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Sempre su Parco De André. Imperia va avanti o no?

Oggi si parla ancora di Parco De André, in un articolo uscito su Sanremonews con l’ambiguo titolo “Imperia: Luciano Berio o Fabrizio De Andrè per la Rabina?”

Dopo averlo letto non mi è chiaro da dove se ne esca l’accostamento De André – Rabina, abbozzato nella titolazione ma di fatto non presente nel testo. Se ben comprendo quel che scrivono Indulgenza e Moriani, nel loro intervento viene ribadita ed ulteriormente argomentata la bontà dalla mia proposta, pur senza nulla togliere a San Leonardo.

La Rabina (assai discutibilmente etichettata come “un posto remoto”) viene citata relativamente a Luciano Berio, non a Faber.

Tra l’altro è da notare che stando al “Documento dei 100 giorni” pubblicato sul sito di Strescino, sembra proprio che sia già stata decisa anche la data della cerimonia che legherà il nome dell’illustre musicista onegliese al citato anfiteatro.

E non sarebbe una brutta idea, perché non credo sia misurando la distanza dal centro o contando i metriquadrati che si dà prestigio alla memoria di un personaggio; piuttosto il suo ricordo potrebbe essere onorato da un bel festival musicale, oltre che da una targa. Ed è quello che mi piacerebbe tanto fare in un futuro Parco De André: una rassegna di musica dedicata ai cantautori, magari con un premio assegnato proprio dalla Fondazione De André.

Comunque sia, sulla questione mi sento a tratti un po’ demoralizzato: non c’è proprio verso di arrivare ad una conclusione in maniera tranquilla, condivisa e lineare, su un’idea così semplice e di buon gusto. Ciascuno deve zappettare il proprio orticello, altimenti non siamo contenti. Bene, continuiamo così.

L’articolo:

“Nella riunione della commissione Toponomastica, qualche giorno fa, dopo che era passata l’assai discutibile scelta di intitolare al grandissimo Luciano Berio un posto remoto come la Rabina, i lavori sono stati sospesi allorché un membro dell’organismo ha ottenuto che si tenesse una pausa di riflessione, siccome l’orientamento che si stava determinando a favore della intitolazione del Parco Urbano a Fabrizio De André sarebbe suonato, a suo dire, in contrasto con la propensione della Giunta Municipale, intenzionata invece ad indicare San Leonardo”.

Lo scrivono Pasquale Indulgenza, capogruppo Prc ad Imperia e Roberto Moriani, membro della Toponomastica in Comune. “Certi che nessuno dei due personaggi evocati, pur diversissimi – proseguono i due – avrebbe posto inorgoglito interesse all’attuale proposta di richiamarne il nome in un sito pubblico, ci sembra opportuno richiamare l’attenzione sul fatto che durante la scorsa estate la proposta De André aveva ottenuto consensi amplissimi e trasversali, trovando pubblicamente d’accordo anche l’attuale capogruppo del PdL Fossati. Certamente, le due opzioni sono cariche di valenze simboliche, sia quella pro De André, che quella favorevole all’acceso predicatore settecentesco (cui sono già intitolati una via cittadina e il locale eliporto), patrono della città che sorveglia severo Piazza del Duomo. Poiché dunque i nomi corrispondono sempre alle cose, come ci ha insegnato il grande pensatore francese Michel Foucault, intendiamo dire che cosa, secondo noi, significherebbe l’intitolazione del parco urbano a Fabrizio De André. Parliamo non solo di un cantautore tra i più amati da generazioni e generazioni di italiani, ma di un artista oggi riconosciuto in Italia e all’estero come un autentico poeta. L’intitolazione del parco urbano che dà sul mare che bagna Imperia alla memoria di questo grande Ligure del mondo, porterebbe con sè più di un segno: di una apertura della nostra città al respiro dell’intera regione, del suo attaccamento al mare e alle culture marinaresche, di riaffermazione di una autentica vocazione mediterranea. Inoltre, in un luogo di svago e insieme di raccoglimento, parlerebbe dell’amore per l’ambiente e per la natura, aspetti che ben risaltano in un volume collettivo di prossima uscita, curato da Claudio Porchia, nel quale si illustra la viva presenza nei testi di De André dei fiori e dei profumi della Liguria

Il gesto di ricordare il suo nome ad Imperia sarebbe quindi ad un tempo antico e innovativo, avrebbe un gusto non provinciale e indicherebbe una città non rivolta solo a se stessa, ma recupererebbe con intelligenza prospettica valori culturali e sociali che il canto e le musiche di Faber ancora fanno vibrare nei cuori e nelle menti di tanti. Canto e musiche che dicono alle nostre coscienze le insopprimibili istanze dell’amore per la libertà, della ribellione all’ipocrisia, della cura per l’umanità più debole e dimenticata. Se la Città si riconoscesse in tale gesto, sarebbe proprio una bella cosa. Del resto ‘Imperia va avanti’. O no?”

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Un commento

  1. lo fanno il parco lo fanno mi ha chiamato lui oggi

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