo. Ma di questo passo ci arriviamo presto.

Dice XXXX, odontotecnico: “Faremo una opposizione micidiale. Non è certo un condominio il luogo più adatto per una scuola, per di più prospiciente una strada di grande e veloce scorrimento con grande pericolo per i bambini stessi che rischierebbero di essere investiti. Non abbiamo nulla contro gli islamici, ma devono trovarsi spazi adeguati e adattarsi alle nostre leggi e alle nostre abitudini di vita, se vogliono convivere pacificamente con noi”.

(fonte: Sanremonews – Le “XXXX” sono state messe da me per salvaguardare quel poco di reputazione che resta dell’intervistato dopo queste deliranti dichiarazioni)

Che tenero, l’odontotecnico. Ha tanto a cuore la salute dei piccini! Certo, è strano che non si sia accorto che i cristianissimi bimbi che vanno in almeno un paio di cristianissime scuole nelle immediate vicinanze rischino quotidianamente la stessa sorte, se non peggio; ma lo ringraziamo di voler concentrare l’attenzione proprio su quelli mussulmani. E poi, diciamolo: se per “abitudini di vita” intende il “non essere islamici” allora tanto di cappello, perché il sillogismo è geniale:

voi qui dovete fare come noi => noi non siamo mussulmani => quindi voi non dovete essere mussulmani.

E poi:

Dice YYYY: “Siamo nettamente contrari perché già qui non si vive per il traffico caotico e la cronica mancanza di parcheggi. E poi a fare il passo da scuola islamica a moschea non ci vuole molto e in questo quartiere proprio non ci sta, anche se non abbiamo nulla contro i musulmani e la loro religione”.

Già, a fare il passo non ci vuole molto. Come a dimostrare la propria ignoranza: è un attimo. In mezzo a questi esempi di elevata arguzia da bar, ne manca uno che solitamente è il caposaldo, il pezzo forte che tali aquile riservano all’interlocutore come argomentazione finale, definitiva. Suona più o meno così: “ma scusa, se andassimo noi da loro a voler fare una Chiesa, mica ce la lascerebbero fare!”. E c’è da scommettere che il “da loro” equivale il più delle volte ad una di quelle strade di Kabul che inquadrano al tiggì.

Qualcuno deve averla tirata fuori di sicuro, ma sarà stato il giornalista a non aver trovato la forza di trascriverla. Perché a tutto c’è un limite, anche alle colpe del traffico.

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2 commenti

  1. a tutto c’è un limite?! questa è una notizia! 🙂

  2. Ahahahah..tra la scuola islamica e la moschea il passo è breve!!! E’ vero, eh: è come tra il TG4 e l’eroina.

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