il blog di Giorgio Montanari

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Falce e pannello

Cirri e Solibello, i due geniali conduttori di Caterpillar, hanno appena creato su facebook il gruppo “Falce e Pannello”, con l’attenzione verso il risparmio energetico che li caratterizzano da sempre. Sono loro gli ideatori anche di “M’illumino di meno” che l’hanno scorso aveva visto l’adesione del gruppo giovanile provinciale PD.

Questa ironica iniziativa si aggiunge alle tantissime che in questi giorni sono proliferate in seguito al terremoto causato da uno dei recenti provvedimenti del Governo in materia di economia.

La questione dovrebbe essere nota ai più: verranno eliminati gli incentivi (sotto forma di crediti d’imposta) che permettono di diminuire i costi di chi ristruttura abitazioni al fine di migliorare il risparmio energetico.

Anche se sembra che almeno su un punto ci sia stato un dietrofront, perché inizialmente la norma aveva addirittura carattere retroattivo. I soggetti (per lo più privati ma anche interi condomìni) che avevano già ristrutturato progettando la sostenibilità economica in base a queste agevolazioni, se le sono viste sparire da sotto il naso.

Oggi il PD provinciale ha pubblicato un comunicato a riguardo, cui ha subito voluto rispondere il Consigliere PD Ghiglione.

Dunque: la pratica di replicare a prescindere praticamente a qualsiasi cosa dica l'”avversario” politico – anche quando non trattasi di argomento strettamente pertinente al proprio ruolo – solo per avere l’ultima parola e non lasciare il campo libero, è dalla notte dei tempi una prassi diffusa e bipartisan; per questo non se ne può fare una colpa a Ghiglione.

Certo però che questa volta i suoi argomenti sono in vero decisamente scarni:

Il PD critica l’abolizione della detrazione Iva del 55%, stanziato dal precedente governo di sinistra per la ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico, dimenticando che il loro stesso governo, per l’efficienza del bilancio pubblico, si era dimenticato di garantirne la copertura finanziaria e quindi le risorse per la sostenibilità economica stessa dell’incentivo.

Come ogni anno la manovra finanziaria stanzia i fondi. Come? (Ri)distribuendoli. Per definizione i soldi sono disponibili in quantità limitata. E’ ovvio che per tutti gli incentivi (tipo questo o tipo la social card) che si creano se ne sacrificano (o riducono) altri. E’ nella natura delle cose. Ma il punto è proprio questo: decidere dove prendere e dove togliere. Niente di più della solita metafora della coperta troppo corta.

Ma togliere questo tipo di incentivi significherebbe spezzare un circolo virtuoso che era ed è lo scopo con cui è nata questa agevolazione.

  • innanzitutto si invoglia il consumatore finale a spendere e mettere in circolo del denaro (materiali,  manodopera, progettazione, etc…)
  • si aumenta l’efficienza energetica degli impianti e delle abitazioni, riducendo i costi del riscaldamento che già si sono impennati
  • oltre a risparmiare si salvaguarda il clima, che vuol dire vita migliore ed ulteriore risparmio a lungo termine
  • si arginava l’evasione fiscale in uno dei settori dove è maggiormente presente

Perché l’effetto collaterale del tutto era che per avere gli incentivi bisognava ovviamente presentare tutte le fatture del caso, e quindi si aveva tutto l’interesse di richiederle a muratori, idraulici, artigiani e via dicendo.

Senza contare che, come da anni va dicendo Grillo, le abitazioni a basso consumo energetico vedono il proprio valore aumentare già solo per questa caratteristica. Semplicemente perché costa meno mantenerle. E ciò, in termini economici generali, genera ulteriore ricchezza. E sarà un fattore sempre più determinante, non c’è scampo!

Qui sta la differenza: evidentemente il passato Governo aveva deciso di tirare la coperta in modo tale che gli effetti potessero essere tangibili anche a distanza di 20 anni o più.

Magari scontentando qualcuno, e senza fare la famosa social card. Sulla cui utilità non si discute, per carità, ma che a ben vedere rischia di essere un palliativo per la situazione contingente lasciando del tutto scoperta la possibilità di progredire un po’ almeno nel campo del risparmio energetico.

Dove, ma guarda che novità, siamo ovviamente ultimi.

Commenti

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6 commenti

  1. Immagino sia un lapsus (visto che hai azzeccato l’immagine) ma il gruppo è falce e pannello.

  2. Doppio lapsus (sia nel titolo sia nel testo)…
    Ora ho corretto.
    Mi sono forse lasciato prendere dalla nostalgia?
    Allora ha ragione chi mi ha dato del “veterocomunista nostalgico” 🙂

  3. Ma rendiamoci conto come siamo messi: tagli all’istruzione, niente più incentivi per le energie rinnovabili, e si sentono anche proposte per regolamentare la rete etichettando gli utenti…

    No comment!!!

  4. Partecipa alla catena di blog che chiede il ritiro di tutto l’articolo 29 per salvare gli incentivi per le’fficienza energetica anche per i prossimi anni: http://blog.libero.it/KudaBlog/6039502.html

  5. Giorgio dici bene: dire “non avevano pensato alla copertura” è una facile critica usata troppo spesso…
    Speriamo che ci ripensino!

  6. Grande iniziativa, per diffondere il fotovoltaico ogni voce è importante, inipendentemente dal colore politico. Se in italia avessimo un governo piu ativo nelle problematiche ecologiste… scusate, sognavo.

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