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Forse trovata una sistemazione per La Talpa

Dall’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario ad oggi, la trattativa per la soluzione del problema è proseguita, vedendo in prima linea, oltre alle parti direttamente interessate (Centro Sociale, Comune e la Società proprietaria dell’attuale sede) soprattutto il Prefetto di Imperia. Grazie alla volontà di Maccari ed al suo interessamento si sta arrivando – forse – verso un accordo che prevede l’individuazione della nuova sede in un vecchio mulino da ristrutturare in zona Caramagna.

Il mulino in questione era già stato individuato e proposto tempo fa, ma la trattativa era sfumata come già accaduto, per un motivo o per l’altro, anche per altre alternative. Ora invece sembra che la proprietà sia disposta ad affittare l’immobile alla cifra di 3000 Euro all’anno, mentre la ristrutturazione dovrebbe essere “a carico della società che ha rilevato l’immobile di Via Matteotti.

Non sono mancati nei giorni scorsi i colpi di scena: il Consigliere Regionale Alessio Saso (AN) ha spiazzato tutto presentando un’interpellanza in cui chiede che la Regione sostenga la definitiva risoluzione dell’annoso problema. Contemporaneamente vuole però sapere a quale titolo si sia seduta al tavolo delle trattative anche la CGIL, ma non solo: si auspica che la nuova sede possa venire fruita anche da altre Associazioni, che da tempo avanzano richieste di spazi.

A gettare benzina sul fuoco ci si mette la Lega Nord, che intende invece costituire un Comitato (sarà che vanno di moda?) composto da residenti del quartiere, per scongiurare la presenza del Centro, considerato evidentemente come un luogo turpe e demoniaco da tenere il più distante possibile

Le considerazioni che voglio fare sono queste: innanzitutto il mulino in questione è effettivamente defilato, e soprattutto farei notare che mai una petizione o una qualsiasi altra forma di scontento è stata inoltrata dagli attuali “vicini di casa” della Talpa, che si trova in una zona residenziale centralissima, e tra l’altro proprio accanto ad un albergo. Questo per dire che non mi sembra possano essere fondati pregiudizi riguardanti l’ordine pubblico o il rumore notturno. Anzi, per dirla con una battuta, gli abitanti del Prino sarebbero ben contenti di andare ad abitare accanto alla Talpa.

Per quanto riguarda invece l’usufrutto della sede da parte anche di altre Associazioni, accade già! E proprio perché – nonostante le richieste – il Comune non ha mai voluto prendere in mano il problema per cercare di risolverlo. Alla Talpa hanno trovato posto assemblee del Cespim, per fare un esempio, che tutto è tranne un’Associazione di sovversivi bolscevichi.

Quindi, non solo le varie Amministrazioni non si sono mai preoccupate di trovare spazi a chi li richiedeva a gran voce, ma ora che la questione Talpa è finalmente esplosa e ci si avvicina ad una probabile soluzione, si chiede che la futura sede (a quale titolo poi?) possa venire utilizzata anche da altri, come del resto già succede. Discretamente assurdo.

Vediamo intanto come va a finire, fiducioso che questi tentativi di indebolire il Centro e di limitarne l’autonomia o l’indipendenza politica ed organizzativa non andranno a buon fine.

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3 commenti

  1. Hai perfettamente ragione anche quando dici che gli abitanti del Prino, riguardo a rumore e ordine pubblico, sarebbero ben felici di abitare nei pressi della Talpa! Mi dispiace che a volte qualcuno, per voler fare parlare di sé, arrivi a dire cose che non stanno né in cielo né in terra.

  2. Mha… potrebbe anche essere una sconfitta per la Talpa… chissà se ci fosse ancora il buon Marco cosa ne penserebbe…

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